La NASA è pronta a condurre uno studio scientifico sugli UFO, il governo canadese fornirà a Washington le informazioni in suo possesso sugli oggetti volanti non identificati, l’agenzia spaziale russa non esclude che velivoli non terrestri ci stiano osservando e gli scienziati cinesi dicono di aver intercettato segnali che potrebbero arrivare dagli ET. Tutte notizie vere, comparse sui giornali una dopo l’altra: quello che non è mai stato detto o ammesso per anni, è stato dichiarato pubblicamente nel giro di pochi giorni. Il mondo alla rovescia? Una rivoluzione in corso? Oppure anche questa volta tutto si dissolverà in una bolla di sapone?
IL RADIOTELESCOPIO CINESE FAST, iIL PIÙ GRANDE AL MONDO
Partiamo dall’ultima clamorosa affermazione in ordine di tempo: il radiotelescopio FAST, il più grande al mondo, costruito nella regione di Guizhou, in Cina, avrebbe captato due serie di segnali intriganti. I primi dati risalgono al 2019, gli altri sono stati raccolti quest’anno mentre la mega antenna era puntata su alcuni esopianeti. A detta di Zhang Tonjie, capo dell’equipe scientifica che coinvolge ricercatori dell’Università di Pechino, dell’Accademia delle Scienze cinese e dell’Università di Berkeley, in California, c’è la possibilità che si tratti di segnali provenienti da una civiltà dello spazio. Ma a riportare subito tutti con i piedi per terra ci ha pensato l’astronomo Dan Werthimer, che ha lavorato con il SETI di Pechino. «Quei segnali provengono da interferenze, dovute all’inquinamento radio creato dai terrestri, non dagli ET. Possono essere prodotte da cellulari, trasmettitori TV, radar, satelliti come pure da apparati elettronici e computer», ha infatti spiegato. Insomma, nulla per cui entusiasmarsi.
ORA ANCHE LA NASA VUOLE STUDIARE GLI UFO
Ma dagli Stati Uniti nel frattempo è rimbalzata un’altra notizia: l’ente spaziale americano ha intenzione di indagare sui cosiddetti UAP, i fenomeni aerei non identificati-vale a dire, gli UFO. Lo ha comunicato in conferenza stampa David Spergel, presidente della Simons Foundation e alla guida del nuovo studio. «Se cerchi la vita su Marte parti con un’ipotesi che vuoi verificare. Quello degli UAP è un fenomeno che non comprendiamo e vogliamo raccogliere più informazioni». Vietato però parlare di possibili manifestazioni di intelligenze extraterrestri. L’amministratore associato per la Scienza, Thomas Zurbuchen, ha ribadito:«In questo momento, con le prove che abbiamo, sarebbe difficile trovare evidenze inconfutabili su un’ipotesi piuttosto che su un’altra.» Il progetto partirà il prossimo autunno e durerà circa 9 mesi, con un budget di 100 mila dollari. Alla NASA assicurano: non ci saranno segreti, tutto quello che verrà scoperto sarà poi comunicato in convegni e incontri con il pubblico.
Chissà se partiranno dall’analisi delle segnalazioni e delle immagini riprese nel corso dei decenni proprio dai loro astronauti- molte delle quali mai divulgate. Come gli oggetti avvistati durante le orbite attorno alla Terra delle missioni Mercuri e Gemini negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, oppure gli intrusi che secondo varie indiscrezioni avrebbero accompagnato e osservato da vicino le missioni Apollo sulla Luna o ancora i misteriosi velivoli apparsi in diverse occasioni accanto allo Shuttle e alla Stazione Spaziale Internazionale. Volendo, di materiale ce n’è in abbondanza, anche se l’ente spaziale americano finora ha sempre negato, insabbiato o sminuito la portata di questi avvistamenti. Inoltre, il team guidato da Spergel a quanto pare non avrà accesso alle informazioni classificate raccolte dal Pentagono: lo studio infatti si baserà principalmente sui cosiddetti “open data”, ovvero i dati disponibili a tutti e di libero accesso. Date queste premesse, meglio non aspettarsi risultati eclatanti.
L’OGGETTO FOTOGRAFATO DALLO SHUTTLE COLUMBIA NEL 1986.
Non sappiamo cosa invece comporterà la decisione del governo di Ottawa di collaborare con Washington inviando i propri fascicoli relativi ai fenomeni aerei non identificati. Come spiega la rivista VICE.com, con due lettere rese pubbliche nei giorni scorsi, gli organismi incaricati di vigilare e regolamentare il settore dell’energia atomica, ovvero il Dipartimento delle Risorse Naturali e la Canadian Nuclear Safety Commission, hanno annunciato che condivideranno con il governo americano ogni informazione in merito “data la priorità comune per la sicurezza nucleare e per l’integrità delle strutture connesse e il crescente interesse per gli UAP sia in Canada che negli Stati Uniti”. Le lettere sono arrivate in risposta a una richiesta sollevata dal deputato Larry Maguire che chiedeva una maggior attenzione su quelli che popolarmente sono definiti UFO. «Ho rivolto alla Commissione Risorse Naturali delle domande per far sì che il governo si desse una mossa. Il Congresso sta prendendo in serio esame questo argomento e dovrebbe farlo anche il nostro governo», ha detto a VICE.
