UFO, misteri, fenomeni soprannaturali, tecnologie non umane, complotti, tentati omicidi, prove inedite. C’è di tutto nella storia raccontata in prima serata dall’emittente americana NewsNation. Il giornalista investigativo Ross Coulthart l’ha ricostruita sulla base della testimonianza di alcuni ex militari, a quanto pare coinvolti in operazioni super segrete per il recupero di velivoli di provenienza aliena e di altro materiale sconosciuto dagli effetti micidiali. Principale protagonista, Jake Barber, ai comandi dell’elicottero con il quale questi bizzarri congegni sarebbero stati trasportati in luoghi protetti. Ma soprattutto, nel corso del programma “Hunting UFOs” (A caccia di UFO) è stato mostrato in esclusiva un breve filmato ripreso durante una di queste operazioni top-secret, presentato come una prova incontestabile. .
Barber ha alle spalle una trentina di anni di attività prima nell’Air Force come meccanico poi come contractor tanto per il Dipartimento della Difesa e l’Intelligence che per gruppi privati che lavorano con il governo americano. Non sarebbe però un meccanico qualsiasi: stando alle fonti di Coulthart- inclusi suoi tre colleghi dell’USAF e un ex colonnello- Jake Barber è stato arruolato nell’unità di élite Combat Control, è paracadutista, pilota di elicotteri, tiratore scelto, ha un nullaosta di sicurezza della NATO e ha ricevuto un’onorificenza per atti di eroismo in Bosnia. Ecco chi sarebbe la “gola profonda” che lo scorso ottobre è andato a Washington per rivelare il suo coinvolgimento in questi programmi militari, tenuti nascosti anche al Congresso, per trovare e recuperare UFO/UAP o meglio tecnologia prodotta da NHI (Not Human Intelligence) come si dice ora. Solo dopo aver portato la sua testimonianza e le sue prove all’AARO (l’ufficio del Pentagono incaricato di indagare su queste tematiche) ed essere passato dal Defense Office of Prepublication and Security Review per avere tutte le autorizzazioni necessarie, l’ex militare ha deciso di rendere pubblica la sua vicenda con l’intervista a NewsNation– che ovviamente consiglio di vedere.
«Gran parte del lavoro che abbiamo svolto riguardava quello che io chiamo ‘il range’, dove il governo degli Stati Uniti e i suoi partner privati erano soliti testare ogni genere di sistemi d’arma e dove si vedono tante cose interessanti: cose che entrano ed escono dalla vista, scompaiono per un attimo e poi riappaiono. Sembrano muoversi molto rapidamente, cambiano colore, cambiano forma», ha detto il testimone. Nello specifico, il compito di Barber e della sua squadra era quello di recuperare oggetti di “natura esotica” e classificati. Li prendevano e li portavano in strutture che non ha rivelato. Ha poi descritto il suo primo incontro con l’intelligenza non terrestre: «Solo guardando l’oggetto a terra, si capiva che era straordinario e anomalo. Non era umano. Sono arrivato a circa 45 metri e ho visto un uovo, un uovo bianco. Non c’era nessun motore. Non c’era traccia termica. Stavo operando di notte, quindi in quel momento stavo lavorando con gli occhiali per la visione notturna ed era abbastanza nitido.» L’oggetto ovoidale, grande quanto un SUV, metallico e perlaceo, avrebbe lasciato senza parole anche gli altri del suo team: tutti avrebbero capito di avere a che fare con qualcosa di eccezionale. Sensazione poi confermata, negli anni successivi, dai suoi contatti all’interno dell’Intelligence.
