Un mistero lungo 25 anni. Era il 13 marzo 1997 quando migliaia di persone nel sud-ovest degli Stati Uniti assistettero a un fenomeno inspiegabile: una serie di luci in formazione, disposte a forma di V rovesciata e in lento, lentissimo movimento nel cielo in un silenzio irreale. Un caso ufologico molto famoso, passato alla storia come “Le Luci di Phoenix” perché per la maggior parte le testimonianze e le immagini di quel clamoroso avvistamento di massa arrivarono dalla capitale dell’Arizona.
LE MISTERIOSE LUCI DI PHOENIX, APPARSE 25 ANNI FA
Quella sera, intere famiglie erano all’aperto a fissare la volta celeste per vedere il passaggio della cometa Hale-Bopp. Non si aspettavano certo di assistere a uno spettacolo ancora più grandioso. Quei globi luminosi rimasero visibili per ore, non solo in Arizona ma anche negli stati confinanti-Nevada, New Mexico, California…- mantenendo una disposizione geometrica triangolare, perfettamente equidistanti gli uni dagli altri, prima di sparire. Alcuni testimoni sostennero che le luci facessero parte di un immenso velivolo, lungo più di un miglio (oltre un chilometro e mezzo). Tra i tanti curiosi, sbigottiti di fronte a quell’avvistamento, ci fu anche l’allora governatore Fife Sygmenton III, pilota militare in Vietnam, che per mesi cercò di sminuire e negare l’avvistamento. Arrivò al punto di inscenare una conferenza stampa con tanto di Alieno grigio (un suo collaboratore mascherato) per buttare tutto sul ridere.
iL GOVERNATORE E L’ALIENO IN CONFERENZA STAMPA
Ma proprio lui, dieci anni dopo, parlando alla rete televisiva CNN ammise ben altra verità:«Ho visto qualcosa che andava oltre ogni logica e ha sfidato la mia realtà» ha detto. «Sono stato testimone del passaggio di un massiccio velivolo a forma di delta che silenziosamente si muoveva sopra lo Squaw Peak, la catena montuosa di Phoenix. Era davvero mozzafiato…questo oggetto esageratamente grande, con la parte anteriore caratterizzata da alcune enormi luci, stava viaggiando nel cielo dell’Arizona». Nel chiedere scusa ai suoi elettori per averli presi in giro con la pantomima dell’Alieno, l’ex veterano dell’USAF assicurava anche che non poteva trattarsi di un mezzo realizzato dall’Uomo e che la spiegazione ufficiale rilasciata dalle autorità era del tutto infondata.
LA RICOSTRUZIONE GRAFICA DEL VELIVOLO VISTO IL 13 MARZO 1997
Una volta scoppiato il caso mediatico, con la pubblicazione della notizia dell’UFO gigantesco lanciata dal quotidiano US Today, la portavoce della National Guard aveva infatti cercato di tranquillizzare tutti: a sconvolgere tanti cittadini era stata solo un’esercitazione militare condotta dai piloti della Davis-Monthan Air Force Base e le luci altro non erano che dei potenti razzi di segnalazione sganciati mentre ritornavano a Tucson. Peccato però che tutti gli osservatori concordavano sul fatto di aver visto quel fenomeno luminoso durare per ore e che quelle sfere brillanti avevano sorvolato l’intera vallata di Phoenix in una precisa formazione che ricordava un boomerang. E soprattutto a rendere poco plausibile la versione ufficiale dell’esercito furono le immagini riprese da una dottoressa, diventata suo malgrado la testimone chiave dell’intera vicenda.
IL FAMOSO VIDEO RIPFRESO DALLA DOTTORESSA KITEI
Lynne Kitei infatti aveva fotografato quella serie di luci dal balcone di casa sua, affacciato sul deserto di Phoenix, già qualche mese prima. Nella fatidica notte del 13 marzo 1997 riprese il video poi trasmesso dalle tv di mezzo mondo e in seguito dalla stessa postazione casalinga ha di nuovo scattato immagini molto simili. Insomma, qualunque cosa fosse quello strano fenomeno, si è ripetuto spesso. Anche nel 2000, stando al racconto di un personaggio molto noto, ovvero la rock star Alice Cooper. Lo avrebbe visto mentre viaggiava in auto da Los Angeles a Phoenix. «Ho notato qualcosa con la coda dell’occhio: era in movimento, direi a sud-ovest. Ho girato lo sguardo sulla sinistra ed era la stessa cosa che tutti avevano visto nel 1997. L’ho guardato e riguardato, ho fermato l’auto nel deserto e poi ho telefonato a mia moglie e le ho detto: “Cheryl, sto vedendo le Luci di Phoenix adesso“».
LA DOTTORESSA LYNNE KITEI
Così, 25 anni dopo, nessuno può dire ancora con certezza cosa abbia solcato il cielo dell’Arizona. Per celebrare l’anniversario, la dottoressa Kitei ha organizzato un evento durante il quale è stato proiettato il suo film-documentario pluripremiato “The Phoenix Lights” alla presenza di tanti testimoni oculari, alcuni dei quali hanno trovato il coraggio di farsi avanti soltanto a distanza di molto tempo dopo aver provato a negare- anche a sé stessi- la portata di quello che avevano visto. Intervistata per l’occasione da emittenti locali e podcast, Lynne Kitei ha sottolineato: «Anche se potremmo non avere ancora la tecnologia per definire cosa sono questi oggetti, non significa che non siano reali. È importante venire allo scoperto. Questo è uno dei motivi per cui io mi sono fatta avanti. È ora di finirla con le prese in giro e le risatine. Sta succedendo qualcosa di reale… Quindi dobbiamo affrontarlo, accettarlo e studiarlo in modo da poter scoprire non solo chi guida questi velivoli ma anche da poter progredire sulla strada dell’evoluzione» .