C’è un’unica, possibile spiegazione per le assurde manovre mostrate in volo dall’oggetto misterioso intercettato dai piloti della portaerei americana Nimitz nel 2004 e immortalato in un video che ha fatto il giro del mondo: quel velivolo sconosciuto sarebbe in grado di viaggiare nel tempo. Un’affermazione che fa strabuzzare gli occhi, soprattutto perché a sostenere questa ipotesi fantascientifica è un uomo di scienza. E anche piuttosto famoso.
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È infatti l’idea avanzata da Jack Sarfatti, fisico teorico dal curriculum lunghissimo e dalla personalità originale. Vale la pena di conoscerlo un po’ meglio: nato a New York, con origini italiane, dal 1967 al 1971 Sarfatti è stato assistente di fisica all’Università di San Diego, in California, e ha svolto attività di ricerca anche in Gran Bretagna, in Germania e a Trieste. Ma il suo nome è legato soprattutto al Fundamental Fysiks Group, di cui è stato leader indiscusso, diventando una degli esponenti più in vista della Controcultura californiana durante il periodo hippy- anche se di se stesso dice: io ero piuttosto un bohémien…
Nel libro scritto alcuni anni fa dal docente del MIT David Kaiser, emerge la figura sui generis di Sarfatti e dei suoi colleghi altrettanto eccentrici che si interessavano di telepatia e paranormale, testavano le potenzialità della mente e i segreti della coscienza, studiavano la mistica orientale e intanto facevano ricerca d’avanguardia con la fisica quantistica. In seguito, lo scienziato newyorkese ha scelto di rimanere ai margini del mondo accademico per lavorare come ricercatore indipendente e ha scritto libri divulgativi per spiegare al grande pubblico le sue intuizioni di non immediata comprensione in merito allo spazio-tempo o al warp drive. Ha collaborato in qualità di consulente alle sceneggiature di film famosi come Terminator 2 e L’esercito delle 12 scimmie, oltre che ispirare il personaggio di Doc in Ritorno al futuro.
A SINISTRA, IL FISICO TEORICO JACK SARFATTI
Nella sua ricerca fuori dagli schemi – se non, secondo i suoi molti detrattori, addirittura eretica- non poteva mancare un interesse spiccato nei confronti degli UFO, che non ha mai negato, anzi: se n’è occupato nel saggio “Future Humans and the UFOs” e ne ha parlato spesso in interventi pubblici e interviste, ammettendo persino di aver avuto un contatto diretto con Alieni o presunti tali. Lo ha fatto, ad esempio, in una lunga chiacchierata con il giornalista e ufologo Maurizio Baiata che lo ha incontrato a Roma nel 2006 (link:https://mauriziobaiata.net/2015/07/20/jack-sarfatti-entanglement-ufo-e-paranormale-il-fisico-quantistico-rivela-tutto-in-unintervista-straordinaria/). In quella occasione, Jack Sarfatti affermò che le sue intuizioni in ambito quantistico gli erano arrivate telepaticamente. Per questo lui- e altri fisici, ugualmente “contattati”- sarebbero stati più avanti di altri nella ricerca scientifica.
Chissà, forse anche questa volta qualcuno gli avrà suggerito la reale natura del “tic tac”- come è stato soprannominato per la sua forma simile ad un confetto bianco- invano inseguito dai piloti della Us Navy al largo della California. Quel velivolo senza ali e senza mezzi di propulsione, secondo i testimoni oculari, è passato da una quota di 24 mila metri a 8.500 in pochissimi secondi e poi, in un istante, da quell’altezza fino alla superficie dell’oceano rimanendo sospeso a pelo d’acqua: si è calcolato che avrebbe dovuto volare alla folle velocità di 35mila km/h, impossibile da raggiungere per qualsiasi aereo attualmente in circolazione.
CON IL WARP DRIVE, SI POTREBBE VIAGGIARE NEL TEMPO
Intervistato da un programma radiofonico in podcast, The Hidden Truth Show condotto da James Breslo, il fisico teorico ha esposto la sua visione dei fatti, ipotizzando che quell’UFO sia costituito da un metamateriale a noi sconosciuto in grado di ridurre la velocità della luce e quindi apparentemente capace di piegare le regole della fisica. «Il punto è questo: se leggi uno dei tanti articoli consueti sull’argomento, quando parlano di warp drive o viaggi nel tempo tramite wormhole dicono che il problema è che serve tantissima energia per ottenerlo. Il tic-tac non ha affatto bisogno di una grande quantità di energia. Lo hanno visto andare da 24 mila metri fino a 15 in meno di due secondi e non aveva né motori a reazione né razzi».
UN’IMMAGINE RECENTE DI SARFATTI
Nessuna spiegazione convenzionale può rendere conto di una velocità e di una manovra del genere, ecco perché Sarfatti ne avanza una del tutto straordinaria: quel velivolo doveva avere una fusoliera realizzata con un metamateriale dalle caratteristiche incredibili. «Quello che accade è che se pompi energia elettromagnetica nel materiale, avrà una certa risonanza. In quella risonanza, la velocità della luce può scendere fino a un numero molto piccolo». E ha anche elaborato una formula, adeguandone una di Einstein con l’aggiunta di questo parametro in più: così, a suo avviso, sarebbe possibile spiegare il viaggio nel tempo. Il Tic-tac è il prodotto di una tecnologia ultra avanzata e-per Sarfatti- non nostra, almeno per ora. Alla precisa domanda ha infatti risposto: «Non credo che noi sappiamo già come farlo».