Li chiamano droni, perché chiamarli UFO o anche solo UAP potrebbe generare apprensione tra i cittadini. Ma da vari punti di vista, questi “droni” sono a tutti gli effetti oggetti – o se volete, fenomeni- non identificati. Volano insistentemente su basi militari e aeroporti, ovvero sui luoghi piu controllati del pianeta, attraversando impunemente anche gli spazi aerei vietati. Di notte appaiono molto luminosi e compiono manovre al limite dell’incredibile, restando a lungo stazionari per poi accelerare all’improvviso all’arrivo di un jet che tenti di intercettarli. E a detta dei testimoni oculari, hanno dimensioni comprese tra i 20 e i 30 piedi- quindi, dai 6 ai 9 metri. Misure decisamente anomale per semplici droni.
Il primo allarme era scattato nel dicembre 2023, quando per 17 sere di fila questi oggetti sconosciuti avevano sorvolato la base dell’USAF a Langley (in Virginia), di fatto bloccandone tutte le attività: apparivano regolarmente circa un’ora prima del tramonto e restavano in cielo fino al mattino. Il Pentagono, incapace tanto di bloccarli quanto di spiegare la loro origine, si è limitato a dire che probabilmente si trattava di droni-spia cinesi o russi. Tuttavia, non manifestando alcuna ostilità, si è preferito non abbatterli per evitare rischi al personale militare o ai civili. Una spiegazione palesemente assurda: un oggetto volante che non si fa identificare e opera nello spazio aereo ristretto di una base militare è di per sè stesso una potenziale minaccia, ancora di più, poi, se può essere stato mandato proprio da un paese avversario per spiare in territorio americano. Evidentemente, quei velivoli non erano quello che è stato detto e tirarli giù con la forza non era nè conveniente né- forse- possibile.
Secondo l’articolo del Wall Street Journal che ha rivelato i dettagli dell’inspiegabile fenomeno, gli UFO si muovevano in sciame seguendo uno schema ripetitivo e una rotta ricorrente. Il generale Mark Kelly, ex comandante della base, ha detto che il primo oggetto da lui osservato era lungo almeno 20 piedi (6 metri) e viaggiava a 100 km/h, a una quota stimata di 3.000/4.000 piedi (ovvero dai 900 ai 1200 metri). Era seguito da decine di altri oggetti simili tanto da sembrare come “costellazioni nel cielo notturno”. Per la preoccupazione, i vertici militari di Langley avevano cancellato tutte le esercitazioni notturne e persino disposto il trasferimento altrove dei loro F-22. Come se avessero paura di confrontarsi con questi “droni”. A detta di Fox News, poi, prima di questo incidente se ne era verificato uno simile nei mesi precedenti in Nevada su un sito governativo nel quale vengono effettuati esperimenti nucleari: a muoversi indisturbati sopra questa area altamente sensibile e super sorvegliata, 5 velivoli dei quali finora il Dipartimento della Difesa non ha accertato la provenienza.
Negli ultimi giorni, poi, a partire dal 20 novembre, questi intrusi hanno preso di mira quattro basi aeree RAF gestite dagli americani in territorio britannico, ovvero Lakenheath e Mildenhall (nel Suffolk), Feltwell (Norfolk) e Fairford (Gloucestershire). I velivoli sconosciuti, stando alle informazioni trapelate, operano per molte ore consecutive, tra la notte e la mattina, in un numero variabile a seconda dei giorni e della base. Si tratta di strutture molto rilevanti dal punto di vista militare: Lakenheath ospita il 48esimo Stormo Fighter Wing, che l’aeronautica statunitense considera essenziale per le sue capacità di combattimento in Europa; Mildenhall ospita il 100esimo Squadrone addetto al rifornimento aereo; a Fairford c’è il quartier generale del 501esimo Stormo (di supporto al combattimento), mentre Feltwell è un centro per alloggi, scuole e altri servizi. Nello scorso gennaio, sono circolate voci secondo le quali Washington stava stoccando ordigni nucleari a Lakenheath (come già avvenuto durante la Guerra Fredda), facendone un sito estremamente sensibile, soprattutto alla luce del rischio concreto di conflitto mondiale che stiamo vivendo.
L’insolita attività di questi numerosi UFO che ogni notte fanno le loro lunghe giravolte al di sopra delle basi ha ovviamente sollevato allarme: il Ministro della Difesa britannico ha avviato un’indagine, truppe specializzate anti-droni sono state dislocate nelle istallazioni prese di mira e – sembra- ai piloti militari è stato ordinato di volare a luci spente, per facilitare l’identificazione degli intrusi, sempre molto luminosi. A differenza di quanto avvenuto per i casi precedenti, questa volta però le incursioni sono emerse subito grazie alla diffusione online dei video ripresi dai residenti delle aree limitrofe alle basi. Filmati nei quali si vedono chiaramente le anomale sfere luminose che si spostano spesso in gruppo, talvolta singolarmente, avanti e indietro oppure con movimenti concentrici nel cielo buio; cambiano forme e configurazione; si fermano, aumentano di intensità o si allontanano rapidamente se i caccia tentano di avvicinarle. Insomma, caratteristiche che i droni amatoriali non possono assolutamente avere.
