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«Il futuro dell’Umanità è su Cerere»

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Meglio una base sulla Luna o un insediamento su Marte? Il futuro prossimo venturo dell’Umanità al di fuori del nostro pianeta per ora ha preso quasi esclusivamente in esame queste due possibilità. Tuttavia alcuni ricercatori hanno contemplato anche un’alternativa – una struttura fluttuante nello spazio in grado di ospitare decine di migliaia di persone. Ma dove posizionarla? In quale orbita? Come proteggere i suoi abitanti dalle radiazioni cosmiche o dagli effetti negativi della gravità zero? Uno studioso finlandese pensa di aver trovato la soluzione: il posto ideale, da molti punti di vista, sarebbe Cerere.

COLONIZZARE MARTE POTREBBE NOIN ESSERE L'OPZIONE MIGLIORE

COLONIZZARE MARTE POTREBBE NON ESSERE L’OPZIONE MIGLIORE

Il pianeta nano è l’oggetto di maggiori dimensioni della Fascia degli Asteroidi, quella zona del sistema solare che si estende tra Marte e Giove: da solo, ne costituisce circa un terzo della massa complessiva. Fino a poco tempo fa, veniva considerato una sterile palla di roccia, ma l’analisi dei dati raccolti dalla sonda Dawn, che gli è passata vicino ad appena 25 chilometri dalla sua superficie, hanno svelato ben altra realtà: su Cerere infatti c’è un composto chiamato idroalite, comune nel ghiaccio marino ma mai scoperto finora al di fuori della Terra. Lo studio, pubblicato la scorsa estate su Nature Astronomy e al quale hanno partecipato anche ricercatori italiani, ha rivelato che un tempo il grande asteroide doveva avere dei mari e forse ne ha tuttora.

«Ora possiamo dire che Cerere è una sorta di mondo oceanico, al pari delle lune di Saturno e di Giove», aveva dichiarato nell’agosto 2020 all’Associated Press la dottoressa Maria Cristina De Sanctis dell’INAF di Roma. I depositi fotografati dalla sonda si sarebbero formati negli ultimi due milioni di anni, ma la brina individuata in superficie è assai più recente e proverrebbe dal suolo sottostante- dove si estenderebbero ancora ampi bacini di acqua. E quando c’è l’acqua, gli astrobiologi entrano sempre in fibrillazione, perché è l’elemento indispensabile per la vita- a partire dalla nostra. Una colonia umana, ad esempio, potrebbe estrarla con poca fatica dal sottosuolo ed essere autosufficiente. Ma Cerere possiede anche altre caratteristiche interessanti.

UN' IMMAGINE RAVVICINATA DI CERERE

UN’ IMMAGINE RAVVICINATA DI CERERE

Ecco perché Pekka Janhunen, fisico teorico dell’Istituto di Meteorologia della Finlandia, docente dell’Università di Tatu e senior advisor dell’Istituto Tecnologico Aurora, ha sviluppato il suo progetto futuristico, immaginando un insediamento umano su un megasatellite artificiale in orbita attorno a questo planetoide. Ruotando a una determinata velocità si potrà riprodurre la forza di gravità adatta per i suoi residenti che potranno ricavare dall’asteroide i materiali di cui necessitano per ricreare un ecosistema simil-terrestre. Nello studio, postato sul sito della Cornell University ArXiv.org, lo scienziato immagina infatti una struttura nella quale nei secoli a venire  gli esseri umani potranno abitare stabilmente nello spazio in un ambiente il più possibile somigliante a quello del nostro pianeta divenuto sovraffollato e invivibile.

Rispondendo ad alcune domande della rivista online “Universe Today”, il professor Janhunen ha spiegato il suo sogno: una costellazione di megasatelliti in orbita quassù. «Provvedono una gravità di 1 G, essenziale per la salute umana, in particolare per i bambini che devono diventare adulti sani con pieno sviluppo di muscoli e ossa. Cerere ha azoto per produrre l’atmosfera dell’habitat ed è grande a sufficienza per garantire risorse quasi illimitate. Ma allo stesso tempo è anche piccolo abbastanza da avere una bassa gravità, così il trasporto del materiale dalla sua superficie è un processo economico». Il progetto contempla una serie di habitat rotanti, attaccati a un telaio portante a forma di disco tramite cuscinetti magnetici: ciò consentirebbe la simulazione della gravità terrestre, faciliterebbe gli spostamenti tra un insediamento e l’altro garantendo una densità di popolazione ridotta.

