«Il 4 agosto 2020, il vicesegretario alla Difesa David L. Norquist ha approvato la costituzione di una Task Force sui Fenomeni Aerei Non Identificati (UAPTF). Il Dipartimento della Marina, sotto la supervisione dell’Ufficio del Sottosegretario alla Difesa per l’Intelligence e la Sicurezza, guiderà l’UAPTF. Il Dipartimento della Difesa ha istituito l’UAPTF per migliorare la sua comprensione e ottenere informazioni sulla natura e provenienza degli UAP. La missione della task force è rilevare, analizzare e catalogare gli UAP che potrebbero rappresentare una potenziale minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti».
IL PENTAGONO HA ISTITUITO UNA TASK FORCE SUGLI UAP
Le parole del comunicato stampa diffuso dal DoD il 14 agosto non lasciano spazio al dubbio: il Pentagono ha avviato un progetto di indagine su quei velivoli misteriosi che troppo spesso spuntano nel bel mezzo di esercitazioni militari facendosi beffe dei jet più sofisticati al mondo. L’unità speciale prenderà in esame tutte le segnalazioni provenienti dai militari per tutelarne l’incolumità. «La sicurezza del nostro personale e delle nostre operazioni sono di primaria importanza», continua infatti il comunicato,« il Dipartimento della Difesa e i dipartimenti militari prendono molto seriamente qualsiasi incursione da parte di aeromobili non autorizzati nei nostri campi di addestramento o nello spazio aereo designato ed esaminano ogni rapporto».
Che sia una task force davvero creata ex novo o che semplicemente venga ufficializzata quella che da anni sarebbe già al lavoro, con lo stesso scopo, all’interno dell’Ufficio Intelligence della US Navy, cambia poco. A fare la differenza, sarà l’approccio. Ovvero, la reale volontà di fare chiarezza, i metodi di indagine utilizzati, la trasparenza nei confronti dell’opinione pubblica. In passato, infatti, altri gruppi di ricerca promossi dal Governo di Washington non hanno fatto altro che negare, sminuire, ridicolizzare il fenomeno. Il Project Blue Book lo insegna: dopo molti anni di studi e migliaia di casi analizzati, nel 1969 ha stabilito che gli UFO- come si chiamavano ancora all’epoca- o non sono tecnologicamente degni di interesse o non costituiscono una minaccia. Bè, col senno di poi, la si può considerare una conclusione quanto meno affrettata, se non del tutto sbagliata.
UNO DEI FASCICOLI DEL PROJECT BLUE BOOK
Perché gli UFO- o UAP o AAV o qualsiasi altra sigla vogliamo usare- non hanno mai smesso di volare nei nostri cieli, i piloti non hanno mai smesso di incontrarli e i Governi non hanno mai smesso di preoccuparsi. Se volete ripercorrere la storia degli avvistamenti più attendibili e conoscere le versioni dei testimoni oculari, “UFO-Parlano i Piloti”, il libro che ho scritto con Alberto Negri (Ugo Mursia Editore), fa per voi. Dalla Prima Guerra Mondiale fino a oggi, i racconti si ripetono in modo pressoché identico: c’è sempre un velivolo molto più avanzato, molto più tecnologico, dall’aspetto e dalle prestazioni mai viste che lascia sbigottiti i professionisti del volo. E da sempre, le autorità militari e civili nonché il mondo della politica hanno cercato di nascondere la reale portata del problema, gettando discredito sui testimoni, stigmatizzando l’argomento.
TESTIMONIANZE E INTERVISTE ESCLUSIVE NEL LIBRO “UFO-PARLANO I PILOTI”
Ma ora le cose sembrano cambiate. La Commissione Intelligence del Senato americano, criticando la gestione fin qui adottata, ha chiesto alle varie agenzie governative di coordinare le loro indagini, di centralizzare le informazioni raccolte da ogni tipo di fonte (dall’Office of Naval Intelligence all’ FBI, dai satelliti allo spionaggio sul campo) e soprattutto di rendere disponibili i dati perché siano pubblici. Le esternazioni del presidente Trump- possibilista sull’eventualità di togliere il segreto dai file più scottanti relativi agli UFO- fanno sperare in una nuova era di trasparenza, anche se le elezioni di novembre potrebbero portare a un ribaltone alla Casa Bianca. E poi la stampa, anche quella più autorevole– come il New York Times, il Washington Post, la CNN e il sito scientifico Popular Mechanics, tanto per fare degli esempi- si sta interessando al bistrattato argomento con articoli approfonditi e inchieste giornalistiche come non era mai successo.
In questo nuovo clima non stupisce l’apertura dimostrata da alcuni esponenti del mondo della scienza accademica, disponibili a riesaminare la questione senza più pregiudizi, con l’unico obiettivo di far luce su un mistero che da troppo tempo sfugge a ogni spiegazione. Alieni o terrestri, questi mezzi volanti che sembrano superare i limiti imposti dalla fisica non possono più essere ignorati indipendentemente da chi li ha costruiti- Russi, Cinesi o Pleiadiani… È il momento di sapere la verità. E in quest’ottica si inquadra l’iniziativa internazionale promossa da coloro che per anni, come novelli Don Chisciotte, hanno combattuto contro gli scettici ad oltranza che ritenevano gli UFO solo fantasie, miti, bufale. Ci sono voluti i tre video della Marina americana e l’ammissione pubblica del Pentagono- che ha definito quei filmati autentici e quei velivoli effettivamente sconosciuti- per riconoscere che il fenomeno è reale.
I VIDEO DELLA US NAVY HANNO DIMOSTRATO CHE IL FENOMENO È REALE
Loro, gli ufologi di mezzo mondo, lo sostengono da un bel pezzo. E adesso hanno riunito le loro forze per chiedere un ulteriore passo in avanti: ora che sappiamo che gli UFO esistono, diteci cosa sono, chi li costruisce, da dove arrivano e che scopo hanno. Per questo è nato l’ICER, l’International Coalition for Extraterrestrial Research (Coalizione Internazionale per la Ricerca Extraterrestre), un organismo privato che riunisce i ricercatori di oltre 30 diverse Nazioni nel comune intento di promuovere le indagini e la divulgazione sul tema, nonché di portare la questione all’attenzione delle autorità. Nell’ICER ha un grande peso l’Italia, visto che il suo presidente è Roberto Pinotti– attuale numero uno del CUN. Vicepresidente e portavoce sono invece il britannico Gary Heseltine e lo statunitense Donald Schmitt.
IL PRESIDENTE DEL CUN E DELL’ICER, ROBERTO PINOTTI
Questa nuova associazione nasce dalle ceneri dell’iniziativa promossa nel 2018 dalla Cina per sviluppare le ricerche sugli Oggetti Volanti Non identificati, naufragata per la guerra commerciale con gli Stati Uniti e soprattutto per la pandemia. Ma gli studiosi coinvolti nel progetto hanno deciso di andare avanti in modo autonomo, dando vita a questo gruppo privato che per la prima volta parlerà con una voce unica a livello mondiale. Alcuni di loro sono i relatori della 29esima edizione del Simposio di San Marino organizzato dal Centro Ufologico Nazionale che quest’anno si svolge in forma virtuale, con collegamenti online: tredici esperti di dieci Paesi- dall’Argentina a Hong Kong, dalla Francia alla Russia, dalla Spagna agli USA- presentano le loro ricerche (in inglese e in italiano). Sette ore di relazioni disponibili dal 15 di agosto all’ indirizzo http://www.wim.tv, basta cercare nel sito le parole “simposio cun”.