Una storia intricata e intrigante, raccontata in modo appassionato e appassionante dal ricercatore che per primo, e più di tutti, l’ha studiata. Vitorio Pacaccini, l’ufologo brasiliano che ha indagato sul misterioso caso degli Alieni di Varginha, ha condiviso informazioni, dati, esperienze e speranze con il pubblico che l0 ha ascoltato in diretta nell’intervista via web realizzata dal GAUS e da Extremamente. Una sorta di tempo supplementare del congresso che le due associazioni hanno organizzato insieme lo scorso novembre a Firenze e al quale Pacaccini non aveva potuto partecipare all’ultimo momento per un improvviso impegno. Bè, ne è valsa la pena aspettare…
L’UFOLOGO BRASILIANO VITORIO PACACCINI
Il ricercatore di origini italiane (il nonno era di Padova) ha spiegato come mai la sua strada si sia intrecciata con uno degli incidenti UFO più singolari mai registrati, definito per la sua importanza e le sue implicazioni “la Roswell brasiliana”. L’avvistamento di una stranissima creatura, avvenuto il 20 gennaio 1996 da parte di tre ragazze della cittadina nello stato di Minas Gerais, lo aveva subito solleticato: Vitorio è cresciuto infatti a Três Corações, luogo di nascita del Re del calcio Pelè e a una ventina di chilometri da Varginha. Così, lasciato Belo Horizonte dove viveva e lavorava, era tornato a casa e si era subito messo in contatto con alcuni suoi amici di infanzia che nel frattempo avevano intrapreso la carriera militare presso l’ESA, la scuola per sottufficiali dell’esercito. Proprio chiacchierando con loro, era venuto a conoscenza delle prime notizie sconcertanti.
UN MONUMENTO RAFFIGURANTE IL PRESUNTO ET DI VARGINHA
Stando a queste “gole profonde”, il NORAD- il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord America- aveva avvisato il governo brasiliano della presenza di una serie di oggetti volanti sconosciuti in avvicinamento: la flotta sarebbe stata effettivamente agganciata e poi seguita sui radar militari. Anche all’ESA ne erano informati e seguivano l’evolversi della situazione, precipitata quando gli americani- afferma Pacaccini- avevano colpito uno di questi velivoli. E pensavano di sapere dove fosse finito. Due giorni prima dell’incontro delle tre ragazze, infatti, a poca distanza da Varginha, una coppia di contadini aveva assistito dalle finestre di casa a uno spettacolo incredibile: davanti alla loro fattoria, a pochi metri da terra, stava sospeso un oggetto grosso quanto un bus ma simile per forma a un sottomarino. Forse, ipotizza l’ufologo, proprio da quell’astronave sarebbe sceso un equipaggio, sulle cui tracce si erano subito messe le forze armate brasiliane.
SULLA VICENDA PACACCINI HA SCRITTO UN LIBRO
Il mattino del 20 gennaio- prosegue il suo racconto- i vigili del fuoco avrebbero catturato il primo strano essere poche ore prima che Katia, Liliane e Valquiria- di età compresa tra i 14 e i 21 anni- incontrassero la creatura che le terrorizzò e le fece fuggire. «Quella era la seconda. L’esercito, senza informare la popolazione, iniziò a battere a tappeto l’intera zona alla periferia di Varginha, quasi già i confini della foresta, alla ricerca di quell’entità», ha spiegato l’ufologo. Nella battuta venne utilizzata una pattuglia della polizia militare, priva di insegne di riconoscimento: la missione era top secret. Uno degli agenti, Marco Eli Chereze, riuscì a catturare il presunto ET a mani nude, venendone leggermente ferito con un graffio. Quel ragazzo, pochi giorni più tardi, entrò in ospedale per un malessere generale e non ne uscì più. Il referto dell’autopsia stabilì che a ucciderlo era stata una sostanza tossica sconosciuta nel suo sangue.
IL PRESUNTO ET IMMAGINATO DA UN ARTISTA
La stessa causa di morte di quattro animali dello zoo (un ocelot, un tapiro e due cervi) rinchiusi in gabbie diverse e lontane, trovati senza vita qualche settimana più tardi. Ma proprio nel giardino zoologico, una signora di nome Teresinha Clepf uscita a fumare una sigaretta nel patio del ristorante, si era trovata di fronte un essere spaventoso: rimase immobile, senza riuscire nemmeno a urlare, fissando quella creatura in silenzio per 5 lunghi minuti. Disse poi che aveva pensato di trovarsi di fronte il Diavolo in persona. Le descrizioni date dai diversi testimoni collimavano: si trattava di una creatura antropomorfa di bassa statura, esile, con una grossa testa dotata di protuberanze e due occhi enormi rossi e luminosi. Nulla a che vedere, ha confermato Vitorio nel suo intervento online, con le classiche descrizioni dei Grigi. Un vero unicum nel panorama dei presunti incontri a tu per tu con presunte entità biologiche extraterrestri.
CURIOSI NEL LUOGO DELL’AVVISTAMENTO DA PARTE DELLE TRE RAGAZZE
«Stiamo parlando di creature potenzialmente in grado di uccidere. Il caso dell’agente e i quattro animali morti lo provano: erano pericolose. Le ragazze e la signora si sono salvate perché quegli esseri uccidono solo per contatto ravvicinato. Per questo l’esercito ha imposto la massima segretezza sul caso», ha detto Pacaccini, per il quale il terzo ET dello zoo forse faceva parte di una missione di salvataggio per recuperare gli altri due, nel frattempo catturati e spariti chissà dove. L’ufologo ha ricordato poi le quattro lunghe ore passate sotto torchio, interrogato dai militari, furibondi per il fatto che sapesse troppo sulla vicenda. Doveva avere delle fonti interne all’ESA e volevano conoscere i nomi dei suoi informatori, che l’uomo non ha mai rivelato. Quasi paradossale la conclusione dell’indagine delle forze armate brasiliane: stabilirono che i testimoni e Pacaccini si erano sbagliati, le terribile creature non erano altro che un giovane disabile del luogo, soprannominato “Mutinho” (“il piccolo muto”).
IL BIZZARRO ASPETTO DELLA CREATURA
Ma la vera svolta, ha raccontato il ricercatore, sarebbe arrivata anni dopo, nel 2012. In un luogo segreto, su un laptop gli venne mostrato un breve filmato: si vedeva una creatura sofferente, del tutto simile alle descrizioni delle testimoni, che rifiutava cibo e acqua. Un video sicuramente non autorizzato, che circolava in ambienti militari. Immagini autentiche o fake? Clamorosa rivelazione o clamoroso depistaggio? Secondo l’ufologo, la storia è vera, anzi, ci sono altri individui- sia militari che civili- in possesso di immagini eclatanti, non rivelate finora per paura di finire sotto processo per aver messo a repentaglio la sicurezza nazionale. Pacaccini, alla fine del suo intervento, ha risposto a varie curiosità e domande, aggiungendo altri dettagli sul caso. Per chi se lo fosse perso, lo può rivedere sul canale Youtube del GAUS a questo link https://youtu.be/-byc6JGyH_M per rivivere insieme il mistero del Caso Varginha.