Rapimenti alieni e viaggi nel tempo: un po’ per volta, emergono nel dettaglio i vari ambiti di indagine su cui per alcuni anni si è focalizzato l’AATIP, il programma sulle cosiddette “minacce aerospaziali”– un modo edulcorato per definire gli UFO- condotto dal Pentagono con fondi neri stanziati dal Senato di Washington. Merito del quotidiano britannico The Sun, che all’indomani della rivelazione dell’esistenza di questo gruppo di lavoro ha subito chiesto alla DIA- la Defence Intelligence Agency degli Stati Uniti- di avere una copia degli incartamenti, delle relazioni e dei video attraverso il Freedom of Information Act. L’agenzia americana ci ha messo più di quattro anni per rispondere, ma finalmente qualche settimana fa ha soddisfatto la richiesta.
Scusandosi per il ritardo- dovuto alla mole di domande del genere ricevute…- la DIA ha inviato al giornale 52 documenti, per un totale di 1574 pagine. Molte presentano delle parti più o meno ampie oscurate e non leggibili, sia per tutelare la privacy delle persone citate che per evitare di diffondere informazioni sensibili sulla stessa struttura di Intelligence. Un lavoro lungo e complesso, dunque, per i giornalisti del Sun che nei loro articoli stanno sintetizzando i punti centrali e gli argomenti più interessanti presenti in quel corposo incartamento. Nel primo articolo uscito qualche giorno fa abbiamo così avuto la conferma che il Pentagono si è interessato agli effetti biologici prodotti sugli esseri umani dagli incontri ravvicinati con questi velivoli misteriosi spesso avvistati anche dai piloti militari.
UNO DEI VELIVOLI MISTERIOSI STUDIATI DALL’AATIP
Nei file consegnati ci sono infatti rapporti relativi a ustioni, problemi cardiaci, disturbi del sonno e danni al sistema nervoso denunciati dai testimoni oculari- causa presunta, le radiazioni elettromagnetiche emesse dai sistemi di propulsione degli UFO. Il report in questione parla di 42 cartelle cliniche e di altri 300 casi simili di individui che hanno riportato conseguenze alla loro salute per essere stati esposti al passaggio a breve distanza di uno di questi oggetti anomali. “Una potenziale minaccia per gli interessi degli Stati Uniti”, scrivevano gli agenti della DIA. Più che una rivelazione, come dicevamo, si tratta di una conferma: già mesi fa il professor Garry Nolan aveva pubblicamente raccontato di essere stato coinvolto dalla CIA e dell’USAF per studiare un centinaio di casi medici particolarmente bizzarri.
IL PROFESSOR GARRY NOLAN
I pazienti (tutti dipendenti del Dipartimento della Difesa o di enti privati che lavorano per le agenzie governative) alla risonanza magnetica presentavano evidenti alterazioni al cervello. E avevano tutti avuto a che fare con un UFO. (https://extremamente.it/2021/12/17/garry-nolan-lo-scienziato-che-studia-i-frammenti-ufo-e-i-testimoni/). Dunque, nulla di nuovo. Stupisce un po’ di più, invece, sapere che la DIA si sia occupata persino di due fenomeni tradizionalmente correlati agli incontri (molto) ravvicinati, ovvero le abduction, vale a dire i rapimenti alieni, e le gravidanze ibride, risultato di esperimenti o accoppiamenti tra esseri umani e presunti ET. Strano, come scoprire che l’AATIP abbia pensato di classificare tutta una serie di manifestazioni legate al soprannaturale o all’ambito mitologico, come fantasmi, spiriti, elfi, poltergeist, autocombustione, crop circles: di tutto e di più, elencato sotto la sigla AN3.
