Anche il Senato USA vuole un ufficio per indagare sugli UFO
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Anche in Australia i militari vedono gli UFO

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L’America accelera sulla questione UFO – o se preferite l’acronimo ormai più in voga, sugli UAP. La loro esistenza non è più messa in discussione, le voci autorevoli che ne parlano in pubblico senza eccessivi imbarazzi aumentano e la necessità di far piena luce sulla loro provenienza e sui loro scopi agita la scena politica. Il Senato preme per la creazione di un ufficio ad hoc con pieni poteri incaricato di raccogliere dati sul fenomeno, di indagare sulle segnalazioni riportate dai militari e di riferirne con cadenza semestrale al Congresso. Ma le altre Nazioni che fanno? Per ora restano a guardare, in attesa forse di sviluppi, come se il problema non le riguardasse. Anche se sappiamo che non è così, che in tutto il mondo il personale militare si è spesso imbattuto in oggetti inspiegabili che tali sono rimasti, in assenza di analisi approfondite, e di cui quasi sempre si è preferito tacere.

UNO DEGLI UAP RIPRESI DAI MILITARI STATUNITENSI

UNO DEGLI UAP RIPRESI DAI MILITARI STATUNITENSI

È successo ad esempio in Australia. Lo ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica il programma 7News Spotlight. Lo scorso maggio, su Channel 7 è andato in onda il documentario “The UFO Phenomenon”, che ha riscosso un grande successo di pubblico (su Youtube la puntata ha già raggiunto oltre 4 milioni e mezzo di visualizzazioni). Nei giorni scorsi il canale tv ha mandato in onda un altro speciale, “Secrets of the UFOs” e subito dopo è stato tempestato di messaggi ed e-mail provenienti per lo più da ex militari che hanno voluto condividere con gli autori del programma le loro esperienze dirette. Uno dei testimoni è Andrew Roberts, a lungo in servizio nella Marina Militare: prima ha lavorato come tecnico addetto ai sonar, poi in qualità di sommozzatore ha fatto parte dell’unità speciale chiamata Navy Clearance Divers, paragonabile al nostro Comsubin- il Comando Subacquei e Incursori.

IL PROGRAMMA TRASMESSO DALLA TV AUSTRALIANA SUGLI UFO

IL PROGRAMMA TRASMESSO DALLA TV AUSTRALIANA SUGLI UFO

Ecco dunque la sua testimonianza. In una notte limpida e senza nuvole del 1992, Roberts si trovava sul ponte della HMAS Derwent, un cacciatorpediniere di classe River della Royal Australian Navy, ancorato in porto nella base. Verso le due, insieme ad alcuni colleghi notò uno strano velivolo sospeso in aria che brillava a poca distanza dalla nave. «Guardai in alto e vidi un oggetto di forma cilindrica color argento, lungo circa 20 metri, con un alone di calore tutto intorno. Seguiva la nave a non più di 500 metri. Lo potevamo distinguere molto chiaramente nel cielo notturno. Chiamai l’ufficiale di vedetta e in cinque fissammo questa cosa per almeno un minuto. Mentre la stavamo guardando, all’improvviso si mise ad accelerare e scomparve. L’accelerazione fu impressionante, sparì in un battibaleno», ha raccontato l’uomo all’emittente.

IL TESTIMONE AVREBBE VISTO UN OGGETTO CILINDRICO SIMILE A QUESTO

IL TESTIMONE AVREBBE VISTO UN OGGETTO CILINDRICO SIMILE A QUESTO

Subito, sorpreso dalla scena alla quale aveva assistito, decise di scendere in sala radar per sapere se qualcuno avesse osservato l’oggetto sui monitor, ma ottenne risposta negativa. Poi chiese se fosse arrivata la comunicazione di un altro velivolo presente in zona, ma ancora una volta gli risposero di no: erano soli. Né Roberts né gli altri testimoni fecero rapporto e non riferirono a nessuno quello che avevano visto: l’incidente non venne registrato nemmeno sui diari di bordo. «Pensandoci ora, vorrei averlo fatto, ma sebbene riferire simili avvistamenti ai tempi non fosse né incoraggiato né scoraggiato, eravamo così perplessi che abbiamo lasciato perdere e non abbiamo inoltrato la segnalazione», ha detto l’ex militare. Ma ancora oggi, a 30 anni di distanza, è assolutamente certo che non si trattasse di un velivolo normale, di un pallone meteo o di un drone. Anzi, si dice convinto che non esista una spiegazione convenzionale per quello che lui e i suoi colleghi hanno visto.