LA CANADIAN NUCLEAR SAFETY COMMISSION
Il coinvolgimento della Commissione per la sicurezza nucleare del Canada va di pari passo con quanto sta avvenendo oltreconfine: anche il Dipartimento per l’Energia statunitense è parte interessata nelle indagini in corso per scoprire natura e intenzioni dei cosiddetti UAP. Nell’audizione pubblica che si è tenuta lo scorso maggio, la prima dopo oltre mezzo secolo, il responsabile del nuovo ufficio creato dal Pentagono proprio per studiare questi velivoli misteriosi ha citato il dipartimento tra gli enti che partecipano allo studio. Facile comprendere perché: sono decine gli incidenti UFO che nel tempo si sono verificati nelle vicinanze di strutture strategiche atomiche- come centrali o basi contenenti i missili intercontinentali– e sono numerose le testimonianze di militari che avrebbero assistito al sorvolo di questi strani oggetti e ad altri fenomeni inspiegabili. Senza contare tutti gli avvistamenti che di recente sono avvenuti durante le esercitazioni della US Navy con la presenza di navi da guerra a propulsione nucleare. Insomma, questi UAP- qualsiasi cosa siano- hanno spesso mostrato un forte interesse per l’energia nucleare in tutte le sue applicazioni.
SONO FREQUENTI GLI AVVISTAMENTI UFO IN PROSSIMITA’ DI IMPIANTI ATOMICI
Curiosità che sembra non aver però riguardato le analoghe strutture strategiche in Canada. Su esplicita domanda di Maguire, la Commissione per la Sicurezza Nucleare ha affermato di non essere al corrente di episodi simili. Un po’ strano. D’altra parte, il governo del Canada- per bocca dei vertici delle sue Forze Armate – sostiene di non aver condotto indagini sugli UFO perché non si interessa di fenomeni ignoti o non identificati. E dire che anche da queste parti le segnalazioni sono frequenti e tra i testimoni si annoverano piloti, personale militare, agenti di polizia. Ma ora le cose per forza cambieranno: per condividere le proprie informazioni sugli UAP con Washington, Ottawa dovrà prima raccoglierle e pure in modo serio, completo e dettagliato. Sempre il deputato Maguire ha poi invitato l’Ufficio del Consigliere Scientifico Capo del Canada ad assumere la guida delle indagini sugli UFO. «È incoraggiante vedere la NASA annunciare la partenza di un proprio studio indipendente che sarà non classificato e comunicato al pubblico», ha chiosato.
IL CANADA CONDIVIDERÁ LE SUE INFORMAZIONI SUGLI UFO CON GLI USA
Dall’altra parte della Cortina di Ferro che negli ultimi mesi si è improvvisamente rialzata, ossia dalle parti di Mosca, giunge la conferma che il fenomeno non ha confini e che ovunque si palesi lascia più interrogativi che risposte. Dmitry Rogozin, a capo dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, ha ammesso che anche loro hanno indagato sugli UFO, soprattutto alla luce dei resoconti dei piloti che spesso registravano anomalie durante i test di volo. In un’intervista al canale Rossiya-24 ha detto che il 99.9% di tutti i rapporti è poi stato in seguito spiegato come fenomeni atmosferici o di altra origine naturale, ma anche che non si può escludere di essere osservati “dall’esterno”. «Noi studiamo i batteri, magari noi stessi possiamo essere oggetto di studio proprio come i batteri», ha detto. E riguardo l’annuncio della NASA, Rogozin ha specificato:«Se si parla di fatti specifici dei cosiddetti avvistamenti UFO che possono aver avuto luogo sulla Terra nella storia dell’Umanità, vorrei dire che anche noi abbiamo condotto studi del genere, tra gli altri lo ha fatto anche la nostra Accademia delle Scienze. Fatti che sono stati raccolti e verificati».
IL CAPO DELL’AGENZIA SPAZIALE RUSSA, DMITRY ROGOZIN
Anche questa non è una novità: sappiamo che per anni, fin dai tempi dell’URSS, gli scienziati moscoviti hanno affrontato questo tema, già all’epoca considerato “di sicurezza nazionale” esattamente come adesso il Congresso americano va ripetendo. Quei velivoli che allora come oggi entrano negli spazi aerei sfuggendo ai radar più sofisticati o beffando i jet militari inviati per intercettarli, ostentando una superiorità tecnologica imbarazzante, sono sempre stati attribuiti di default all’avversario più temibile. Gli Americani sospettavano che fossero aerei-spia russi (ora nell’elenco si sono aggiunti i Cinesi), mentre i Russi temevano che li avessero costruiti gli Americani. Evidentemente, si sbagliavano entrambi. Ed entrambi hanno continuato a monitorare il fenomeno apparentemente senza mai venirne a capo. Gli studi ufficialmente portavano sempre allo stesso risultato: gli UFO non costituivano una minaccia o non rivestivano alcun interesse dal punto di vista scientifico. Anche in questo caso, come minimo un plateale errore di valutazione.
ANCHE I PILOTI RUSSI HANNO INCROCIATO VELIVOLI COME QUESTO?
In passato, sempre a detta di Rogozin, tra la NASA e Roscosmos c’è stato uno scambio di opinioni (e pare anche di informazioni) riguardo gli avvistamenti più insoliti. Fin dagli anni Settanta i piloti russi, in qualche caso, hanno preso carta e penna per disegnare gli strani oggetti incontrati in volo, ma il capo dell’agenzia spaziale di Mosca non ha dato ulteriori dettagli in merito. Ha però dichiarato: «Ne ho parlato con la NASA e anche lì ci sono persone che sostengono che potremmo essere oggetto di osservazioni esterne. Mi piacerebbe crederci». Una frase un po’ sibillina che potrebbe celare una verità difficile da ammettere. Forse i Russi sanno più di quello che dicono. D’altra parte, se è vero che il 99,9% degli avvistamenti è stato compreso, resta comunque uno 0,1% ancora senza una spiegazione logica. È in questa ridotta percentuale di casi che si manifestano “loro”, questi osservatori esterni che ci studiano come noi studiamo i batteri?