Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione nel mondo della scienza: presto, con lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale (AI, la sigla in inglese) saranno le macchine ad effettuare in modo autonomo la ricerca finora affidata agli studiosi in carne ed ossa. E non solo sapranno analizzare i dati in modo più preciso, ma in loro mancherà la componente tutta umana della soggettività, del condizionamento culturale, dei preconcetti e dei pregiudizi. Una rivoluzione che il fisico teorico di Harvard Avi Loeb saluta come un punto di svolta epocale per l’Umanità e per il progresso tecnologico.
LE STRUMENTAZIONI BASATE SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PRESTO SARANNO AUTONOME
In un articolo che ha scritto per il sito Medium.com dal titolo “Astronauti con Intelligenza Artificiale provenienti da civiltà avanzate”, esordisce proprio così affermando: «Si profila una trasformazione storica all’orizzonte della nostra civiltà tecnologica. Una volta che i nostri sistemi di AI saranno in grado di esplorare autonomamente i dati scientifici e di fare scoperte da soli senza l’intervento umano, i progressi delle nostre conoscenze accelereranno notevolmente. Il progresso scientifico sarà liberato dalle catene dell’ego umano che attualmente lo rallentano. Le scoperte non saranno più soffocate dal pregiudizio e dalla gelosia che frenano l’innovazione nel mondo accademico.» Tutto allora cambierà- per il meglio, secondo il professore di Scienze del prestigioso ateneo statunitense.
IL PROFESSORE DI SCIENZE DI HARVARD, AVI LOEB
Anche se non sarà indolore, visto che le strumentazioni più sofisticate del prossimo futuro sostituiranno in toto le competenze dei docenti di ruolo. Macchine con piattaforme per la ricerca e per l’insegnamento potenzialmente eterne, o comunque in grado di durare millenni, ridurranno a zero le opportunità di lavoro per le facoltà umane. Ma il punto centrale del ragionamento di Avi Loeb è che probabilmente altre civiltà dello spazio potrebbero aver già raggiunto questo punto di svolta e i loro scienziati dall’intelligenza artificiale potrebbero essere stati utilizzati come astronauti tecnologici impegnati in missioni di lunga durata per esplorare il cosmo con molte più competenze e abilità rispetto a quelli umani. Se un giorno dovessimo trovarli, cosa dovremmo aspettarci da loro?
A differenza del collega Michio Kaku, convinto che l’incontro con creature di una civiltà superiore alla nostra potrebbe essere molto pericoloso per noi, il fisico teorico israeliano appare meno preoccupato:«Una prospettiva ottimistica presupporrebbe che siano probabilmente pacifiche. Ciò deriva dalla selezione darwiniana estesa al regno tecnologico: è probabile che le macchine in cerca di pace sopravvivano più a lungo perché non vengono danneggiate così frequentemente da scontri fisici rispetto alle varianti più aggressive.» Ma c’è un altro motivo di ottimismo. Essendo tanto più avanzati rispetto a noi, questi visitatori AI non dovrebbero considerarci una minaccia. Inoltre, se avessero voluto farci del male, avrebbero potuto farlo decenni o secoli fa, quando non avevamo raggiunto l’attuale progresso. O ancora, potrebbero essersi accorti che con le armi di distruzione di massa che abbiamo creato e che ci puntiamo gli uni contro gli altri, non devono fare nulla per annientarci: siamo perfettamente in grado di farlo da soli…
L’ESPLORAZIONE SPAZIALE SARÀ CONDOTTA CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Ma li troveremo mai? È proprio questo l’impegno di Avi Loeb e del Galileo Project che ha promosso pochi mesi fa. L’iniziativa sostenuta da sponsor privati utilizzerà i telescopi di ultima generazione per intercettare eventuali strumentazioni di provenienza extraterrestre nelle vicinanze del nostro pianeta. In questa straordinaria eventualità, si dovrà procedere con cautela: «Se dovessimo mai scoprire attrezzature AI di un’altra civiltà nel nostro cielo, dovremmo prima esaminarle a distanza e in modo passivo, usando telescopi e fotocamere che rilevano la luce riflessa o emessa. L’obiettivo iniziale sarebbe quello di dedurre le informazioni che il sistema di intelligenza artificiale extraterrestre sta cercando e come risponde alle nostre azioni. Qualsiasi coinvolgimento dovrebbe essere rinviato, una volta raccolte informazioni sufficienti sulla natura e sull’intento dell’apparato. Probabilmente avremo bisogno dell’aiuto dei nostri sistemi di intelligenza artificiale», spiega il docente.
IL LOGO DEL NUOVO PROGETTO DI AVI LOEB
Una scoperta del genere, è evidente, avrebbe implicazioni che non si possono prevedere in anticipo ma di sicuro saranno radicali. Vale dunque la pena impegnarsi in questa ricerca. Loeb ricorda che finora sono stati spesi centinaia di milioni di dollari in 40 anni per indagare sulla materia oscura, senza trovare alcuna prova di queste particelle. Il Progetto Galileo al contrario si basa su presupposti meno speculativi perché anche noi stiamo inviando sonde e astronavi nello spazio- quindi anche altri potrebbero farlo; perché una percentuale importante di stelle come il Sole ospita almeno un pianeta simile alla Terra nella sua zona abitabile; infine, perché molti di quegli astri si sono formati miliardi di anni prima del nostro. «Non è quindi una proposta irragionevole immaginare che delle decine di miliardi di pianeti simili alla Terra all’interno della nostra galassia almeno uno abbia ospitato una civiltà tecnologica che ha riempito la Via Lattea di astronauti dotati di intelligenza artificiale», conclude l’illustre scienziato. «Per scoprire se viviamo in una tale realtà, dobbiamo cercare il cielo attraverso i nostri telescopi. Speriamo nelle future generazioni di scienziati dell’intelligenza artificiale, sia sulla Terra che nello spazio!»
