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Tutto vero. Anche l’UFO- pardon, l’UAP…- ripreso il 15 luglio 2019 dalla USS Omaha,  un incrociatore statunitense,  è autentico. Autentico lui, autentico il filmato che lo ha immortalato mentre se ne stava sospeso a pelo delle onde per poi sparire all’istante con un bel tuffo in acqua. È davvero un Fenomeno Aereo Non Identificato, l’ennesimo nel quale si sono imbattuti i militari di Washington e l’ennesimo che il Pentagono ha dovuto riconoscere, pressato dall’opinione pubblica. Ed è pure di un genere molto particolare: con un termine non bellissimo, lo si definisce transmediale (“transmedium” in inglese) perché si può muovere indifferentemente sia in aria che in acqua, in due sostanze dalle caratteristiche fisiche molto diverse.

L'OGGETTO RIPRESO MENTRE SI INABISSA IN UN VIDEO DELLA NAVY

L’OGGETTO RIPRESO MENTRE SI INABISSA IN UN VIDEO DELLA NAVY

Nel video, realizzato con una telecamera termica al largo di San Diego durante un’esercitazione militare, l’oggetto- qualunque cosa sia- appare di colore scuro e tondeggiante. Non sono visibili ali, razzi, motori, rotori o altri mezzi di propulsione che gli permettano di volare né fumi di scarico. Eppure vola, o meglio, si libra sulla superficie dell’oceano. Il sensore fatica ad agganciarlo, poi riesce a centrarlo. In sottofondo, si sentono le voci dei marinai in quel momento all’interno del Combat Information Center (CIC) della Omaha che commentano la stranezza di quello che stanno vedendo. E ancora più stupiti, all’improvviso i militari lo vedono scomparire nell’oceano.”Splashed, splashed!” ripetono  con fare concitato.

Per evitare la solita litania degli scettici di professione- “era solo un insetto”…”era un normale aereo visto da lontano…”, “era un riflesso…” ,  “era solo un errore del sistema di videocamera…”- è bene dare tutte le specifiche del caso: quel giorno, sono stati ben 14 gli UAP girare attorno alla nave da guerra per giocare come il gatto con il topo, andando avanti e indietro, per non farsi inquadrare, fino a quando uno- del diametro stimato di  6 piedi (circa un metro e 80) si è fermato rimanendo sospeso a mezz’aria per un’oretta accanto alla Omaha fino alle 11 di sera. Mentre dall’incrociatore lo registravano, il velivolo misterioso si è inabissato tra le onde. Da quel momento, è sparito e il sonar non ne ha captato la presenza sotto l’acqua. Anche la ricerca di eventuali relitti in mare non ha avuto successo. Insomma, nessuna traccia.

L'OGGETTO NON MOSTRA MEZZI DI PROPULSIONE

L’OGGETTO NON MOSTRA MEZZI DI PROPULSIONE

A diffondere per primo la notizia di questo nuovo mistero insieme a tre fotogrammi era stato, qualche settimana fa, sul suo blog  il regista Jeremy Corbell, da anni interessato del fenomeno UFO. Poi, il 14 maggio, sul suo account di Instagram ha postato anche il filmato. Subito dopo, è arrivato uno stringato comunicato ufficiale della portavoce del Pentagono Susan Gough che interpellata dal sito TheDebrief.org ha dichiarato:«Posso confermare che il video è stato ripreso dal personale della Navy e che l’UAPTF lo ha incluso nell’esame in corso», senza aggiungere ulteriori dettagli. La sigla indica la task force creata appositamente all’interno dell’Ufficio dell’Intelligence della Marina per analizzare tutti gli UAP segnalati dai militari- e pare siano molto numerosi. Quindi, l’oggetto sferico in questione rientra tra i fenomeni aerei non identificati, ancora senza spiegazione. L’esame in corso di cui parla la Gough è la revisione dei casi di cui entro breve dovrà essere messo al corrente il Congresso.

