Frequenti e continui, così sono stati definiti gli avvistamenti di strani velivoli da parte dei piloti della US Navy durante l’audizione che si è svolta a metà maggio davanti alla Sottocommissione per l’Intelligence del Congresso di Washington. Ma trovarsi di fronte a oggetti capaci di manovre di volo impossibili non è una prerogativa solo del personale militare. Anche gli agenti che pattugliano giorno e notte i confini degli Stati Uniti a bordo di mezzi dotati di sofisticati sistemi di rilevamento hanno molto da raccontare. E anche da mostrare.
UN FOTOGRAMMA INEDITO TRATTO DA UN VIDEO DELLA POLIZIA DI FRONTIERA
L’ultimo video che rivela la presenza di qualcosa di assolutamente insolito e inspiegabile nei cieli americani è stato postato da The Debrief.org, un sito dedicato alla tecnologia militare che negli ultimi mesi ha dovuto molto spesso occuparsi di UFO- o UAP, come va più di moda. Il filmato fino ad ora inedito è stato ripreso verso la fine del 2018 vicino al confine tra Arizona e Messico da un elicottero Apache che a mezzanotte si stava levando in volo. Ma prima di parlare di queste immagini sorprendenti, è interessante capire come quel video- e prima di questo, altri del genere- sia arrivato al pubblico. Merito di Robert Thompson, ex agente federale che dal 2008 sino a pochi mesi fa, quando ha concluso la sua carriera per motivi di salute, ha lavorato per l’U.S. Customs and Border Patrol’s Tucson Sector Special Operations Group- il gruppo operazioni speciali della polizia di frontiera nell’area di Tucson– prima come pilota e paramedico specializzato, poi nel team di risposta rapida e infine, tra il 2020 e il 2021, nell’Arizona Air Coordination Center.
GLI ELICOTTERI IN DOTAZIONE AL DIPARTIMENTO DI SICUREZZA INTERNA
In questi anni di onorato servizio volto a contrastare terrorismo, traffico di armi e di droga, immigrazione clandestina, Thompson è venuto a conoscenza di svariati avvistamenti insoliti. «I nostri ragazzi là fuori stanno per 24 ore su 24, per 7 giorni su 7 con gli occhi puntati al cielo per scovare i narcotrafficanti, ma vedono anche altra roba. Ho parlato con decine e decine di agenti che hanno avuto tutti esperienze del genere: incontri con gli UAP», ha raccontato in esclusiva a The Debrief. Dopo la pubblica rivelazione, nel dicembre 2017, dell’esistenza di un programma segreto del Pentagono per studiare questo tipo di fenomeni segnalati dai piloti militari, l’ex agente ha pensato che potesse essere utile raccogliere dati e informazioni su questi velivoli sconosciuti- oggetti reali e inspiegabili, dice- interpellando i colleghi addetti al pattugliamento dell’alto. Così, racconta, per prima cosa ha stilato un documento destinato agli agenti del Customs and Border Patrol del sudovest degli Stati Uniti, contenente le linee guida da seguire in caso di avvistamento allo scopo di identificare e catalogare gli UFO.
Proprio in quei giorni, un oggetto misterioso aveva sorvolato Tucson per tre quarti d’ora, compiendo dei giri concentrici sulla città, ed era scomparso ad alta velocità schizzando a oltre 14 mila piedi (4200 metri di quota) all’arrivo di un elicottero della polizia. Probabilmente si trattava di “un drone altamente modificato”, si leggeva nel documento, ma incidenti del genere erano frequenti e si richiedeva la collaborazione di tutti per segnalarli tempestivamente. Allo stesso tempo, Thompson aveva diffuso la voce tra i piloti del Department of Homeland Security, il Dipartimento della Sicurezza Interna, che era interessato a sapere se avessero mai avuto strani incontri in volo. Nel giro di poche settimane, le segnalazioni si sono moltiplicate e alcune di esse allegavano anche le registrazioni effettuate con le strumentazioni di bordo estremamente moderne, come il sistema di ripresa multi-sensore denominato Target Acquisition Designation Sight/Pilot Night Vision Sensor (M-TADS/PNVS), usato per acquisire obiettivi da abbattere in teatri di guerra. Il casco tecnologico indossato dall’equipaggio dell’Apache permette al sensore agli infrarossi posizionato sul muso del velivolo di seguire i movimenti della testa del pilota.