IL FISICO TEORICO AVI LOEB VUOLE CERCARE LE STRUMENTAZIONI TECNOLOGICHE DEGLI ET
Avi Loeb sarà indirettamente protagonista anche della nona edizione del Meeting Internazionale “Figli delle Stelle” che si svolgerà il 14 novembre 2021 in contemporanea e in sinergia con il XXII Convegno Ufologico organizzato dal GAUS intitolato “L’arrivo: Rivelazioni e Incontri” (Arrival: Disclosure and Encounters). Un evento che sarà usufruibile sia in presenza che in diretta streaming. Chi vorrà e potrà partecipare di persona- il convegno si terrà a Firenze – dovrà essere munito di Green Pass e aver pagato la quota di iscrizione al GAUS; per seguire l’evento online, servirà invece soltanto collegarsi al canale Youtube “GAUStube” senza autorizzazioni o pagamenti di sorta. L’associazione Extremamente non condivide l’imposizione del certificato verde (diventato ormai una “patente per vivere”, visto che ormai regola o vieta tutte le normali attività che sono già consentite al cittadino dalla Costituzione, imponendo una discriminazione inaccettabile, infondata anche da un punto di vista sanitario) e ha deciso di non promuovere la partecipazione in presenza.
LA LOCANDINA DEL MEETING DEL GAUS E DI EXTREMAMENTE
Ma nel rispetto delle opinioni e delle libere scelte di tutti- che rimane la condizione sine qua non del vivere civile e della democrazia- comprendiamo anche la volontà di coloro che preferiranno assistere in sala al Meeting. Per loro l’appuntamento è nell’Auditorium di Santa Apollonia, in via San Gallo 25 (Firenze), domenica 14 novembre: per le prenotazioni e le iscrizioni, vi rimando al link http://gaus.pr@gmail.com. La quota associativa ammonta a 15 euro e dovrà essere versata tramite bonifico bancario al GAUS. Per tutti, comunque, il convegno avrà inizio alle 10 e terminerà verso le 19. Anche quest’anno, si svolgerà in duplice lingua- italiano e inglese- per arrivare a un pubblico più vasto possibile. A presentare, a moderare gli interventi e a condurre le interviste in diretta, Sabrina Pieragostini e Sara Rolando. Gli ospiti sicuramente non deluderanno le vostre aspettative.
IN DIRETTA DAGLI USA INTERVERRÀ LUIS ELIZONDO
A partire da Luis Elizondo, il frontman della nuova fase di apertura che sta riguardando il mondo dell’Intelligence americana sulla questione UFO. L’ex direttore del programma AATIP, promosso dal Senato USA e condotto dal Pentagono, per la prima volta risponderà a tutte le curiosità del pubblico italiano, in un intervento in diretta dagli Stati Uniti. Anche chi seguirà in streaming potrà rivolgergli le domande: vi daremo indicazioni sulla modalità per poterle inviare in tempo reale. Sempre dall’America interverranno altri due relatori d’eccezione: il reverendo Barry Downing, che già decenni fa nel suo libro di grande successo “The Bible and the Flyng Saucer” (“La Bibbia e i dischi volanti”) sosteneva che nel testo sacro sono presenti tracce di civiltà extraterrestri, e Kathleen Marden, nota ricercatrice ed esperta di ipnosi regressiva che ha lavorato con il fisico Stanton Friedman e che ha studiato a lungo una delle abduction più famose al mondo, ovvero il presunto rapimento alieno di Betty e Barney Hill, suoi zii.
LA RICERCATRICE KATHLEEN MARDEN, NIPOTE DI BETTY E BARNEY HILL
Dall’Accademia delle Scienze di Bulgaria arriverà- in presenza- l’astrofisico Lachezar Filipov, convinto dell’esistenza di evidenze- coperte dei Governi- dell’avvenuto contatto con civiltà di altri mondi. Al centro del mio intervento ci saranno le opinioni di altri importanti scienziati che -vincendo lo stigma ancora diffuso-stanno proponendo un nuovo approccio nello studio degli UFO: tra questi, c’è proprio Avi Loeb con il suo Galileo Project. Il presidente del GAUS Pietro Marchetti farà un aggiornamento sulla Valmalenco, alla luce di nuove analisi fotografiche e di una significativa iniziativa promossa dal gruppo ufologico di Scandicci. Il decano dell’ufologia italiana nonché Presidente del CUN, il sociologo Roberto Pinotti, affronterà un tema affascinante- gli X-File dell’epoca fascista- e illustrerà le ultime novità della ricerca da lui condotta. Infine, a parlare di un caso molto discusso ma anche molto affascinante, il celebre Caso Ummo, sarà invece Paolo Guizzardi, delegato per l’Italia dell’ICER. Vi aspettiamo dunque il 14 novembre, in sala o da casa: non mancate!