Esistono, ma non abbiamo la più pallida idea di cosa siano perché i dati sono insufficienti e comunque gli UAP superano la nostra capacità di comprenderli. Questa la sintesi estrema del report consegnato il 25 giugno 2021 al Congresso degli Stati Uniti. Un documento che ha deluso le aspettative di molti, per l’assenza di spiegazioni, di dati scientifici sul fenomeno, di informazioni dettagliate. L’unica novità sta nei numeri: oggi sappiamo che sono stati 144 i casi segnalati dai militari americani tra il 2004 e il 2019 e di questi solo uno è stato chiarito (era un pallone meteo sgonfio). Tutti gli altri erano e restano oggetti volanti non identificati. In una parola, UFO.
IL RAPPORTO SUGLI UAP AL CONGRESSO HA CONFERMATO L’ESISTENZA DEGLI UFO/UAP
Quindi, dal Dipartimento della Difesa è arrivata la conferma ufficiale che più ufficiale non si può, visto che a siglarla sono stati gli analisti dell’Intelligence di Washington e a riceverla è stato il Campidoglio: quei velivoli che per decenni sembravano essere solo il frutto di fantasie troppo eccitate o di osservatori distratti volano davvero nei nostri cieli. Scettici e detrattori si devono mettere il cuore in pace e togliere gli UFO dall’elenco delle fake news. Certo, resta aperta la questione più importante: cosa diavolo sono? L’ipotesi russo-cinese è stata appena sfiorata dal report (per ovvi motivi di opportunità e di orgoglio yankee: chi può surclassare gli USA?) e al momento altre non ne sono state avanzate, almeno in modo esplicito. Ma leggendo tra le righe, anche il non detto ha un suo peso.
Intervistato a questo proposito dalla CNN, il senatore Mitt Romney ha espresso così la sua opinione: «Io non credo che arrivino da Paesi stranieri, se fosse così vorrebbe dire che essi possiedono una tecnologia in un ambito diverso rispetto quello che noi conosciamo e sinceramente Cina e Russia non sono in queste condizioni né lo è nessun altro. Provengono da una società aliena? È una cosa alla quale francamente faccio fatica a credere, ma immagino che tutto sia possibile, sarebbe affascinante e interessante. Si dice che esistano migliaia di miliardi di galassie, quindi chi lo sa cosa potrebbe essersi sviluppato in qualche altro luogo dell’universo…». Una spiegazione dura da accettare, ma non va esclusa, ha detto in sostanza il senatore repubblicano, sulla stessa linea di pensiero di Trump che da presidente riguardo agli UFO disse: «Non ci credo, ma tutto è possibile».
COSA SI PUÒ NASCONDERE NELL’IMMENSITÀ DELL’UNIVERSO?
La risposta di Romney è stata commentata con un tweet da Chris Mellon, ex vice segretario aggiunto alla Difesa per l’intelligence nelle amministrazioni Clinton e George W. Bush e ora tra i più attivi nella richiesta pressante di affrontare il tema UAP in modo serio e trasparente. «Romney chiaramente apprezza le implicite conclusioni del report sugli UAP. Come egli nota, alcuni di essi sembrano sorpassare la nostra comprensione scientifica, indicando che non sono prodotti da noi o da chi è al nostro livello. Quindi, chi sta volando qui intorno su velivoli che vanno al di là della nostra comprensione?». Già, le possibilità si restringono drasticamente: se non sono americani e non sono russi o cinesi, cosa resta? Rimane solo una chance che però imbarazza o spaventa- quella fantascientifica che contempla civiltà non terrestri.
UN VELIVOLO SCONOSCIUTO FOTOGRAFATO DA UN PILOTA DEELLA US NAVY
Ma proprio di uno scenario del genere, da pura fiction, ha parlato Bob McGwier, negli ultimi 10 anni professore aggiunto della Virginia Tech, a proposito dell’allegato classificato che pare abbia accompagnato il report, un’appendice non pubblicabile che la Commissione Intelligence aveva autorizzato. Intervistato da Spaced Out Radio, il docente ha spiegato che il rapporto coperto da segreto destinato solo al Congresso e al National Security Council – l’organo che consiglia la Casa Bianca in materia di sicurezza interna e politica estera- era molto più dettagliato di quello divulgato al pubblico: «Conteneva 70 pagine e 14 video, hanno potuto vedere del buon materiale. Conosco parecchie persone che hanno partecipato all’incontro del Consiglio Nazionale per la Sicurezza e il miglior commento che ho sentito è stato: ”Abbiamo visto 40 minuti da film di fantascienza, eravamo tutti sbalorditi”».
