«Cerchiamo le sonde aliene per scoprire la vita intelligente»
25 Dicembre 2020
Conto alla rovescia per la verità sugli UFO
1 Gennaio 2021

Tutti gli indizi della vita aliena di questo 2020

28 Dicembre 2020

Siamo soli nell’universo? Questo 2020 ormai agli sgoccioli non ha dato risposta all’interrogativo che l’Umanità si pone da sempre, ma per lo meno ha fornito qualche indizio in più a chi la domanda se la fa per lavoro o per passione. Nuove scoperte, test di laboratorio e anche annunci sorprendenti arrivati proprio quest’anno sembrano rafforzare l’idea che la vita aliena esista. E magari persino a poca distanza da noi.

ALL'ESAME DEGLI STUDIOSI, IL SEGNALE CAPTATO DA PROXIMA CENTAURI

ALL’ESAME DEGLI STUDIOSI, IL SEGNALE CAPTATO DA PROXIMA CENTAURI

La notizia più recente ed eclatante riguarda il segnale – uno strano raggio di energia nello spettro elettromagnetico di 980 megahertz- registrato da un team di ricercatori e proveniente dal sistema stellare più vicino, quello di cui fa parte Proxima Centauri. Attorno alla nana rossa, a 4.2 anni luce dal nostro Sole, nella Fascia di abitabilità orbita un pianeta roccioso un po’ più grande della Terra. «È ET che ci sta contattando?», si chiede il sito Livescience.com. Ma è ancora presto per stabilire cosa abbia prodotto quel segnale radio- potrebbe essere un fenomeno naturale ancora da accertare o un effetto della tecnologia umana. Tuttavia, pur tra mille cautele, gli astrofisici non hanno nascosto la loro eccitazione. Che sia la volta buona?

Una sorpresa inattesa e molto interessante ce l’ha riservata anche Venere: a settembre, un team che ha utilizzato il telescopio James Clerk Maxwell alle Hawaii e il radiointerferometro situato ad Atacama, in Cile, ha annunciato di aver individuato nella sua atmosfera la fosfina, un gas raro  che è quasi sempre associato alla presenza di organismi viventi. La sostanza è stata trovata tra gli strati superiori delle nuvole venusiane e a quell’altezza la pressione e la temperatura non sono così terribili come sulla superficie del pianeta. Considerando che molti batteri terrestri riescono a vivere in condizioni proibitive– nel magma bollente o negli abissi oceanici, ad esempio- questa scoperta ci autorizza a pensare che la vita si possa sviluppare anche altrove nel sistema solare, persino sui pianeti o sulle lune apparentemente più ostili.

NELLE NUBI DI VENERE, TROVATE MOLECOLE DI FOSFINA

NELLE NUBI DI VENERE, TROVATE MOLECOLE DI FOSFINA

D’altra parte, un esame di laboratorio ha dimostrato che l’ossigeno in fondo non è così necessario: ci sono organismi che ne possono benissimo fare a meno. A maggio un’ equipe di ricercatori ha dimostrato che l’E. Coli (un comune batterio che vive anche nel corpo umano) e il lievito (un tipo di fungo) posizionati all’interno di boccette contenenti idrogeno o elio hanno trovato comunque il modo di moltiplicarsi– a un ritmo più lento, ma l’hanno fatto. Il risultato suggerisce che nella nostra ricerca della vita aliena non dobbiamo fermarci alle caratteristiche che permettono a noi umani di sopravvivere: non siamo l’unica forma vivente possibile. E visto che l’ossigeno, nell’universo, è piuttosto raro- costituisce circa lo 0,1% della sua massa- mentre l’idrogeno e l’elio sono molto più diffusi (parliamo del 92% e del 7%), ipotizzare creature molto diverse da noi che respirano questi gas significa ampliare enormemente le possibilità di trovarle, prima o poi,  nel cosmo.

Ma se pure volessimo puntare sul noto- ossigeno e acqua in abbondanza- anche in questo caso le chance si sono moltiplicate. Gli studi più recenti sostengono infatti che la Via Lattea sia piena di pianeti dotati di vasti oceani: su 53 esopianeti simili alla Terra per dimensioni, almeno un quarto di essi avrebbe le giuste condizioni per essere considerati mondi acquatici. Facendo le debite proporzioni, ciò significa svariati milioni di pianeti nella galassia. Anche nel nostro sistema solare non mancano gli esempi, basti pensare alla luna di Giove, Europa, o a quella di Saturno, Encelado, ricoperte da uno spesso strato di ghiaccio: sotto quella crosta congelata, si estende un grande mare nel quale potrebbero nuotare forme di vita sconosciute. Tra 10 anni, una sonda della NASA dovrebbe essere lanciata per andare a verificare questa affascinante ipotesi.

LA VIA LATTEA SAREBBE PIENA DI MONDI OCEANICI

LA VIA LATTEA SAREBBE PIENA DI MONDI OCEANICI

E mentre noi cerchiamo gli Alieni, gli Alieni potrebbero cercare noi… A ottobre, un gruppo di ricercatori guidato dalla professoressa Lisa Kaltenegger ha  elaborato un catalogo di 1.004 stelle vicine in una buona posizione per rilevare la vita sulla Terra. Usando strumenti simili al metodo del transito utilizzato dai nostri scienziati, gli osservatori extraterrestri  potrebbero scovare tracce di ossigeno e di acqua nella nostra atmosfera e forse concludere che la Terra, in fondo,  è abitabile. Sempre che le potenziali civiltà della Via Lattea non si siano estinte. Lo ipotizza uno studio appena pubblicato che ha preso in esame il numero di stelle simili al Sole con pianeti come il nostro, la frequenza di supernove che emettono radiazioni mortali, il tempo necessario perché la vita intelligente possa emergere e la tendenza ad autodistruggersi. E secondo questi calcoli, è probabile che le civiltà spaziali siano emerse 5 miliardi e mezzo di anni fa– prima che la Terra si formasse- ma nel frattempo sono scomparse.

UN MISTERIOSO OGGETTO VOLANTE RIPRESO DAI PILOTI DELLA US NAVY

UN MISTERIOSO OGGETTO VOLANTE RIPRESO DAI PILOTI DELLA US NAVY

Sempre che, invece, non siano qui, tra noi. Ipotesi remota, che la scienza accademica si rifiuta di prendere in considerazione e che pure le immagini, per molti versi scioccanti, riprese dai piloti della US Navy rendono meno assurda del previsto. Ad aprile, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha ammesso pubblicamente che quei video sono autentici e mostrano reali fenomeni aerei non identificati. Nessuno ufficialmente ha mai parlato di astronavi aliene eppure- secondo le gole profonde che hanno parlato al New York Times, secondo gli studi di ricercatori come Hal Puthoff e Jack Sarfatti, secondo i rapporti di numerosi analisti di Intelligence- quei velivoli che hanno lasciato sbigottiti i piloti della Marina americana hanno caratteristiche tecnologiche che non sarebbero “di questo mondo”. Sarebbe davvero curioso se la scienza cercasse tracce di vita aliena ovunque, nel cosmo, evitando però con cura di prendere in esame quelle che appaiono nei nostri cieli

CATEGORIA: 

TAGS: 

ARTICOLI CORRELATI