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Ci sono voluti due anni e mezzo, ma alla fine il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha ufficialmente autorizzato la diffusione  dei tre filmati – uno risalente al 2004, gli altri al 2015- nei quali alcuni piloti della Marina americana inseguono senza successo degli oggetti volanti dalle prestazioni sorprendenti. «I fenomeni aerei osservati nei video restano contrassegnati come non identificati», si legge nel comunicato del 27 aprile 2020 che ha accompagnato la divulgazione del materiale.

I VIDEO DEL PENTAGONO SONO AUTENTICI

I VIDEO DEL PENTAGONO SONO AUTENTICI

Le immagini sono quelle- ormai stranote tra gli appassionati di ufologia e misteri- apparse a partire dal dicembre 2017 (anche se uno spezzone in realtà circolava fin dal 2007) sul New York Times. A renderle disponibili, To The Stars Academy, la pubblic benefit Corporation creata dalla rock star Tom DeLonge che aveva appena “arruolato” tra le sue fila l’ex direttore del programma di ricerca, all’epoca sconosciuto all’opinione pubblica, creato proprio per studiare le cosiddette minacce aerospaziali. Anche il suo nome, ormai, è famoso: si tratta di Luis Elizondo, per molti anni in una posizione di alta responsabilità all’interno dell’Intelligence di Washington.

Grazie all’ autorevole quotidiano newyorkese– e poi a tutti gli altri giornali che hanno subito dato spazio alla storia- abbiamo scoperto che per anni, a partire dal 2012, il Senato aveva sostenuto con fondi non a bilancio quella ricerca segreta sugli oggetti di origine misteriosa avvistati nello spazio aereo americano. Tra i promotori dell’iniziativa, chiamata Advanced Aerospace Threat Identification Program, c’era il senatore Henry Reid. Il politico nell’articolo confermava l’intera vicenda, alla pari di Elizondo che nell’inverno 2017 aveva da poco rassegnato le dimissioni in polemica per lo scarso interesse dimostrato sul problema da parte dei suoi superiori.

In seguito, la stampa americana ha pubblicato altre interviste a vari testimoni che hanno ulteriormente convalidato l’autenticità dei filmati. Incluso David Fravor, forse la fonte più autorevole: nel 2004 era a capo della squadriglia della US Navy che si è imbattuta in un bizzarro velivolo a forma di confetto, bianco e oblungo, senza ali né mezzi di propulsione visibili, ripreso nel primo video denominato “Gimbal”. A distanza di tutti quegli anni, Fravor ancora non sa spiegarsi cosa fosse quell’oggetto capace di rimanere sospeso a pelo d’acqua e poi di schizzare in alto, in un secondo, a folle velocità. “Qualunque cosa sia, mi piacerebbe pilotarlo”, fu il suo commento a caldo appena dopo l’avvistamento.

NEI VIDEO ORA UFFICIALI, SI VEDONO VELIVOLI INSOLITI COMPIERE MANOVRE INCREDIBILI

NEI VIDEO ORA UFFICIALI, SI VEDONO VELIVOLI INSOLITI COMPIERE MANOVRE INCREDIBILI

Eppure, nonostante i racconti del comandante e di altri piloti militari, nonostante le parole di Reid ed Elizondo, nonostante le successive conferme dell’ addetto stampa della US Navy,  molti hanno continuato a contestare la reale esistenza dell’AATIP e la veridicità dei filmati. Qualcuno, tra gli scettici più irriducibili, ha persino ipotizzato che le telecamere ultra tecnologiche montate a bordo dei jet militari – le più precise al mondo- fossero mal funzionanti… Altri, all’esatto opposto, hanno invece espresso il sospetto che i video siano stati tagliati o alterati, per eliminare dettagli ancora più sconvolgenti. Ora a sgombrare il campo da dubbi e illazioni arriva il comunicato che ha accompagnato la divulgazione ufficiale da parte del Dipartimento della Difesa.

Nel testo, si spiega la motivazione che ha indotto il governo ad autorizzare la pubblicazione dei tre video, già resi noti in precedenza senza permesso:«Dopo un’attenta revisione, il Dipartimento ha stabilito che il rilascio autorizzato di questi video non classificati non rivela alcuna capacità o sistema sensibile e non ostacola le successive indagini sulle incursioni dello spazio aereo militare da parte di fenomeni aerei non identificati. Il DoD sta rilasciando i video al fine di chiarire eventuali idee sbagliate da parte del pubblico sul fatto che i filmati che circolavano fossero reali o meno o se c’è qualcosa di più. I fenomeni aerei osservati nei video rimangono caratterizzati come “non identificati”»

UN OGGETTO MISTERIOSO RIPRESO DAI JET USA NEL 2015

UN OGGETTO MISTERIOSO RIPRESO DAI JET MILITARI  USA NEL 2015

Insomma,  dicono, quelle immagini sono autentiche e non sono state manipolate. Inoltre,  a distanza di molti anni, non è stato possibile stabilire cosa abbiano inseguito gli F/A 18 Super Hornett della Marina americana. Poco importa che nel linguaggio ufficiale sia usato, come di consueto, il termine UAP al posto del troppo imbarazzante UFO: la sostanza non cambia, si sta comunque parlando di una realtà concreta di impossibile decifrazione. Importa invece, e molto, il riconoscimento ufficiale di Washington, anche se appare scontato ai vari addetti ai lavori e agli esperti della materia. «È un’ ammissione necessaria e dovuta– ha per esempio detto all’agenzia di stampa ADNkronos il presidente del CUN, Roberto Pinotti- gli Stati Uniti non potevano fare altrimenti, la Difesa americana non poteva di certo smentire la sua Marina militare…Ora c’è semplicemente l’imprimatur».

A sottolineare l’importanza del passo preso dal DoD, sono anche Vladimiro Bibolotti, presidente emerito del Centro Ufologico Nazionale, e Paolo Guizzardi, responsabile delle Relazioni Internazionali del CUN, promotori nell’ottobre 2018 del convegno che ha portato a Roma Tom DeLonge e Luis Elizondo. «L’azione del Pentagono assume uno storico carattere di riconoscimento in quanto è in assoluto la prima volta in cui il dicastero della Difesa USA, confermando l’autenticità dei tre filmati, riconosce l’esistenza dei fenomeni UAP/UFO. Nel plaudere all’iniziativa, il Centro Ufologico Nazionale si augura che la sensibiltà dimostrata dal DoD possa fungere da apripista per la più ampia e generalizzata accettazione da parte di tutti gli strati della società della realtà e concretezza della fenomenologia».

LUIS ELIZONDO, A DESTRA, INSIEME A TOM DELONGE E VlLADIMIRO BIBOLOTTI (AL CENTRO)

LUIS ELIZONDO, A DESTRA, INSIEME A TOM DELONGE E VlLADIMIRO BIBOLOTTI (AL CENTRO)

Molto resta da fare: quei filmati sono quasi sicuramente solo una minima parte di quelli in possesso del governo di Washington e probabilmente sono persino quelli meno significativi- nel comunicato vengono definiti “non classificati”, quindi mai coperti da alcuna restrizione. La classica punta dell’iceberg. Ne è convinto anche il senatore Reid che ha subito commentato con un tweet:«Sono felice che il Pentagono stia finalmente rilasciando quei filmati, ma ciò graffia appena la superficie della ricerca e del materiale disponibile. Gli Stati Uniti devono prendere in seria considerazione scientifica questo argomento e tutte le potenziali implicazioni per la sicurezza nazionale. Il popolo americano merita di essere informato». E non solo quello americano.

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