LA SOFISTICATA STRUMENTAZIONE MONTATA SUL MUSO DEGLI APACHE
Arriviamo così al fatidico filmato, reso pubblico ora per la prima volta, risalente al 6 novembre 2018 e ripreso a circa 40 miglia a nord-ovest di Tucson nel quale si vedono alcuni oggetti ignoti compiere manovre assurde. «Wow, sono davvero tre jet quelli che si muovono veloci lassù?», domanda il copilota. «Probabilmente sono degli A-10 o degli F-16, ma non sto guardando», gli risponde il collega ai comandi, in fase di decollo. Ma quelli tra le nuvole non sembrano affatto caccia militari: le tre luci sono disposte a triangolo e si spostano molto velocemente. Poi, mentre il co-pilota dalla sua postazione continua ad inquadrarle, ad un certo punto iniziano a ruotare le une attorno alle altre, come se si muovessero lungo un asse invisibile, mantenendo nello stesso tempo la loro rotta in direzione est. Dopo qualche giro su sè stesse, le luci riprendono la formazione a triangolo e scompaiono prima che l’elicottero si alzi in volo. Pochi secondi che lasciano senza parole anche gli esperti.
UN’ALTRA IMMAGINE DEL VIDEO DELL’APACHE
Come l’ex pilota di caccia Chris Letho, con oltre 20 anni di esperienza ai comandi di un F-16 dell’Air Force e una laurea in Ingegneria Aerospaziale. Interpellato dal sito online, ha accettato di commentare quelle immagini. «Sembrano tre oggetti singoli, ma a distanza. La prima cosa che mi colpisce è il tasso di accelerazione– non ha senso, per nessun tipo di velivolo che io abbia mai visto nella mia vita di pilota», ha detto Letho. Secondo lui, quei velivoli si muovono più velocemente di quanto possono fare i nostri jet più tecnologici. Specie quando all’improvviso cambiano direzione e iniziano a ruotare su sé stessi. «Questa manovra è semplicemente impossibile, compiono un giro di 360 gradi in meno di 3 secondi!». Un caccia militare, per effettuare la stessa manovra, ha bisogno di almeno 26 secondi. Senza poi contare la presunta velocità di quegli oggetti, secondo i calcoli dell’ex pilota ben oltre la velocità del suono, e la folle forza di gravità a cui sarebbero sottoposti: 70G. Il suo giudizio? Nessun jet, nessun drone conosciuto potrebbe fare quanto mostrato nel filmato: «Il video è senza dubbio anomalo, non mi sembra un volo meccanico».
Idea condivisa da un altro veterano dell’Air Force, contattato dal sito online e che in anonimato ha accettato di dare la sua opinione in merito. «L’oggetto visto nel video non sembra seguire le caratteristiche di volo di ogni altro velivolo noto, sebbene servirebbero altre analisi per confermarlo. Non posso entrare nei dettagli, ma so senza dubbio che il Governo ha prove estremamente evidenti degli UAP, molto più significative di quelle presentate finora, inclusi gli esempi prodotti durante la recente audizione pubblica», ha detto l’ex pilota. E ha poi proseguito:«Questo video dell’Apache sembra mostrare che gli UAP abbiano comportamenti tali da suggerire un volo non meccanico. Sarebbe interessante sapere se ci sono altre prove che dimostrano un simile comportamento non coerente con il volo meccanico», ha concluso. Questo filmato è l’ultimo proveniente dal DHS, il Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti, ma non è l’unico del genere.
