Enigmi da studiare, ma in segreto. Oggetti considerati potenzialmente pericolosi per la sicurezza nazionale, tuttavia da descrivere come pure fantasie all’opinione pubblica. Sconosciuti e misteriosi, eppure ritenuti il probabile prodotto della tecnologia nemica. Così, per decenni, è stato affrontato lo scomodo tema UFO nel mondo occidentale. Ma lo stesso avveniva anche al di là di quel confine una volta chiamato la Cortina di Ferro: nell’URSS e nei suoi Stati satelliti l’approccio al fenomeno è stato pressoché identico almeno fino al 1991, anno del crollo dell’impero sovietico.
APPUNTAMENTO IL 15 NOVEMBRE CON “FIGLI DELLE STELLE” E GAUS INSIEME
Negli anni seguenti, sono trapelate informazioni, indiscrezioni, racconti sconcertanti di avvistamenti che avrebbero coinvolto direttamente anche l’esercito di Mosca. Notizie però difficili da verificare. Cercheremo di capirne e di saperne di più il 15 novembre, in occasione dell’8° Meeting Internazionale “Figli delle Stelle” che si svolgerà- in diretta streaming- in contemporanea con il 21° Congresso del Gruppo Accademico Ufologico Scandicci di Firenze, dal titolo “UFO: Back to the Future”. Ad aprire uno squarcio sugli Oggetti Volanti Non Identificati in Russia sarà il ricercatore Nikolaj Subbotin, da 25 anni a capo della “Stazione Ufologica di Ricerca Russa” da lui stesso fondata. E il suo intervento promette di rivelare dettagli ad oggi ancora poco noti e di far chiarezza su altri di cui si è già discusso.
Ad esempio, i progetti segreti “SETKA-MO” e “SETKA-AN” iniziati alla fine degli anni Settanta, all’indomani del cosiddetto “Fenomeno di Petrozavodsk” (un’immensa luce a forma di medusa che fu vista da migliaia di persone, anche in Finlandia) e chiusi dopo il colpo di Stato. Il primo era promosso dal Ministero della Difesa, riceveva i dati raccolti sul campo dai militari e studiava le potenziali implicazioni sulla sicurezza nazionale delle incursioni nei cieli russi di ospiti non autorizzati; il secondo invece faceva capo all’Accademia delle Scienze, era più interessato alla spiegazione fisica di quelle anomalie e riceveva segnalazioni da ricercatori e giornalisti. In seguito, il progetto cambiò nome, diventando prima “Galaktika MO” e poi “Gorizont MO”.
IL “FENOMENO DI PETROZAVODSK” IN UNA FOTO RUSSA D’EPOCA
In 13 anni di indagini, furono centinaia i casi analizzati. Poi, con il crollo dell’Unione Sovietica, i documenti scomparvero. In parte andarono distrutti, ma molti vennero venduti per poche migliaia di dollari negli Stati Uniti, probabilmente a emissari della CIA che venne così a conoscenza di come civili e militari avessero interagito con strani mezzi volanti e- pare- persino con i loro bizzarri occupanti. Subbotin ha potuto ricostruire alcuni degli episodi più singolari, come quello avvenuto nel giugno 1979 nel Kazakistan e che ebbe per testimoni alcuni bambini dei “Pionieri”, l’equivalente dei Boy Scouts; l’apparizione di un velivolo sferico e luminoso nel 1980 sopra la parte europea della Russia; e ancora l’incontro ravvicinato di un colonnello dell’esercito che vide un oggetto levarsi in volo sotto i suoi occhi.
Ma l’argomento UFO era entrato nell’agenda di Mosca molti anni prima, già dalla costituzione del famigerato KGB che tra i suoi compiti, oltre allo spionaggio interno, al controspionaggio, all’attività investigativa, alla protezione dei confini di Stato dell’URSS e dei dirigenti del PCUS, alla lotta alla dissidenza e alla criminalità, al controllo delle attività antisovietiche, annoverava anche quello di studiare gli oggetti volanti non identificati. I casi esaminati dal KGB sarebbero quelli raccolti nella nota “Cartella Blu”- che sembra fare il verso al Blue Book americano- finito nelle mani prima dell’ex cosmonauta Pavel Popovich, presidente di SoyuzUfoTsentr, e poi dell’ex ufficiale della Marina sovietica Vladimir Azhaha. Vicende – sottolinea Nikolaj Subbotin- di cui è praticamente impossibile verificare la veridicità. Tuttavia, di certo si sa che uno dei dirigenti del PCUS più interessati all’argomento fu Jurj Andropov, a capo dell’agenzia di spionaggio sovietica prima di diventare Presidente dell’URSS.
L’UFOLOGO RUSSO NIKOLAJ SUBBOTIN
Uno stretto collaboratore, dopo la sua morte, raccontò alla rivista “The Observer” di aver visto nel suo ufficio un dossier sugli UFO (dentro una cartella di color azzurro…). Poco dopo, Andropov diede ordine ai militari di riferire tutti gli avvistamenti significativi. Tra gli episodi più eclatanti, la comparsa di alcuni dischi volanti sopra le istallazioni missilistiche di Kapustin Jar, nel luglio 1989, o l’inseguimento nei cieli del Mar Caspio di una sfera dalle prestazioni assurde. Per Subbotin, la prova che gli UFO esistevano anche in Russia e che- nonostante le pubbliche smentite- il KGB si occupava di raccogliere e analizzare le relative informazioni. Esattamente come hanno fatto le varie agenzie di intelligence negli Stati Uniti: hanno negato per decenni prima di ammettere ( come ha dovuto fare di recente il Pentagono) che ci sono velivoli sconosciuti in grado di sfuggire al controllo dei radar e all’inseguimento dei jet- argomento che affronterò io nella mia relazione il 15 novembre.
TRA I RELATORI DEL 15 NOVEMBRE ANCHE IL FISICO JACK SARFATTI
Tra gli ospiti del Meeting “Figli delle Stelle” e del Convegno del GAUS- eccezionalmente insieme in quest’anno eccezionale– ci saranno il fisico teorico americano Jack Sarfatti, il collega bulgaro Lachezar Filipov, l’ex segretario del CEFAA cileno Jose Lay, il contattista peruviano Ricardo Gonzalez, gli antropologi Michael Masters (USA) e Go Han (Corea del Sud), l’ufologo britannico Philip Mantle. Un ideale giro del mondo insieme ad alcuni dei nomi più prestigiosi della ricerca internazionale: i loro contributi saranno disponibili in italiano, inglese e spagnolo per arrivare al maggior pubblico possibile. L’evento sarà sul web, in diretta streaming, a partire dalle 9:30 di domenica 15 novembre. A moderare, Filippo Sarpa. Per tutte le informazioni e per scoprire come seguirci online, consultate il sito del GAUS: https://www.gaus.it/eventi/convegno-2020-ufo-back-to-the-future/