Curiosità, stupore, indignazione, derisione: ecco, in estrema sintesi, le reazioni all’annuncio del giornalista Jaime Maussan durante un’audizione pubblica tenuta presso il Parlamento di Città del Messico. Mostrando due esserini essiccati dall’aspetto vagamente somigliante all’ET di Spielberg, Maussan ha affermato che si tratta di due creature aliene antiche di 1000 anni. Una notizia che ha fatto letteralmente il giro del mondo e che -com’era facile immaginare- ha sollevato un vespaio di polemiche. E i più duri nei loro commenti lapidari e sprezzanti sono stati gli ufologi che hanno subito accusato il collega messicano di essere un “creatore di bufale” e di screditare con le sue assurde dichiarazioni il loro serio lavoro.
UNO DEI PRESUNTI ESSERI ALIENI MOSTRATI AL PARLAMENTO MESSICANO
Per ben capire di cosa stiamo parlando, facciamo un breve riassunto: i due corpi in questione- denominati Clara e Mauricio– proverrebbero dalla stessa sepoltura sotterranea scoperta anni fa da alcuni tombaroli in un luogo mai rivelato nel deserto del Perù. Il “tesoro” comprendeva un centinaio di resti biologici mummificati in modo naturale grazie al clima molto secco e alla presenza di una polvere particolare composta da un’ alga fossile. Erano parti di corpo (singoli arti con tre dita e teste oblunghe) ma anche interi individui dalle caratteristiche bizzarre. Le creature complete (poi soprannominate Josefina, Victoria, Alberto…) erano quasi tutte alte sui 50-60 centimetri eccetto una, invece, trovata rannicchiata in posizione fetale e di grandezza simile a un essere umano- a tutti ormai nota con il nome di Maria.
LA MUMMIA CHIAMATA MARIA
Nel blog abbiamo seguito a lungo gli sviluppi di questa complicata vicenda, per capire se fosse solo una clamorosa truffa oppure una scoperta sensazionale. Abbiamo cosi intervistato i protagonisti della storia, dal sedicente collezionista di reperti antichi che ha realizzato i primi video e divulgato la notizia, ai ricercatori che hanno studiato alcuni campioni giunti in loro possesso- come il francese Thierry Jamin, a capo dell’Istituto Inkari Cusco e lo stesso Maussan – dando spazio alle contrapposte opinioni. Il primo, Krawix alias Paul Ronceros, ha candidamente ammesso che quei reperti sono dei falsi contraffatti dagli antichi popoli di Nazca; i secondi invece si sono detti certi che siano autentici. Anzi, sulla scorta di analisi scientifiche e test condotti in vari centri specializzati, hanno sempre affermato che si tratta di esseri viventi di origine e natura sconosciuta.
IN PRIMO PIANO, JAIME MAUSSAN; ALLE SUE SPALLE, THIERRY JAMIN
Una questione intrigante, rimasta tuttavia lontana dal grande pubblico fino al 12 settembre 2023, quando i parlamentari messicani hanno visto due di quegli esserini e ascoltato Jaime Maussan definirli “extraterrestri”. I giornali in tutto il mondo hanno ripreso la notizia ed è esploso il caso per due ordini di motivi. Il primo è di natura legale: qualunque cosa siano, quei reperti antichi risalenti a circa 1000 anni fa provengono da scavi archeologici non autorizzati e appartengono allo stato peruviano. Come li ha ottenuti il giornalista messicano? La loro stessa presenza all’estero è motivo di fastidio per il governo di Lima, tanto che la ministra della Cultura Leslie Urteaga ha subito annunciato un’indagine penale per stabilire come e perché quei reperti pre-ispanici abbiano lasciato illegalmente il Paese.
UNA DELLE PICCOLE CREATURE ESSICCATE TROVATE DAI TOMBAROLI PERUVIANI
Ma la controversia maggiore riguarda, ovviamente, la reale natura di Clara, Mauricio e dei loro simili. Fin dalla prima comparsa delle immagini di queste strane creature dalle teste sproporzionate, quasi prive di naso e di bocca, con tre dita alle mani e ai piedi, gli studiosi accademici peruviani le avevano etichettate come falsi: non sarebbero altro che i resti mummificati di bimbi morti secoli fa ai quali abili falsari hanno aggiunto o tolto ossa per alterare il loro aspetto. Insomma, un inganno prodotto oltraggiando quei piccoli cadaveri. Contattata al telefono dall’agenzia Reuters, l’antropologa Elsa Tomasto-Cagigao ha tagliato corto sulle dichiarazioni di Maussan: «Quello che abbiamo detto prima è ancora valido, stanno presentando lo stesso rimaneggiamento di sempre e se ci sono persone che continuano a crederci, cosa possiamo fare? È tutto così grossolano e così evidente che non c’è altro da aggiungere». Questione chiusa.
