Mercoledì 13 novembre, al Congresso degli Stati Uniti, si è tenuta una nuova audizione sui cosiddetti Fenomeni Aerei Anomali o UAP, una volta più comunemente noti con la sigla UFO- la seconda in poco più di un anno. La commissione, presieduta dalla repubblicana Nancy Mace, ha convocato quattro testimoni eccellenti: il contrammiraglio e oceanografo del NOAA in pensione Tim Gallaudet, l’ex alto dirigente dell’Intelligence Luis Elizondo, il giornalista Michael Shellenberger e l’ex amministratore della NASA Mike Gold. Tra le varie domande alle quali hanno risposto, c’è stata anche questa: “Ritenete che una parte del governo federale abbia consapevolmente nascosto prove riguardo gli UAP all’opinione pubblica?”. Tutti e quattro, uno dopo l’altro, hanno risposto affermativamente.
Gallaudet, in particolare, ha ricordato l’episodio avvenuto nel gennaio 2015 che gli diede conferma dell’interazione di questi misteriosi velivoli con l’umanità. All’epoca era a capo del Naval Meteorology and Oceanography Command. Durante un’esercitazione al largo della costa atlantica, sulla rete protetta della Marina gli arrivó un’ email allarmante dal titolo: URGENTE PROBLEMA DI SICUREZZA DEL VOLO. La lettera, in sostanza, diceva che si erano verificati vari casi di quasi collisione in volo tra piloti militari e oggetti sconosciuti: se non si fosse risolto il problema, l’esercitazione sarebbe stata cancellata. Allegato all’email, un video- proprio quello poi denominato “Go Fast” e pubblicato due anni dopo dal New York Times. Il giorno seguente, però, dalla casella di posta quel messaggio e il suo allegato erano scomparsi, come se non fossero mai esistiti. Questo fatto, ha detto l’ex contrammiraglio, lo aveva turbato.
Ancora più inquietante quanto riferito da Shellenberger, che ha condiviso il materiale ricevuto da una fonte anonima in merito a un programma super segreto chiamato “Immaculate Constellation“. «Così riservato che soltanto averne scritto il nome- ha spiegato alla commissione- potrebbe innescare su di me la sorveglianza governativa ai sensi del Foreign Intelligence Surveillance Act», ha spiegato. Solo citarlo, insomma, basta a mettere in pericolo la sicurezza personale. L’informatore- probabilmente un funzionario ancora in servizio o in pensione del Pentagono-sostiene che il Dipartimento della Difesa abbia creato il programma dopo la fuga di notizie relative all’AATIP (guidato da Elizondo) nel 2017, allo scopo di evitare che altre informazioni sensibili e altri video molto espliciti potessero essere divulgati. Insomma, una sorta di cassaforte nella quale custodire (e celare) dati rilevanti anche al Congresso- violando in questo modo la legge. La deputata Mace ha disposto la pubblicazione di questo materiale, ora disponibile online.
Da parte sua, Lue Elizondo ha confermato quanto scritto nel suo libro autobiografico “Imminent”, incentrato sulla sua esperienza a capo di quel programma di identificazione delle minacce aerospaziali avanzate (l’AATIP, appunto) sovvenzionato con fondi neri. Non solo, ha detto, il governo degli Stati Uniti indaga sugli UAP da decenni, ma da decenni è anche in corso il recupero di velivoli non umani, allo scopo di carpirne i segreti tecnologici, e dei resti biologici dei loro occupanti. Esattamente come dichiarato, nel giugno 2023, dall’ex agente segreto e componente della UAP Task Force David Grusch proprio al Congresso. «Sebbene gran parte del mio lavoro governativo sull’argomento UAP rimanga ancora classificato, l’eccessiva segretezza ha portato a gravi misfatti contro leali funzionari pubblici, personale militare e privati cittadini, il tutto per nascondere il fatto che non siamo soli nel cosmo», ha detto Elizondo alla commissione . «Un piccolo gruppo all’interno del nostro governo coinvolto nella questione UAP ha creato una cultura di repressione e intimidazione di cui sono stato personalmente vittima, insieme a molti dei miei ex colleghi» .
Solo poche ore fa, dunque, l’ex dirigente del Pentagono rispondeva alle domande del Congresso. Tra qualche ora, in collegamento dagli Stati Uniti, risponderà invece alle domande del pubblico del XXV Convegno Internazionale di Ufologia di Firenze, organizzato dal GAUS (Gruppo Accademico Ufologico Scandicci), in collaborazione con Extremamente. Titolo dell’incontro: “Imminent: Consapevolezza di una nuova realtà”, un omaggio esplicito al libro di Elizondo. Insieme a lui, altro special guest sarà il regista canadese Mark McNabb che gira il mondo per riprendere i luoghi ad alta densità di mistero. L’evento si terrà presso lo Starhotel Michelangelo (Via Fratelli Rosselli 2) a partire dalle 9:30. Sarà un’occasione imperdibile per approfondire anche gli enigmi della Valmalenco con immagini e testimonianze inedite; conoscere dai diretti testimoni esperienze di contatto con presunte entità non umane; affrontare il tema delle abduction (ovvero i rapimenti alieni) con un esperto di ipnosi regressiva. A completare la lista dei relatori sono infatti Enrico Rossi, Cosimo di Giovanni, Massimo Angelucci, Vincenzo D’Amato, Nicola Tosi, Daniele Longo, Felice Sirtori. E ci sarò anch’io…
Ma per festeggiare il trentennale della sua fondazione, il GAUS si è fatto letteralmente in due! Infatti sabato 16 Novembre, alle 16.00, presso la prestigiosa Biblioteca delle Oblate (Via dell’Oriuolo 24) avrà luogo un incontro con ingresso libero dal titolo: “GAUS: un viaggio lungo trent’anni tra contatti e testimoni”. Nel corso di questo pomeriggio, verrà mostrato in anteprima mondiale il docufilm “To Magonia & Back Again”, ripreso tra le montagne lombarde; sarà presentato uno studio inedito su UFO e coscienza; infine, per la prima volta , sarà mostrata la versione italiana (curata da Pietro Marchetti e Marco Baldini) del libro “L’Incidente di Varginha”, una dettagliata ricostruzione di un caso straordinario avvenuto in Brasile nel 1996. L’autore del libro, il ricercatore brasiliano Vitorio Pacaccini, sarà collegato in diretta. Insomma, un doppio appuntamento che appassionati, studiosi e semplici curiosi non si possono davvero perdere. Informazioni e prenotazioni sono disponibili sul sito del GAUS. Vi aspettiamo!