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Il Deputato Gallego:«Basta stigma sugli UFO, scopriamo cosa sono»

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È il nuovo paladino della ricerca ufologica. O meglio, di chi ritiene che sia giunto il momento di capire, una volta per tutte, cosa sono realmente e cosa vogliono gli assurdi velivoli che ogni tanto spuntano nei cieli di mezzo mondo. Si chiama Ruben Gallego, è un veterano di guerra che ha combattuto in Iraq e che ora siede alla Camera dei deputati tra le file dei Repubblicani. Spetta a lui il merito di aver proposto la creazione di un ufficio permanente, sotto l’egida del Segretario alla Difesa, per esaminare e studiare costantemente le segnalazioni dei cosiddetti Fenomeni Aerei Non identificati da parte del personale militare e per riferirne al Congresso una volta all’anno.

IL DEPUTATO DEL CONGRESSO USA RUBEN GALLEGO

IL DEPUTATO DEL CONGRESSO USA RUBEN GALLEGO

La norma, contenuta all’interno della legge che stabilisce il budget per le attività legate alla difesa per il prossimo anno (ovvero il Fiscal Year 2022 National Defense Authorization Act), è stata approvata nei giorni scorsi con un’ampia maggioranza bipartisan della camera bassa. In una delle sue prime interviste, pubblicate dalla rivista POLITICO, il deputato dell’Arizona- componente della sottocommissione delle Forze Armate per l’Intelligence e le Operazioni Speciali, ha dichiarato:«C’è stata una totale assenza di attenzione nell’apparato della sicurezza nazionale per arrivare finalmente a comprendere cosa sta accadendo. Un po’ di curiosi, all’interno del DoD, si sono in parte dedicati all’argomento come passatempo, ma penso che non ci sia stata alcuna iniziativa a livello professionale… in modo che ora possiamo effettivamente prendere alcune decisioni ponderate e consapevoli».

IL CONGRESSO DEGLI STATI UNITI, WASHINGTON D.C.

IL CONGRESSO DEGLI STATI UNITI, WASHINGTON D.C.

Come abbiamo spiegato nel precedente articolo del blog, il nuovo ufficio prenderà il posto della Task Force sugli UAP e dovrà entrare in vigore entro 180 giorni dall’approvazione del provvedimento. Il suo obiettivo principale: sincronizzare e standardizzare la raccolta, l’indagine e l’analisi di tutti gli incidenti relativi agli UAP. Inoltre, dovrà anche accertare l’origine di tali fenomeni aerei (anche se sarebbe più onesto dire oggetti),  ovvero se provengano da nazioni straniere o da “attori non statali” non meglio definiti e soprattutto se costituiscano o meno una minaccia. La normativa dovrà però prima essere approvata anche dal Senato, dove è stata presentata una proposta di legge molto simile che tuttavia prevede il mantenimento della task force già esistente-non la creazione di un nuovo organismo- e un rendiconto trimestrale-non un rapporto annuale.

A portare in primo piano la questione UAP o UFO che dir si voglia sono stati gli avvistamenti multipli- riferiti dai piloti della US Navy e supportati dalle strumentazioni elettroniche- di velivoli dalle prestazioni eccezionali che sfidano le leggi della fisica, avvistati molto spesso all’interno di aree militari interdette e in corridoi di volo proibiti. Lo scorso giugno, l’attesissimo report preliminare compilato dall’Intelligence e inviato al Congresso ha confermato che 143 di questi incidenti sono effettivamente di natura ignota e che per la maggioranza di essi mancano informazioni sufficienti per trarre qualsiasi conclusione, ma che quasi tutti sembrano mostrare un’avanzata tecnologia. Tuttavia, anche se il mondo della politica è apparso impressionato da questa relazione- e probabilmente ancor di più da quella riservata ai soli membri del Congresso non resa pubblica- non tutti hanno manifestato il medesimo interesse.