Non si tratterebbe di casi isolati, circoscritti solo a zone militari per le quali si può ventilare l’ipotesi dello spionaggio internazionale. Secondo la FAA (la Federal Aviation Administration che vigila sulla sicurezza dei voli commerciali negli Stati Uniti) “resta alto il numero di verbali relativi ad avvistamenti di velivoli senza equipaggio da parte di piloti, cittadini e forze dell’ordine”. Addirittura, la FAA riceverebbe oltre un centinaio di segnalazioni al mese. In particolare, tra luglio e settembre di quest’anno, sono stati registrati piu di 400 avvistamenti del genere. Anche ammettendo che alcuni siano effettivamente droni che incauti appassionati fanno volare in prossimità degli aeroporti- un’attività proibita proprio perché molto pericolosa-e che altri possano essere fenomeni convenzionali male interpretati dagli osservatori meno esperti (tra i quali, però, non si dovrebbero annoverare i piloti), resta comunque da capire cosa possano essere tutti gli altri che non rientrano in queste categorie. Se rimangono sconosciuti anche dopo le dovute indagini, non possono che essere definiti UFO.
Da qualche giorno, sul web circolano immagini, questa volta diurne, apparentemente realizzate lo scorso giugno all’aeroporto di Manchester, nelle quali si vede un oggetto sferico blu che levita sospeso a pochi centimetri dalla pista senza mostrare alcuna forma di propulsione. A diffonderle su X, un sedicente pilota (ovviamente si è firmato con un nick-name, Captain Biggalow, e ha poi cancellato l’account): l’UFO, ha raccontato, era grande come una piccola utilitaria e sarebbe schizzato via scomparendo alla vista non appena gli addetti alla sicurezza gli si sono avvicinati. Un breve video- ripreso dalla cabina di pilotaggio di un aereo- mostrerebbe un puntino blu in volo tra le nuvole. Per ora le autorità competenti non hanno fatto alcun commento sulla vicenda, mentre sui social gli utenti si sono scatenati: il video sarebbe falso; l’oggetto avrebbe al massimo 1 metro di diametro; potrebbe trattarsi solo di un pallone e via dicendo.
Ma non è finita qui: sempre sul web, ha sollevato sorpresa un altro filmato che mostra una serie di luci in volo coordinato sopra Washington. Una scena già vista parecchi anni fa e rimasta storica: era il luglio del 1952 e 7 oggetti volanti non identificati (allora li chiamavano ancora UFO) vennero osservati per due sabati di fila tanto dai radar militari quanto dalla popolazione. Dopo grande clamore sulla stampa e in tv, alla fine arrivò la spiegazione ufficiale secondo la quale si era trattato solo di miraggi ottici provocati dall’ inversione termica. La storia, dicevamo, si è ripetuta qualche giorno fa, alla fine di novembre. Questa volta, ad essere viste e immortalate da diverse persone sono state quattro/cinque sfere brillanti in movimento al di sopra della cupola di Capitol Hill. Chissà, forse un messaggio arrivato direttamente da “loro” ai politici che stanno indagando sugli UAP…
Come se non bastasse, sembra poi che ovunque, nel mondo, questi ospiti non invitati si divertano a farsi filmare – quasi si mettessero in posa, per non passare inosservati. Sopra strade trafficate o vicino a impianti nucleari, in aree rurali oppure in prossimità della spiaggia, in Iran come nel Bronx o in Malesia, vengono ripresi oggetti allungati, sfere, UFO che modificano la propria forma e altri simili ad astronavi luminose appena uscite da un film. A volte, il cielo appare il teatro di una corsa sfrenata di luci che sembrano rincorrersi tra le nubi, sfrecciando per minuti l’una dietro l’altra e ripetendo i giri più volte, come seguendo un percorso preciso- o come se cercassero di comunicare in un linguaggio sconosciuto. Anche un mio amico, persona seria e fidata, ne ha riprese alcune di recente sulle colline torinesi– da rimanere senza parole. Ormai sui social questi video si moltiplicano in modo esponenziale.
Anche dopo aver fatto la necessaria tara, scartandone i più sospetti (figli della AI) e quelli più confusi (che potrebbero essere tutto o niente), ne restano comunque decine e decine sulle quali riflettere. Davvero sono solo droni amatoriali, sempre più performanti e diffusi su scala planetaria? Oppure sono qualcosa di diverso? Una risposta piuttosto inquietante circola da un mesetto sul web. L’intensificarsi di segnalazioni e avvistamenti sarebbe spiegabile alla luce di una profezia o meglio di una predizione, visto che a realizzarla è stata l’Intelligenza Artificiale. Webbot è infatti un software sviluppato nel 1997 da Cliff High inizialmente per anticipare le tendenze nel mercato azionario, ma che poi si sarebbe rivelato in grado di predire gli eventi futuri attraverso parole-chiave elaborate a partire da centinaia di migliaia di testi (articoli giornalistici, blog, forum e altri contenuti presenti sul web). Ma parte del gioco sarebbero anche alcuni remote viewer, ovvero persone con capacità psichiche speciali addestrate per “vedere” fatti non ancora accaduti.
A quanto pare, nel 2009 in questo modo sarebbe stato individuato un momento clou in grado di innescare, a cascata, una serie di conseguenze: se Donald Trump fosse stato ospite del podcast di Joe Rogan, 39 giorni dopo sarebbe iniziata una battaglia nei cieli tra UFO e aerei da guerra. Ma nel 2009 Rogan non era il conduttore famoso che è oggi e il suo podcast era un prodotto mediatico appena nato che nessuno ancora conosceva, mentre Trump era ancora solo un imprenditore straricco che in TV faceva il duro nel programma “The Apprentice”. La profezia, 15 anni fa, sembrava un non-sense. Ma effettivamente il 25 ottobre 2024 Joe Rogan ha intervistato Donald Trump e a detta di molti osservatori la sua seguitissima trasmissione ha spostato l’ago della bilancia facendo guadagnare milioni di voti al candidato repubblicano. Un fatto che ha cambiato la storia. E contando 39 giorni da quell’intervista, si arriva al 3 dicembre: chi è pronto a scommette sull’ invasione aliena?