Ma i video ripresi dai piloti e dal personale della Navy non sono affatto gli unici a mostrare strani mezzi volanti dalle prestazioni eccezionali in movimento nei nostri cieli. Non soltanto il Pentagono ne custodirebbe altri, ancora più nitidi, ancora più sconcertanti dei già famosi Flir1, Go Fast e Gimbal-  addirittura definiti dall’uomo chiave di questa fase di nuove rivelazioni, Luis Elizondo, “tra i meno convincenti”- e di questi ultimi appena diffusi sul web: poco prima dell’oggetto misterioso della USS Omaha, infatti,  è stata ammessa l’autenticità anche di un altro filmato, ripreso di notte dal personale della USS Russell nel corso della medesima esercitazione, questa volta relativo a un velivolo di forma “piramidale”.

DI RECENTE IL PENTAGONO HA DEFINITO AUTENTICO ANCHE QUESTO VELIVOLO DI FORMA PIRAMIDALE RIPRESO NEL 2019 DALLA USS RUSSELL

DI RECENTE IL PENTAGONO HA DEFINITO AUTENTICO ANCHE QUESTO VELIVOLO DI FORMA PIRAMIDALE

No, anche altri Ministeri della Difesa terrebbero ben nascosti nei loro cassetti le prove di questi incontri imbarazzanti. A partire da quello britannico. A sostenerlo in una intervista esclusiva al quotidiano The Sun è Nick Pope, vecchia conoscenza per tutti gli appassionati della materia. Ex funzionario del MoD, incaricato per anni proprio di indagare sulle segnalazioni UFO di cittadini e militari e ora considerato tra i principali esperti internazionali, Pope ha dichiarato che senza ombra di dubbio anche Londra possiede immagini riprese da distanza ravvicinata dai piloti di Sua Maestà. Di alcuni episodi risalenti agli Anni Cinquanta e Sessanta è personalmente al corrente: sa che le telecamere da 8 mm montate ai tempi sui caccia della RAF  avevano immortalato quei bizzarri oggetti in volo.

Ufficialmente, quei filmati però sono andati persi o addirittura distrutti. Ma anche se fosse vero, incalza l’investigatore, di sicuro in seguito ne sono stati ripresi altri. Questa certezza deriva da una semplice constatazione: «Noi abbiamo il medesimo equipaggiamento del Governo americano, per questo ritengo che un vero tesoro fatto di  foto e video ufficiali di UFO o UAP, qualsiasi cosa siano, si possa trovare nel quartier generale del Ministero della Difesa inglese». Quando ci lavorava lui, ricorda, ha spesso raccolto le confidenze dei piloti della Royal Air Force e della Royal Navy che si erano trovati di fronte a questi intrusi dalle capacità di volo incredibili, ma quei militari rifiutavano di fare un rapporto scritto perché temevano il ridicolo e anche problemi alla loro carriera se sottoposti ad una valutazione psicologica.

IL MINISTERO DELLA DIFESA BRITANNICO

IL MINISTERO DELLA DIFESA BRITANNICO

Secondo quanto dichiarato dal Governo inglese, dal 2009 sono state chiuse le indagini sugli UAP- i Fenomeni Aerei Non Identificati, una definizione che per Pope è nata negli Anni Novanta proprio nel suo ufficio  per superare il termine UFO troppo screditato. Per l’esperto invece tutto suggerisce che in segreto lo studio prosegua, ai più alti livelli di classificazione, esattamente come è accaduto negli Stati Uniti: per l’opinione pubblica americana l’interesse delle agenzie governative per l’argomento era stato archiviato con la conclusione del Progetto Blue Book nel 1969. E invece nel 2017 abbiamo scoperto che le cose non stavano proprio così. Anzi, il Dipartimento della Difesa non solo ha continuato ad analizzare gli avvistamenti segnalati dal personale militare, ma negli ultimi anni (e soprattutto in questi ultimi mesi) è arrivato a compiere una vera rivoluzione copernicana.

