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«Anch’io ho visto un Tic-Tac sotto l’oceano»

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Spunta un altro testimone tra il personale della US Navy, un altro ex militare che a distanza di anni ricorda e racconta pubblicamente un avvistamento anomalo di cui ancora oggi non si sa dare spiegazione. Anche lui avrebbe visto un oggetto oblungo, di colore bianco, molto simile al “Tic-Tac” avvistato e ripreso dai piloti della Marina americana nel 2004. Ma questa volta, lo strano intruso non volava: si è muoveva nell’oceano e si è poi velocemente inabissato.

UNA RICOSTRUZIONE GRAFICA DEL "TIC-TAC" DEL 2004

UNA RICOSTRUZIONE GRAFICA DEL “TIC-TAC” DEL 2004

A parlare è John Baughman, sottufficiale della Navy tra il 2008 e il 2013. Nel gennaio 2010 serviva sulla USS Carl Vinson, una super portaerei, ammiraglia del Carrier Strike Group One,  entrata nella storia recente: da questa nave da guerra, nel 2001, venne sepolto in mare il corpo di Osama Bin Laden. All’epoca dell’avvistamento, la Vinson stazionava al largo di Haiti, appena colpita da un forte terremoto, per portare aiuti umanitari alla popolazione. Il lavoro di Baughman consisteva nel montare, stivare e tenere in sicurezza tutto l’arsenale a bordo, riparare e calibrare i sistemi di difesa, mantenere in perfetto stato i missili teleguidati, i lanciarazzi, i supporti per armi e gli altri ordigni. Un incarico di responsabilità, affidato solo a personale qualificato e serio.

Un giorno, il sottoufficiale si trovava sul ponte della nave, seduto ad osservare l’oceano durante una pausa. Amava trascorrere così il suo tempo libero, gli piaceva provare a riconoscere la fauna marina che passava davanti ai suoi occhi. E di animali insoliti ne aveva visti tanti sopra e sotto la superficie del mare: balene, calamari giganti, testuggini… Aveva anche affinato la capacità di individuare a che profondità nuotassero,  prendendo come punto di riferimento la linea di galleggiamento della portaerei. Ma quel giorno, ad attirare la sua attenzione fu qualcosa di inaspettato.

JOHN BAUGHMAN, IN UN'IMMAGINE DEL 2011

JOHN BAUGHMAN IN UN’IMMAGINE DEL 2011

«Stavo fissando l’acqua dall’alto quando all’improvviso è comparso sotto di me un oggetto tipo “Tic-Tac”- largo, grosso e bianco, all’incirca lungo 20 piedi (ovvero 6 metri), che si muoveva sulla destra e che si è fiondato negli abissi rapidamente, così come era apparso», riporta il sito Medium.com. «Non ho capito bene quel che ho visto. Era sicuramente un oggetto solido, ma quando iniziò la sua discesa nell’acqua, la sua estremità anteriore collassò velocemente su sé stessa e sparì». Sorpreso ed eccitato da quell’incontro, l’uomo si rivolse al suo supervisore raccontandogli tutto. Ma anziché ricevere istruzioni su come stilare il rapporto, il sottoufficiale fu trattato con indifferenza dal superiore. «In mare tutti vedono roba assurda», gli replicò, chiudendo il discorso con una scrollata di spalle.

Solo anni dopo, quando David Fravor prima e Alex Dietrich poi si sono fatti avanti per raccontare pubblicamente la loro esperienza sconcertante con un oggetto volante bianco, di forma ovoidale e senza ali avvistato al largo della California ( l’intervista di coppia rilasciata dall’ex comandante dei Black Aces e dalla pilota è andata in onda nel maggio 2021 nella trasmissione della CBS “60 Minutes”), anche John Baughman ha rotto gli indugi. Prima si era convinto che parlarne non gli avrebbe portato nulla di buono, considerando la reazione del suo supervisore. Ma davanti alla testimonianza dei due piloti e di molti altri ufficiali e sottufficiali della Navy che si sono imbattuti- ai comandi di un jet militare, sul ponte di una nave da guerra o su uno schermo radar- in oggetti dalle forme più assurde e dalle caratteristiche di volo ancora più incredibili, ha capito che era arrivato il momento, anche per lui, di prendere coraggio e di raccontare lo strano episodio del 2010.

IL SOTTOTENETE DELLA US NAVY ALEX DIETRICH

IL TENENTE DELLA US NAVY ALEX DIETRICH

L’ex militare non si sbilancia sulla natura dell’intruso che ha visto muoversi accanto alla USS Vinson. «Poteva essere qualsiasi cosa: detriti galleggianti dal rapido movimento e con una spiccata capacità di scomparire completamente, uno squalo albino o una balena bianca, magari anche un’illusione ottica. Ma quella cosa proiettava un’ombra, per questo l’ho percepito come un oggetto solido», spiega. Nonostante la cautela, tuttavia Baughman- a distanza di 11 anni- non può nascondere la profonda impressione che quell’avvistamento gli ha lasciato. «È difficile fare i conti con cose del genere e quando ci penso mi sento ancora un po’ confuso perché non ha senso. Ma nello stesso tempo, maggiori informazioni potrebbero aiutare a risolvere il mistero, a capire se siamo di fronte ad avversari stranieri che ci mettono alla prova, a entità non umane o a una miriade di altre possibilità».

UN VELIVOLO "TRANSMEDIALE" SPARITO NELL'OCEANO NEL 2019

UN VELIVOLO “TRANSMEDIALE” SPARITO NELL’OCEANO NEL 2019

Chissà quanti altri, come lui, hanno assistito a fenomeni inspiegabili- quelli che ora il Pentagono definisce UAP. E chissà quanti ancora tacciono–  per timore di non essere creduti o semplicemente per non avere guai. Ma non parlarne non è la scelta migliore- dice l’ex militare. Qualunque cosa siano, gli UAP hanno dimostrato di poter entrare a loro piacimento negli spazi aerei e marini controllati dagli Stati Uniti. E per via dello stigma che ha sempre circondato l’argomento, si è perso fin troppo tempo per provare a capirne l’origine e la natura. Baughman pensa che il rapporto consegnato al Congresso sia il primo passo di un nuovo percorso, auspica una più stretta collaborazione tra il Pentagono e il mondo civile, spera che le agenzie di Intelligence vadano a fondo nell’indagare su queste realtà potenzialmente minacciose. Servono risposte, anche se non saranno quelle che vorremmo.

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