Dal rovente deserto africano alle fredde terre scandinave. Dai lidi mediterranei ai fiordi nordici. È un mondo alla rovescia, o per lo meno capovolto, quello prospettato dall’ultimo libro di Mauro Biglino scritto insieme a Cinzia Mele. Già il titolo stupisce: “Gli dèi baltici della Bibbia– L’Israele che non ti aspetti”. La lettura non è da meno, perché l’ipotesi esposta dai due autori è proprio questa: le vicende narrate nell’Antico Testamento non sarebbero ambientate dove tutti noi pensiamo- tra l’Egitto e il Medioriente- ma molto, molto più a nord, tra Finlandia, Norvegia, Svezia e Danimarca.
Come ci racconta Cinzia Mele, il punto di partenza è stata la sua scoperta, avvenuta per caso, di due zone boschive in territorio finlandese dal nome quanto meno insolito-Sodoma e Gomorra: «Con i loro nomi così “fuori contesto”, hanno suscitato in me la curiosità di conoscere il motivo per cui qualcuno avesse chiamato così quei luoghi. Per avere chiarimenti in merito, a suo tempo presi contatti con l’istituto di toponomastica finlandese secondo il quale, pur non avendo alcuna notizia sui tempi e sugli artefici di tale stranezza, la denominazione di Sodoma e Gomorra è ispirata alla Bibbia». Ma le sorprese erano appena all’inizio, perché uno dopo l’altro sono spuntati altri toponimi identici o molto simili a quelli presenti nella Bibbia.
«Cito a titolo di esempio il fiume Giordano, la valle del Giordano, il deserto del Sinai, il fiume Kidron, il fiume Nilo… successivamente l’ area di interesse si è allargata a tutti i territori che si affacciano sul mar Baltico dove analogamente si palesavano luoghi geografici “gemelli” di quelli mediterraneo-mediorientali», continua la Mele. Di fronte a questi parallelismi stupefacenti, ha ampliato la sua ricerca prendendo in esame le opere degli storici antichi- Plinio il Vecchio, Tacito, Diodoro Siculo- ma anche la mitologia norrena, incrociando poi questi dati con quelli emersi dagli scavi archeologici e dagli studi genetici. Il quadro che è emerso è stato così sorprendente per lei- che di professione è un sottoufficiale della Polizia di Stato- da indurla a chiedere un parere ad uno che di Bibbia e di scenari poco ortodossi è sicuramente esperto: Mauro Biglino.
«Da molti anni seguo il lavoro di Mauro, che con i suoi studi ha reso evidente quanto il contenuto del testo biblico sia distante o sarebbe meglio dire estraneo a quello che la tradizione racconta. Quando mi sono resa conto dei concreti e mai evidenziati parallelismi geografici tra il Nord Europa e la geografia biblica ho preso contatti con lui condividendo i primi risultati della ricerca che sono stati via via approfonditi. L’idea di scrivere un libro sull’argomento è stata la naturale conseguenza del nostro stupore di fronte ad una situazione sotto gli occhi di tutti, ma mai colta precedentemente e che offre una chiave di interpretazione inedita del testo biblico», ci ha spiegato in una lunga intervista al blog. E ai nostri lettori anticipa alcune delle connessioni più incredibili che sono emerse sovrapponendo l’Antico Testamento alla geografia dell’area baltica.
«Sono rimasta sbalordita sin dal primo momento nel constatare quanto i passi della Genesi che descrivono nel dettaglio l’area di Sodoma corrispondessero in ogni particolare alla realtà geografica della relativa area finlandese che, così come recitano i passi biblici, “è irrigata da molte parti”, è contraddistinta dalla presenza di canali per il trasporto del catrame, del fiume e della valle del Giordano e di altri particolari che non cito per brevità. Successivamente con Mauro abbiamo preso in esame altri passi biblici e il “meccanismo” si è ripetuto. Un ulteriore esempio tra i tanti possibili riguarda le vicende del re Giosafat il quale ”costruì navi di Tarsis per andare ad Ofir ma non ci andò perché le navi si sfasciarono ad Asion Ghaver”.
Nell’area baltica la toponomastica ha consentito di tracciare una rotta in cui sono presenti le tre località e il luogo del naufragio identificato in Asjon-Kvar corrisponde ad un tratto di mare del golfo di Botnia particolarmente insidioso dove giacciono innumerevoli relitti di navi molto antiche. Non solo le località bibliche sono presenti con i relativi nomi nell’area baltica, ma il contesto in cui sono inserite è straordinariamente coerente con la logica del racconto. Vale la pena precisare che se Sodoma e Gomorra, in Medioriente, “sfuggono ad ogni identificazione” anche Asion Ghaver non è mai stata individuata e la sua ipotetica collocazione nei pressi della città di Elat minimizza la possibilità che in quel luogo possa essere avvenuto un naufragio. E lo stesso si può dire per ulteriori numerose località che mancano all’appello nei luoghi tradizionali».
Insomma, spostando gli scenari a oltre 5 mila chilometri più a nord, il testo ebraico diventerebbe più comprensibile e le località ritenute “fantasiose” dagli stessi commentatori biblici troverebbero una loro logica spiegazione. A sorpresa, anche l’Esodo– il lungo e tortuoso viaggio degli Ebrei in fuga dall’Egitto- non si sarebbe snodato tra il Nord Africa, il Sinai e la Palestina, ma in terre mai contemplate finora. Anzi, gli autori nel libro pubblicato da Uno Editori ricostruiscono, passo dopo passo, l’itinerario seguito da Mosè e dal suo popolo indicando le varie tappe che li avrebbero portati a vagare per 40 anni nell’attuale Scandinavia. Perché secondo loro anche l’Egitto- almeno quello delle origini- non sarebbe stato affatto in Africa…
FINE PRIMA PARTE-continua
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