Ha dichiarato che i propri piloti hanno incontrato spesso velivoli sconosciuti, ha definito linee guida per inoltrare le segnalazioni, ha riconosciuto l’autenticità dei video e delle foto circolate sul web, ha ammesso di non  conoscere la natura e la provenienza di quei mezzi non identificati. Ciliegina sulla torta, la creazione (o meglio, l ‘annuncio della creazione) dell’unità speciale per studiare gli UAP e la richiesta di un rapporto esauriente sui dati raccolti avanzata dal Senato. Una vera bomba,  questa, che costringe il Direttore della National Intelligence, insieme con le varie agenzie coinvolte, a presentare il documento non classificato. Il termine scade tra poco, a giugno. In quelle pagine potrebbe esserci la risposta a decenni di mistero eppure, si lamenta Nick Pope, non tutti hanno ne capito l’importanza epocale.

UN ALTRO VELIVOLO MISTERIOSO AVVISTATO DAI PILOTI DELLA US NAVY

UN ALTRO VELIVOLO MISTERIOSO AVVISTATO DAI PILOTI DELLA US NAVY

«Probabilmente i Britannici pensano che gli Americani sono pazzi, invece avremmo bisogno che la Commissione Difesa della Camera dei Comuni dicesse “sappiamo che qualcosa del genere accade anche da noi, è un’evidente questione di sicurezza nazionale, vogliamo un ‘inchiesta ah hoc anche qui”», dice. Il MoD sarebbe recalcitrante, opporrebbe resistenza, ma se ci fosse una forte campagna popolare a supporto dell’apertura dei documenti sugli UAP alla fine dovrebbe cedere. D’altra parte, Londra è l’alleato numero uno della Casa Bianca e anche le rispettive Intelligence sono vincolate da stretti legami di collaborazione che le ha spesso portate a condividere informazioni altamente confidenziali anche riguardo questo argomento delicato, come testimoniano i casi di Rendlesham Forest ( l’UFO visto da decine di militari americani delle basi gemelle Bentwaters e Woodbridge nel 1980) e la foto di Calvine (lo scatto di un velivolo a forma di diamante in volo sopra la cittadina scozzese nel 1990), anch’essa misteriosamente scomparsa dagli archivi.

UNA RICOSTRUZIONE DELL'UFO FOTOGRAFATO A CALVINE

UNA RICOSTRUZIONE DELL’UFO FOTOGRAFATO A CALVINE

«Non può essere sfuggito al MoD che negli ultimi tre anni la posizione del Governo USA in merito agli UFO è radicalmente cambiata» continua l’ex funzionario «quindi bisognerebbe sapere se ne sia consapevole, se operi di concerto con gli Americani oppure no. E se no, perché? Se gli Stati Uniti considerano gli UAP un serio problema per la sicurezza e la difesa nazionale–  le loro azioni lo dimostrano chiaramente- dovrebbe farlo anche il Regno Unito. Sarebbero scandalosi entrambi gli scenari, se il MoD fosse coinvolto nelle operazioni americane e non lo dice, o se il MoD non ne fosse coinvolto.» In Gran Bretagna, secondo fonti personali di Pope, le indagini sugli oggetti volanti non identificati non si sono mai fermate, solo che gli addetti hanno cambiato strategia.

Per evitare troppe domande e magari anche aggirare  le richieste inoltrate tramite il Freedom Of Information Act, al posto del termine UAP ora viene preferita la dizione “velivolo inusuale”, “elicottero non convenzionale “, “drone non identificato “. E anche la mancanza di un ufficio centrale al quale convogliare tutte le segnalazioni- ora disperse tra giornali, gruppi ufologici, polizia, aeroporti, basi militari e così via- impedisce una visione di insieme del fenomeno. Ma a far intuire che nelle stanze del Ministero della Difesa britannico si sa molto di più di quanto non si ammette c’è anche il veto posto sulla diffusione di alcuni dossier ancora in attesa di essere resi pubblici. Dovevano essere rilasciati lo scorso gennaio, ma con una mossa a sorpresa la loro diffusione è stata bloccata fino al 2072… Quali segreti indicibili possono mai contenere?

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