UN DETTAGLIO DELLA MANO DI MARIA CON TRE DITA LUNGHISSIME
Quello del “patchwork”, ossia del taglia e cuci di parti anatomiche diverse provenienti anche da animali (rettili, mammiferi, uccelli) è la spiegazione portata da tutti coloro che ritengono l’intera storia una farsa, soprattutto in virtù della fama che nel tempo l’ufologo e giornalista messicano si è guadagnato: già nel 2015 aveva presentato al mondo le immagini di quello che riteneva un alieno ritrovato dopo il crash di Roswell e che poi invece si era rivelato essere la mummia di un bambino nativo americano conservata in un museo. Quindi- è il pensiero comune-visto che in passato ha già preso un grande abbaglio, adesso non merita alcuna fiducia. Ma è così che si procede, per pregiudizi e preconcetti? Oppure bisogna valutare i fatti e i dati oggettivi, indipendentemente dalle opinioni personali? Lungi da me sposare la tesi presentata da Maussan o volerlo difendere, ma per onor del vero va detto che in quella audizione speciale al Parlamento messicano non è stato l’unico a sostenere l’eccezionalità di quei reperti.
MAUSSAN DURANTE L’AUDIZIONE AL PARLAMENTO
Insieme ad altri ospiti illustri che hanno parlato della questione aliena (tra loro la “talpa” del Pentagono David Grusch e l’ex militare Robert Salas), ha preso la parola anche Jose de Jesus Zalce Benitez, Direttore dell’Istituto di Ricerca in Scienze della Salute della Segreteria della Marina messicana- un anatomopatologo e anche stimato. Quanti tra i detrattori di Jaime Maussan hanno ascoltato il suo intervento? Io l’ho fatto. Ecco cosa ha detto: «Come medico patologo, in collaborazione con il biologo Jose de la Cruz Rios, e sulla base di vari esami scientifici, come TAC, raggi X, analisi macroscopiche e microscopiche, Carbonio 14, anatomia comparata e DNA- la prova regina delle scienze forensi- posso affermare che questi corpi non hanno alcuna relazione con gli esseri umani.» Li ha poi descritti nel dettaglio elencando tutte le caratteristiche uniche mai riscontrate in nessuna creatura conosciuta. Erano bipedi, con aspetto umanoide, con le tre dita attaccate direttamente all’articolazione del braccio e della gamba senza la presenza di carpo e tarso; sulle dita, sono state trovate le impronte digitali (elemento non falsificabile, secondo il dottore), tuttavia lineari anziché concentriche od ondulate come di consueto.
IL DOTTOR BENITEZ (AL CENTRO) DURANTE I TEST MEDICI
La testa sproporzionata, molto allungata sulla nuca, presenta una grande cavità e doveva contenere un cervello sviluppato; ci sono ampie orbite oculari, segno che probabilmente gli occhi avevano una vista stereoscopica; il collo si inserisce nella parte centrale del cranio, non in quella posteriore, e in un foro di forma rettangolare; le vertebre cervicali presentano grandi dischi vertebrali, forse perché il collo si poteva allungare e ritrarre come fanno le tartarughe; le costole sono tutte complete e continue, di forma circolare; nell’addome di un esemplare, ci sono tre uova formate e altre uova millimetriche nell’ovidotto, prova di una gestazione continua (un elemento, anche questo, definito impossibile da falsificare); tutte le articolazioni risultano ben connesse e perfette da un punto di vista della bio-meccanica; le ossa appaiono simmetriche e armoniche all’interno dello scheletro e sono molto leggere sebbene ultra resistenti.
UNA DELLE CREATURE AI RAGGI X
Si sono poi osservati muscoli, tendini, vasi sanguigni- tutti coerenti con un reale organismo biologico. Inoltre, i raggi X hanno mostrato la presenza di un impianto sottocutaneo perfettamente integrato con le ossa del torace fatto di metallo, per la precisione di una lega contenente anche cadmio e osmio, attualmente usati per le telecomunicazioni satellitari. Infine, il loro DNA messo a confronto con oltre 1 milione di specie esistenti sul pianeta non ha trovato corrispondenza in esseri già noti. Anzi, queste creature condividono con l’uomo solo il 70 per cento del loro patrimonio genetico. Pochino, considerando che persino un batterio ha in comune l’85 per cento dei suoi geni con noi. In un video diffuso successivamente, si vede poi il dottor Benitez sottoporre i piccoli esseri a vari esami medici e dichiarare: «Abbiamo determinato che questi scheletri appartengono a un singolo individuo, non sono formati da vari pezzi messi insieme. Non c’è nessuna prova di manipolazione o assemblaggio, come è stato detto».
IL DOTTOR BENITEZ DURANTE IL SUO INTERVENTO
Questi sono i fatti e i dati oggettivi. Questi vanno confutati, dimostrando che le analisi sono state effettuate nel modo errato o che i risultati sono stati male interpretati. E a farlo può essere solo un altro anatomopatologo, un altro medico forense, un altro biologo. Ma non standosene seduto davanti a un computer o dietro la sua cattedra. Deve osservare direttamente i campioni, deve ripetere gli esami, deve spiegare- prove alla mano- come e perché quelli compiuti dal dottor Jose de Jesus Zalce Benitez sono sbagliati. Oppure- non sia mai detto- esatti. Cosa che finora non è stato fatto, perché tutti gli esperti che hanno dato per scontato che Clara, Mauricio & Co siano dei falsi non li hanno mai analizzati. Non li hanno nemmeno visti di persona e toccati con mano. Hanno espresso il loro autorevole e tranciante parere guardandoli soltanto su uno schermo.