Vicino al centro della galassia, a quasi 25mila anni luce da noi, c’è un pianeta chiamato per ora in un modo quasi impronunciabile: OGLE-2018-BLG-0677Lb. In attesa di un nome più semplice, questo mondo alieno ha già ottenuto i suoi 15 minuti di celebrità per due motivi: primo, per le sue caratteristiche che lo rendono potenzialmente adatto ad ospitare la vita; secondo, per l’estrema rarità della scoperta. Trovarlo è stato come vincere alla lotteria.
LA SUPER-TERRA APPENA SCOPERTA È AL CENTRO DELLA VIA LATTEA
Gli astronomi dell’Università di Canterbury che lo hanno individuato e che poi, all’inizio di maggio, hanno pubblicato i risultati del loro studio sulla rivista The Astronomical Journal sottolineano l’eccezionalità dell’evento parlando di una possibilità su un milione. L’equipe ha infatti utilizzato una tecnica particolare chiamata microlensing gravitazionale che serve per vedere gli oggetti più distanti: quando un astro si sovrappone perfettamente sopra un altro più lontano, la gravità della stella in primo piano amplifica la luce di quella sullo sfondo, come una lente d’ingrandimento, facendola apparire più brillante e rendendola visibile nei dettagli.
Antonio Herrera-Martin, autore principale dell’articolo, ha spiegato: «Per avere un’idea della rarità del rilevamento, il tempo impiegato per osservare l’ingrandimento dovuto alla stella ospite è stato di circa cinque giorni, mentre il pianeta è stato rilevato solo durante una piccola distorsione di cinque ore. Dopo aver confermato che a provocarla era stato effettivamente un altro “corpo” diverso dalla stella e non un errore strumentale, siamo andati avanti per ricavare le caratteristiche del sistema pianeta-stella. L’effetto di microlensing è raro, con solo una stella su un milione coinvolta in un determinato momento. Inoltre, questo tipo di osservazione non si ripete e le probabilità di catturare un pianeta allo stesso tempo sono estremamente basse».
IL METODO DEL MICROLENSING GRAVITAZIONALE
Ma l’equipe di Canterbury c’è riuscita e nel 2018 ha scoperto questo pianeta remoto-il più distante mai trovato fino ad oggi- utilizzando una rete di telescopi (in Cile, Australia, Corea del Sud e Sud Africa) all’interno del progetto Optical Gravitational Lensing Experiment- abbreviato in OGLE, da cui poi è derivato parte del nome del nuovo mondo. Si tratta di una Super-Terra, con una massa compresa tra quella del nostro pianeta e quella di Nettuno. Orbita attorno ad una stella nana, più piccola e debole del nostro sole, ad una distanza a metà strada tra quella di Venere e della Terra: impiega approssimativamente 617 giorni a compiere un’intera rivoluzione.
IL NUOVO PIANETA È IL PIÙ LONTANO MAI SCOPERTO
Un pianeta interessante, ma servono altri dati per inserirlo, a pieno diritto, nella lista dei mondi potenzialmente abitabili. L’incognita principale è legata alla sua stella ospite, forse una nana rossa- spesso instabile perchè in grado di produrre pericolose emissioni di raggi X nemiche della vita. OGLE-2018-BLG-0677Lb è abbastanza vicino da essere riscaldato dal suo sole ma abbastanza lontano da evitare queste radiazioni mortali? Un altro problema è poi la sua massa- 3.6 volte maggiore di quella terrestre: un pianeta così grande è adatto alla vita? Ha un’atmosfera? L’enorme distanza rende praticamente impossibile, al momento, appurarlo. Ma resta l’importanza della scoperta che conferma come ovunque, ma proprio ovunque, nella Via Lattea esistono mondi da esplorare.