IL MEGASATELLITE ORBITEREBBE ATTORNO AL PIANETA NANO

IL MEGASATELLITE ORBITEREBBE ATTORNO AL PIANETA NANO CERERE

Il fisico la calcola sulle 500 persone per chilometro quadrato– adesso, per avere un’idea, a Milano si aggira sui 2 mila a km². L’insediamento sarebbe anche dotato di ampie zone  di terreno- inizialmente, uno strato di un metro e mezzo, aumentabile fino a quattro- per poter coltivare verdura e frutta. Questi orti spaziali, oltre che ad assicurare cibo fresco per gli abitanti, garantirebbero anche una costante produzione di ossigeno e l’assorbimento della CO2. Specchi planari e parabolici situati attorno al telaio della struttura orbitante concentrerebbero la luce solare sui moduli abitativi, fornendo illuminazione e consentendo la fotosintesi. Dell’acqua abbiamo già detto- basterebbe estrarla dal sottosuolo e desalinizzarla.

Una sfida che richiederebbe molte risorse e denaro, certo, ma che secondo il professore finlandese presenta minori difficoltà piuttosto che colonizzare Marte o la Luna. «Da alcuni punti di vista è più semplice (non c’è bisogno di atterrare su un pianeta, non ci sono tempeste di sabbia né lunghe notti). In entrambi i casi, la sfida maggiore è probabilmente far progredire  l’industria in un luogo remoto, serviranno robot e intelligenza artificiale, ma sia gli uni che gli altri stanno già incominciando a operare», ha scritto Janhunen. Tuttavia, forse  l’aspetto più straordinario e fantascientifico della sua idea è la costruzione di un super-ascensore con il quale trasportare le risorse da Cerere al megasatellite in orbita, lungo ben 636 miglia- oltre 1000 km. Una struttura impraticabile sulla Terra, per via della forza di gravità, ma non su questo planetoide.

GLI HABITAT ARTIFICIALI RIPRODURREBBERO L'ECOSISTEMA TERRESTRE

GLI HABITAT ARTIFICIALI RIPRODURREBBERO L’ECOSISTEMA TERRESTRE

Su Cerere infatti la gravità è meno del 3% di quella terrestre. «Trasportare materiale è possibile in vari modi, perchè la velocità di fuga è ridotta. Un metodo consiste in razzi riutilizzabili alimentati da carburanti prodotti con le risorse di Cerere. Tuttavia, l’ascensore spaziale è più efficiente per quanto riguarda l’energia rispetto ai vettori a razzo. Poi è anche una soluzione semplice e non richiede materiali esotici», ha spiegato il docente. Proprio la bassa velocità di fuga fa di questo pianeta nano anche un’ottima base di partenza per esplorare il cosmo. Con l’aumento della popolazione e delle infrastrutture, in un prossimo futuro da qui potrebbero salpare astronavi dirette su Giove, Saturno e le loro lune, sulle quali potrebbero essere stabilite altre colonie alla stregua di quelle in orbita attorno a Cerere. E la fascia degli asteroidi- molti dei quali ricchi di minerali pregiati- potrebbe diventare più abitata della Terra .

UNA RAPPRESENTAZIONE ARTISITICA DI UN ASCENSORE SPAZIALE

UNA RAPPRESENTAZIONE ARTISTICA DI UN ASCENSORE SPAZIALE

Il megasatellite di Cerere potrebbe ingrandirsi fino a ospitare  milioni di persone: probabilmente basterebbero pochi secoli. «Una volta sperimentata la vita in un habitat artificiale, si potrebbe costruirne uno seguente ovunque ci sia un piccolo corpo con energia disponibile. Mi viene in mente la Fascia di Kuiper», il commento di Pekka Janhunen. Il futuro che immagina il fisico teorico vede dunque l’Umanità diffondersi progressivamente nell’intero sistema solare e oltre, con insediamenti scalari via via sempre più ampi e più distanti dal mondo di origine. Un giorno, forse, non ci identificheremo nemmeno più come terrestri. Un giorno, i nostri discendenti saranno semplicemente cittadini del cosmo. E si dimenticheranno delle meraviglie incomparabili del piccolo pianeta da cui i loro trisavoli sono partiti.

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