Mistero in Svezia: la polizia ha confermato che alcuni oggetti di natura e provenienza sconosciuta hanno sorvolato anche l’impianto nucleare di Forsmark. La conferma è arrivata poco dopo l’annuncio da parte dei servizi di Intelligence di Stoccolma che si occupano di spionaggio e antiterrorismo (Säpo la sigla in svedese) di un’indagine in corso su simili incursioni avvenute il 14 gennaio nelle vicinanze di altre due centrali atomiche. Incidenti ritenuti di interesse nazionale, vista la rilevanza strategica degli obiettivi presi di mira da quelli che vengono ufficialmente definiti droni ma di cui le autorità ammettono di non sapere assolutamente nulla. Un fatto che il governo sta seguendo con crescente preoccupazione.
UNA DELLE CENTRALI AL CENTRO DELL’ INCHIESTA
La notizia ha avuto vasta eco sulla stampa locale ed è stata ripresa anche negli Stati Uniti, ad esempio dalla rivista online americana Thewarzone.com che si occupa di sicurezza e di geopolitica. Merito anche di un video, trasmesso dalla tv svedese SVT, ripreso da un automobilista nell’area dell’impianto di Ringhals. Le immagini mostrano una luce sferica nel cielo buio, nulla di più. Un altro breve filmato relativo invece al caso di Forsmark- tra l’altro, la centrale più grande e potente del Paese scandinavo- è apparso poi su Twitter, ma anche questa volta non si vede altro che un puntino luminoso in movimento. Troppo poco per capire cosa stesse volando. A detta del portavoce della polizia, intervistato dall’emittente nazionale, anche le forze dell’ordine inviate sul posto hanno osservato il drone. Un elicottero- pare un Bell 429- si è messo all’inseguimento del velivolo sconosciuto ma senza successo.
LA POLIZIA SVEDESE HA INSEGUITO INVANO UN DRONE MISTERIOSO
Secondo il quotidiano Aftonbladet, si indaga però anche su altri sorvoli tutti da chiarire che hanno coinvolto vari edifici governativi nella capitale svedese e gli aeroporti di Kiruna e Luleå. A Stoccolma, un aereo senza pilota sarebbe stato avvistato sopra l’edificio che ospita il Riksdag, ovvero il Parlamento, e vicino al Palazzo Reale, residenza ufficiale di re Carlo XVI Gustavo di Svezia. Non ci sono molti dettagli sui droni coinvolti in tutti questi incidenti. Citando una fonte anonima, il giornale sostiene che non si tratterebbe tuttavia di modelli a elica, ma di grandi oggetti con un’apertura alare di almeno 2 metri, anche se non c’è modo di verificare queste affermazioni. Nei giorni scorsi, la SVT aveva invece parlato di un oggetto volante molto più grosso in grado di resistere senza problemi al forte vento che soffiava al momento della sua incursione.
Ovviamente la preoccupazione dei servizi segreti è legata allo spionaggio internazionale, ovvero alla possibilità che chi teleguida questi velivoli voglia controllare dall’alto le infrastrutture nucleari svedesi alla ricerca di potenziali punti deboli, ad esempio raccogliere informazioni sul livello di vulnerabilità della sicurezza informatica delle reti wireless associate. Il dito è puntato sulla Russia. Di recente, la Svezia ha annunciato di aver rafforzato le proprie difese militari sull’isola di Gotland che si trova in linea d’aria a circa 380 chilometri a sud della centrale atomica di Forsmark e a 350 a nord di Kaliningrad, quartier generale della flotta di Mosca sul Baltico. Insomma, un’area altamente strategica anche per la NATO, specie in questi momenti di rinnovata tensione tra le due super potenze alla luce della crisi ucraina.
LA CENTRALE ATOMICA DI PALO VERDE, IN ARIZONA
Ma questi episodi non sono una prerogativa svedese, anzi. Negli ultimi anni anche gli Stati Uniti hanno assistito a un numero crescente di incursioni attribuite genericamente a droni non identificati– l’ultima della serie, quella sulla centrale atomica di Palo Verde in Arizona tuttora senza spiegazione. Secondo i documenti della Commissione di Regolamentazione Nucleare, solo tra il 2014 e il 2019 sono stati registrati almeno 60 avvistamenti del genere su 24 diversi impianti nucleari. Azioni di disturbo di Paesi rivali in grado di beffare a piacimento tutti i sistemi di sicurezza e di controllo dello spazio aereo di Washington oppure è qualcos’altro? Il dubbio è sorto anche tra i senatori del Congresso americano, che nell’approvare l’istituzione del nuovo gruppo di indagine sugli UAP (votato nell’ultima legge di bilancio per la Difesa) hanno chiesto di focalizzarsi anche sul particolare interesse dimostrato da questi oggetti non identificati nei confronti delle strutture atomiche– non solo le centrali, ma anche le navi da guerra a propulsione nucleare. Qualcuno ci controlla, ma non è chiaro da dove arrivi né quale sia il suo scopo.