NEL CERCHIO, L’OGGETTO MISTERIOSO DALLA FORMA VAGAMENTE SIMILE A UNA PAPERELLA
Autorizzato dal suo superiore, in assenza di divieti espliciti- i filmati non sono classificati- l’ex agente Thompson aveva già fornito una copia di un filmato lungo quaranta minuti alla Scientific Coalition for UAP Studies (SCU), un’organizzazione formata da ricercatori di diversi settori (fisica, astrofisica, ingegneria e così via) intenzionati a scoprire cosa siano questi fenomeni aerei non identificati. Anche in questo video, registrato lungo il confine con il Messico, negli ultimi minuti di registrazione si vede volare qualcosa di strano, la cui forma richiama alla mente una papera di gomma (e cosi si chiama il video, “Rubber Duck”). Non sembra un pallone meteo, non sembra un drone. Anche il noto scettico Michael West ha ammesso di non riuscire a capire cosa sia. Lo SCU non ha ancora completato le verifiche e le analisi, quindi non si pronuncia. Ma in passato ha avuto tra le mani le immagini girate nel 2013 da un altro pilota del Dipartimento della Sicurezza Interna, rimasto anonimo per sua scelta, e che mostrano un velivolo in movimento sopra l’aeroporto di Aguadilla, a Porto Rico.
L’intruso non emetteva i segnali dal trasponder e risultava invisibile agli addetti al traffico aereo, ma è stato intercettato dalle telecamere agli infrarossi dell’agente di frontiera. Un oggetto davvero misterioso, conferma Rich Hoffman dello SCU: «Non presenta alcuna traccia termica come ci si aspetterebbe da un pallone o da un uccello». Era piccolo, con un diametro tra i 60 e i 90 centimetri, ma procedeva a circa 150 km/h. Qualsiasi cosa fosse, è sfuggito a ogni spiegazione. Altri due video sono stati inviati a un giovane ufologo, Andy Marcial, promotore del gruppo su Instagram “NY UAP Discussion”: i filmati denominati “A-10” e “La Bruja” hanno effettivamente sollevato un acceso dibattito tra gli utenti. Entrambi sono stati girati dalle telecamere in dotazione agli agenti federali della US Customs and Border Patrol, ma ad oggi ancora non è dato sapere cosa davvero abbiano incontrato i piloti nel loro pattugliamento e cosa abbiano ripreso i loro sensori: gli UAP sono rimasti tali, non identificati, tra lo scetticismo e l’incredulità di tanti commentatori.
L’UFO RIPRESO DA UN AGENTE DEL DHS A PORTO RICO
A spingere Thompson a divulgare questi filmati è stata la consapevolezza che pochi, all’interno del Governo, prendono l’argomento sul serio.«È stato un tabù per così tanto tempo, specialmente tra le forze dell’ordine e nella comunità militare. A me non interessa se di tratti di UFO o di droni cinesi, devono essere riferiti alle autorità competenti». Ma fino ad ora, invece, queste immagini non sono state prese in esame dalla Task Force creata per studiare gli UAP né dall’ufficio appena istituito dal Pentagono, l’Airborne Object Identification and Management Synchronization Group. Lo hanno confermato a The Debrief tre funzionari della Difesa ben informati sulle indagini. Le cause principali di questo vuoto sarebbero la procedura a “compartimenti stagni” delle varie agenzie governative e le linee guida fortemente vincolanti definite nel 2018 . Un peccato, perché il video ripreso dall’Apache, a detta di uno di questi funzionari, poteva essere molto utile per raccogliere nuovi indizi sullo sfuggente fenomeno. E chissà quanti altri ce ne sono, ancora da vedere e da analizzare.
L’ULTIMO UAP RIPRESO DA UN PILOTA DELLA NAVY, RESO PUBBLICO IL 17 MAGGIO 2022
Lo riconosce lo stesso Bob Thompson: quelli mostrati sono solo un piccolo campionario degli avvistamenti che i piloti della Guardia Nazionale, della polizia di confine e del DHS regolarmente sperimentano nella loro carriera e che neanche loro- pur abituati a vedere di tutto dentro i monitor- si sanno spiegare. Specie perché finora nessuno ha nemmenotentato di dare un significato a quelle immagini bizzarre. Anche l’agente in pensione prova la stessa medesima sensazione di impotenza e di stupore: «Ho trascorso migliaia di ore della mia vita davanti a quegli schermi. Anch’io ho visto cose, io in prima persona, ma sfortunatamente non sono mai stato in grado di schiacciare il pulsante per registrarle oppure di riprendere qualcosa che fosse del tutto incomprensibile per la gente. Ma lo dico proprio, sono rimasto sconcertato».