TRA I FENOMENI ANALIZZATI, ANCHE I RAPIMENTI ALIENI
Di questo dunque si interessava il programma del Pentagono, svelato al grande pubblico dal suo ex direttore Luis Elizondo nel dicembre 2017 e fortemente voluto dal senatore Harry Reid recentemente scomparso. Nel faldone ottenuto dal quotidiano inglese c’è anche una sua lettera del 2009, nella quale chiedeva la massima riservatezza su quello che l’Intelligence stava studiando. Reid avrebbe voluto che il progetto- non classificato- passasse al livello top secret perché aveva già identificato “varie scoperte aerospaziali altamente sensibili e non convenzionali” per le quali riteneva necessaria una “protezione straordinaria” visto che da esse sarebbero arrivati enormi progressi a livello tecnologico nel breve termine. Dai documenti della DIA giunge poi un’altra conferma sul ruolo primario svolto dalla compagnia del milionario Robert Bigelow, amico personale del senatore, la Bigelow Aerospace Advanced Space Studies, unica autorizzata a svolgere analisi e verifiche scientifiche per conto del Pentagono: in cambio di un contratto da 12 milioni di dollari, doveva studiare “le minacce avanzate di armi aerospaziali da oggi ai prossimi 40 anni”.
LO STRANO LOGO DELLA SOCIETÀ DI ROBERT BIGELOW
Tra le strabilianti ricadute tecnologiche auspicate dal politico americano ce ne sono alcune da film di fantascienza, come i viaggi nel tempo tramite i worm hole. Ne parlano alcuni studi contenuti nel materiale divulgato grazie al FOIA. Nell’ultimo articolo pubblicato dal Sun, leggiamo infatti che uno di questi “X-File” valutasse il modo in cui usare l’antigravità per costruire velivoli e astronavi partendo dal fatto che “gli effetti possono essere implementati manipolando lo spazio-tempo”. Riguardo poi i vari metodi per controllare la gravità, il documento afferma: «Potrebbe essere possibile produrre fenomeni esotici come viaggiare più veloci della luce e costruire macchine del tempo». Non solo, sfruttando i tunnel spaziotemporali (ovvero i worm hole) diventerebbero fattibili anche i viaggi interstellari.
L’IMMAGINE ARTISTICA DI UN WORM HOLE
Un altro studio- spiega sempre il giornale- sostiene che le future piattaforme aerospaziali potranno avere mezzi di propulsione che modificano la geometria dello spazio-tempo attorno a loro in modo da permettere voli a velocità superiori a quella della luce o produrre una levitazione tramite l’antigravità. E poi compare anche un progetto stile Star Trek: è l’idea di inviare una serie di astronavi con equipaggio umano per conquistare il cosmo. La flotta dovrebbe comprendere anche una navicella dotata di scudi elettromagnetici alimentati da energia atomica per proteggere gli occupanti dalle radiazioni, di potenti radar per intercettare oggetti in avvicinamento oltre che di strumenti per l’esplorazione e l’estrazione di minerali dal sottosuolo. A pilotare questi gioielli del futuro sarà un pilota umano piuttosto che un robot, anche se lo studio contempla la possibilità di ampliare le capacità della mente umana con l’intelligenza artificiale.
OBIETTIVO FUTURO, COLONIZZARE COPIE DELLA TERRA
Altri testi prendono in esame l’ipotesi di razzi spaziali spinti da bombe nucleari con i quali creare collegamenti con pianeti simili alla Terra disseminati al di là del sistema solare. Obiettivo, la colonizzazione di altri mondi. Anche in questo caso, tuttavia, non siamo di fronte a novità assolute, al contrario. Già anni fa l’ingegnere e fisico Hal Puthoff, coinvolto nell’AATIP, aveva accennato a studi scientifici commissionati a vari esponenti del mondo accademico per immaginare quale potesse essere la tecnologia realizzabile entro i prossimi 50 anni. Tuttavia, nella vastità del materiale reso disponibile dalla DIA- dicevamo oltre 1500 pagine, l’equivalente di quattro o cinque libri- potrebbero celarsi altre informazioni interessanti, altri dati sorprendenti e (chissà) magari anche nuove immagini. Non dimentichiamo infatti che la richiesta fatta tramite il FOIA riguarda sia documenti che video. Non resta che aspettare il prossimo articolo: se c’è qualcosa di succulento sepolto in quella valanga di carte, i reporter del Sun ce lo faranno sapere.