IL PIÙ FAMOSO DEGLI UFO RIPRESI DAI PILOTI DELLA US NAVY

IL PIÙ FAMOSO DEGLI UFO RIPRESI DAI PILOTI DELLA US NAVY

Il punto, ha spiegato ancora Roberts, è lo stigma che circonda tutta la questione UFO e che normalmente induce chi ha assistito a fenomeni particolari a tacere, per timore di commenti negativi o di problemi sul lavoro. Ma non per questo incidenti del genere non si verificano. Un altro ex marinaio ha raccontato sempre alla redazione di  7News Spotlight di aver visto, insieme a un commilitone, una serie di sfere luminose che si muovevano sopra la loro motovedetta, in mare aperto: facevano manovre assurde e raggiungevano velocità ben oltre la tecnologia attualmente conosciuta, tanto da aver pensato che si trattasse di qualcosa “non di questo mondo”. Ma anche lui, ovviamente, si è guardato bene dal riferire l’accaduto ai superiori. Un atteggiamento comprensibile, alla luce del palese disinteresse dimostrato tuttora dai vertici militari australiani, forse inconsapevoli che l’approccio alla questione UFO è profondamente mutato a livello ufficiale negli ultimi mesi.

Lo scorso ottobre, infatti, il capo dell’Aeronautica Militare- l’Air Marshal Mel Hupfeld- parlando davanti alla Commissione per gli Affari Esteri, la Difesa e il Commercio del Senato ha affermato che non è prevista alcuna indagine formale sui fenomeni aerei non identificati, a differenza di quanto ha effettuato il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Non solo, ha assicurato che i piloti militari australiani, in  tempi recenti, non si sarebbero mai imbattuti in nessun tipo di velivolo anomalo o sconosciuto. E alla domanda rivoltagli dal senatore Peter Wilsh-Wilson se fosse almeno al corrente dei contenuti del report inviato al Congresso americano, l’Air Marshal ha detto di non aver ricevuto alcuna informazione in merito. Sia lui sia il ministro degli Esteri sono apparsi imbarazzati a dover rispondere a domande del genere: il titolare del dicastero ha persino dichiarato che gli sembrava strano dedicare del tempo, in commissione al Senato, a simili argomenti.

IL COMANDANTE DELLE FOIRZE ARMATE AUSTRALIANE

IL COMANDANTE DELLE FORZE AEREE AUSTRALIANE

Risatine e ostentato disinteresse, proprio come accadeva negli USA fino a poco tempo fa, retaggio della scelta operata negli anni Cinquanta dal Governo di Washington e dalle principali agenzie di Intelligence (a partire dalla CIA) di mettere in ridicolo tutto quello che riguardava gli UFO, in modo da dissuadere dall’occuparsene tanto i singoli testimoni quanto i mezzi di informazione. Un modo per nascondere una verità scomoda? Oppure solo un espediente per non dover ammettere di brancolare nel buio? Di fronte all’ignoto, spesso è più facile far finta che non esista, piuttosto che dover ammettere di non comprenderne la natura. Fatto sta che almeno ora, dopo decenni di chiusura totale, dagli Stati Uniti arrivano segnali inequivocabili riguardo l’interesse della politica, dell’Intelligence, della scienza e dei Media sulla tematica a lungo bistrattata. Ma evidentemente dalle parti di Canberra non se ne sono ancora resi conto e proseguono con la vecchia policy di negare e sminuire.

IL CONGRESSO DEGLI STATI UNITI VUOLE UN UFFICIO PER STUDIARE GLI UFO

IL CONGRESSO DEGLI STATI UNITI VUOLE UN UFFICIO PER STUDIARE GLI UFO

Eppure le testimonianze di Andrew Roberts e di molti altri veterani o militari tuttora in servizio raccolte dalla tv australiana non lasciano adito a dubbi: anche in questa parte del mondo, gli avvistamenti di velivoli dalle caratteristiche tecnologiche a dir poco insolite non sono eventi rari. Accadevano trent’anni fa, accadono anche oggi. A far la differenza, rispetto agli USA, è l’assenza di indicazioni su come segnalare eventuali avvistamenti anomali. Pochi mesi dopo la pubblicazione dei primi video del Pentagono, la US Navy ha infatti stilato delle linee-guida per il proprio personale militare da seguire in caso incontrino oggetti o fenomeni inspiegabili. Un esempio che però l’Australia non sembra intenzionata a seguire. Esattamente come la Gran Bretagna- alleato Numero Uno degli Stati Uniti e con strettissimi legami a livello di Intelligence. Anche Londra, nei mesi scorsi, ha già escluso indagini ufficiali in merito, mentre gli altri governi NATO (come il nostro) della questione nemmeno parlano. Come se non esistesse.

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