UNO DEI VELIVOLI SCONOSCIUTI RIPRESI DAI PILOTI DELLA US NAVY

UNO DEI VELIVOLI SCONOSCIUTI RIPRESI DAI PILOTI DELLA US NAVY

Da un lato, ad esempio, la vicesegretaria alla Difesa Kathleen Hicks ha invitato i vari rami delle forze armate ad incrementare il processo di raccolta e di analisi dei dati e a sviluppare un piano per formalizzare la missione. Dall’altro, invece, il Segretario all’Aeronautica Militare Frank Kendall ha detto di non ritenere l’argomento UAP degno di nota. Proprio rispondendo a una domanda di POLITICO, Kendall ha infatti affermato: «Non considero questi fenomeni una minaccia imminente per gli Stati Uniti e per il genere umano. Vorrei avere la prova che siano qualcosa che meriti l’attenzione dell’Air Force degli Stati Uniti. Il nostro compito è difendere il Paese delle minacce- ha aggiunto- e ce ne sono moltissime là fuori sulle quali stiamo lavorando intensamente per proteggere gli Stati Uniti. Preferirei focalizzarmi su di esse. Tuttavia, se ci chiederanno di prenderli in esame, lo faremo.» Un atteggiamento che potrebbe presto cambiare.

NON TUTTI SONO CONVINTI CHE GLI UFO SIANO UN ARGOMENTO DA APPROFONDIRE

NON TUTTI SONO CONVINTI CHE GLI UFO SIANO UN ARGOMENTO DA APPROFONDIRE

Almeno così spera Gallego. «Ho deciso di trasformare le parole in fatti. Abbiamo avuto vari briefing e quello che è emerso è che ci serve una migliore raccolta dei dati, abbiamo bisogno di un sistema standardizzato in tutte le agenzie» ha detto. Il provvedimento prevede proprio questo: la creazione di procedure comuni per garantire che quegli avvistamenti non restino relegati ai singoli dipartimenti, ma siano condivisi e inseriti in un archivio centrale. E ciò riguarda tutte le informazioni provenienti da ogni possibile fonte- satelliti militari, sensori elettronici, spionaggio umano e così via. La portavoce del Pentagono Susan Gough ha annunciato che è  già stato pianificato il trasferimento delle competenze della task force al futuro nuovo ufficio.

Inoltre, l’ex veterano è convinto che  la creazione di una struttura permanente incaricata solo di occuparsi di queste segnalazioni sarà essenziale anche per rimuovere lo stigma che ancora circonda l’argomento UFO. Troppi militari evitano di parlare dei loro avvistamenti per timore di compromettere le loro carriere o per passare per pazzi. Se l’imbarazzo con il quale finora  è stata trattata la materia verrà meno, aumenteranno anche i dati e le informazioni, ma ciò accadrà solo quando i piloti e il personale militare si sentiranno a proprio agio nel riferire di aver incrociato o filmato qualcosa di incredibile. Una più ampia comunicazione risulterà utile anche per eliminare subito dal novero degli UAP avvistamenti al contrario spiegabili dopo un’accurata analisi.

UN ALTRO STRANO VELIVOLO SCONOSCIUTO FOTOGRAFATO DA UN PILOTA DEELLA US NAVY

UN ALTRO STRANO VELIVOLO  FOTOGRAFATO DA UN PILOTA MILITARE

Per quel che riguarda la sua, di carriera, e il potenziale “effetto boomerang” che potrebbe subire associando il suo nome alla questione UFO, Ruben Gallego risponde sereno: «Guardate, io sono dell’Arizona e ho persino vissuto un po’ in New Mexico- molto lontano da Roswell, ma pur sempre lì. Parte del mio lavoro consiste nel ridurre il discredito che riguarda la tematica, specialmente nel mondo militare. Se ciò significa affrontare qualche conseguenza negativa, così sia». Pur pensando che a certi livelli esistono informazioni non condivise, il deputato non crede che il Governo nasconda la verità alla Nazione ed è anche per smentire l’opinione corrente- per lui solo disinformazione– riguardo un diffuso cover up di Stato che insiste sull’importanza di questo nuovo organismo di Intelligence appena approvato dalla Camera.

La norma non specifica se le relazioni annuali da presentare al Congresso saranno declassificate o coperte da segreto, tuttavia il deputato sta prendendo in serio esame la possibilità di far tenere audizioni pubbliche. Ma prima, avverte, servono più dati. “Fare audizioni pubbliche senza una reale comprensione di quello che sta accadendo, senza informazioni concrete, non serve a nessuno. Forse serve solo a Twitter, per parlare di qualcosa. Ma questo non è il nostro lavoro, noi non siamo intrattenitori. Nostro dovere è trovare soluzioni quando c’è un problema. E non possiamo sapere se c’è un problema finché non raccogliamo i dati. È giusto dire che al momento non sappiamo cosa stia avvenendo. L’unico modo per scoprirlo realmente è fare tutto il possibile per scoprirlo.»

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