Certo, è solo un “relata refero”: il matematico e ingegnere elettrico McGwier (che con il soprannome di Science Bob ama discutere del lato scientifico dei fenomeni paranormali) riferisce semplicemente quello che gli avrebbero detto suoi conoscenti di cui non fa il nome. Magari millanta. Ma questa voce relativa a filmati molto più nitidi e impressionanti rispetto a quelli che già circolano in pubblico gira da tempo e a spargerla sono stati nomi eccellenti. A partire da Lue Elizondo, ex direttore del programma AATIP creato dal Pentagono proprio per studiare il problema: chiacchierando in un podcast di Curt Jaimungal, ha garantito che esistono “video e foto ancora più convincenti” dei tre famosi filmati del Pentagono. «Ce ne sono alcuni davvero in alta definizione e quando li guardi, capisci all’istante: ehi, non è uno dei nostri mezzi…».
NON SEMBRA MOLTO “NOSTRO” NEANCHE QUESTO OGGETTO FILMATO NEL 2015
Un commento molto simile lo aveva rilasciato anche l’ex direttore della National Intelligence, John Ratcliffe, intervistato in tv prima della consegna dell’attesissimo report della task force sugli UAP. In quell’occasione, nel confermare l’esistenza di molti più avvistamenti rispetto a quelli resi noti (infatti sono stati ben 144), Ratcliffe ha spiegato: «Alcuni dei fenomeni osservati sono difficili da spiegare con la tecnologia di nostra conoscenza. E quando parliamo di avvistamenti, parliamo di oggetti che sono stati visti da piloti della Marina o dell’Aeronautica militare o che sono stati raccolti da immagini satellitari, che francamente compiono attività difficili da spiegare, movimenti complessi da replicare oppure che si spostano a velocità superiori alla barriera del suono senza produrre rumore e per i quali non possediamo strumenti tecnologici utili a decifrarli». Roba da fantascienza, appunto.
GLI OGGETTI SCONOSCIUTI AVVISTATI SUL RADAR DELLA USS OMAHA
Certo, potremmo non conoscere mai il contenuto sconvolgente di quell’allegato dell’Intelligence. Ma non è detto…. Anche i filmati che avrebbero dovuto restare ben sigillati nei meandri del Pentagono- come Go Fast, Gimbal e Flir1- invece in un modo o nell’altro hanno raggiunto il grande pubblico. E non per caso, ma per una precisa strategia decisa da qualcuno che sta giocando così la sua partita. In seguito, sono finiti sul web anche i video ripresi il 15 luglio 2019 al largo di San Diego durante un sorvolo (durato a quanto pare alcuni giorni) di numerosi oggetti volanti non identificati nel bel mezzo di un’esercitazione militare che coinvolgeva la Marina statunitense. Le immagini della “piramide” luminosa riprese dal personale del cacciatorpediniere Russell e quelle del velivolo sferico “transmediale” che è scomparso in acqua davanti alla nave da guerra Omaha, postate online dal regista Jeremy Corbell, sono state poi riconosciute come autentiche dal Dipartimento della Difesa.
L’OGGETTO “TRANSMEDIALE” RIPRESO MENTRE SI INABISSA
Ora, lo stesso Corbell ha pubblicato sul suo blog “Extraordinary Beliefs” un altro video che si riferisce al medesimo giorno: questa volta non è stato ripreso dai radar all’interno del CIC (il Combat Information Center) o da sofisticate telecamere agli infrarossi, ma direttamente dai militari che si trovavano sul ponte della USS Omaha componenti del team “VIPER” (Visual Intelligence PERsonnel). Le immagini sono sicuramente meno nitide di altre: si vedono dei velivoli luminosi simili a piccoli punti rossi e bianchi che si muovono nel cielo scuro. Il regista spiega che anche questi intrusi hanno avuto un comportamento anomalo: ad un certo punto si sono inabissati nell’oceano senza lasciare alcuna traccia nonostante le ricerche compiute per almeno un’ora dai sottomarini della US Navy. Ma il regista americano sottolinea un altro elemento importante: «Questo filmato mostra che gli UFO che circondavano la nostra flotta avevano luci (come riportato in precedenza), erano auto-illuminati, e sembravano indifferenti alla presenza delle navi della Marina militare».
IL REGISTA JEREMY CORBELL
Poi prosegue: «Questi UFO non erano poco appariscenti, anzi, erano sfacciati visto che ronzavano audacemente sopra le nostre navi da guerra. Per molte delle persone coinvolte, è logico che gli UFO (coloro che li gestiscono) VOGLIONO essere visti e registrati. Almeno, è quello che suggerisce, potrei ipotizzare… Tuttavia, il Dipartimento della Difesa ha definitivamente determinato che questi oggetti non sono nostri. Questi mezzi non sono di proprietà o non vengono controllati dagli Stati Uniti o da nostri alleati. Quindi la domanda resta: chi gestisce questi veicoli ad alte prestazioni? Qual è il loro intento?» Gli ha risposto in tv Jim Semivan, per 30 anni dirigente della CIA e ora vicepresidente di To The Stars Academy, ospite proprio insieme a Corbell, al giornalista investigativo George Knapp e all’esperto Nick Pope di uno speciale-live sugli UFO del canale Discovery. «Io credo che sia una tecnologia non umana e vorrei sapere chi la detiene. È sicuramente qualcosa di diverso, nessun dubbio».