Tuttavia quella non sarebbe stata l’unica esperienza con qualcosa non di questo mondo. «C’era un altro oggetto: il primo era l’uovo, mentre questo l’ho chiamato “l’ottagono”. Era fondamentalmente un disco volante con quelle che sembravano otto sezioni delineate quando si guardava verso il basso, perché è principalmente così che l’ho visto. Abbiamo fatto vari recuperi con gli Ottagoni, ce n’era più di uno in questa particolare operazione». E a rendere ancora più incredibile il suo racconto, il pilota ha raccontato di aver vissuto un’esperienza quasi mistica. «Man mano che mi avvicino a questo sito, inizio a sentirmi strano, estremamente emotivo e l’emozione inizia a sopraffarmi», ha detto. «Sento questo intenso sentimento misto di tristezza, felicità e bellezza. Ed è stato molto destabilizzante per me, perché avevo la responsabilità molto pratica di pilotare un elicottero di notte. Ho iniziato a chiedermi: cosa c’è in me che non va?». Secondo Jake Barber, tra lui e l’oggetto si sarebbe creata una sorta di connessione profonda e nel ricordare quei momenti la voce gli si è spezzata:«Ho sentito come se qualcosa si fosse sintonizzato su di me e sulla mia anima e mi stesse guidando. È stato così travolgente che ho iniziato a piangere». Un’esperienza mai provata prima, paragonata all’amore. E quella potente energia femminile quasi divina gli sarebbe rimasta accanto: «Per quanto folle possa sembrare, è ciò che mi guida ora ed è ciò che mi fornisce protezione», ha chiosato. Inoltre, quegli oggetti ottagonali, qualsiasi cosa fossero, non erano precipitati per un incidente: sarebbero stati in qualche modo evocati e fatti atterrare da una squadra di agenti speciali dotati di capacità telepatiche innate, definiti “psionici”.
Ma il contatto frequente con questi oggetti avrebbe avuto effetti deleteri sulla salute di Barber. «Trasportavamo continuamente quelle che chiamavamo ‘scatole misteriose’, non sapevamo cosa contenessero. Ma dopo una particolare missione, io e tutti nel mio team ci siamo ammalati gravemente». In particolare, l’ex militare avrebbe sviluppato in poche settimane alopecia, seri problemi dermatologici e anche uno di natura cardiaca. Le sue cartelle cliniche sono state esaminate dal dottor Garry Nolan (coinvolto anche dalla CIA in studi sulle conseguenze degli incontri ravvicinati sulla salute umana) che ha confermato le lesioni acute gravi (“da film dell’orrore”, ha detto) ed ha avviato una serie di terapie per aiutarlo. Dall’horror alla spy story, il passo è breve. Perché Jake Barber ha anche raccontato di aver capito, a un certo punto, di essere finito in un gioco molto pericoloso, stritolato tra due gruppi in lotta per ottenere dati UFO classificati, che rischiava di finire molto male: qualcuno aveva intenzione di eliminare fisicamente sia lui che la sua squadra. Una trappola mortale dalla quale sono riusciti a tirarsi fuori prima che fosse troppo tardi. Ora, insieme ad altri ex colleghi coinvolti nel medesimo programma segreto, ha formato un nuovo gruppo che lavora insieme ad agenzie governative (di cui non fatto il nome) per indagare sugli UAP. Si chiamano Skywatcher Team e sono già stati incaricati di studiare il caso dei droni del New Jersey. La scorsa estate, poi, la squadra sarebbe riuscita ad evocare un UFO proprio utilizzando le particolari capacità di uno psionico.
Questa la storia- complessa, emozionante, intrigante. Ma pur sempre una storia. A darle sostanza, il video che mostra il recupero di presunta tecnologia aliena– il primo del genere mai diffuso e per questo definito eccezionale, che NewsNation afferma di aver ottenuto in modo indipendente (quindi, non da Barber). Nelle immagini, presumibilmente notturne e con una forte componente di colore verde, si vede in soggettiva, dalla visuale di un elicottero, un oggetto di forma ovoidale appeso a un cavo mentre viene delicatamente appoggiato a terra in uno spazio aperto. Il filmato dura pochi secondi ed è stato presentato come una prova di quanto affermato dal testimone oculare. Ma questo video è stato contestato da più parti. Non solo dai soliti scettici come Mick West (“E se fosse un vero uovo bianco, attaccato con del nastro adesivo a una lenza da pesca e usato come sfida da un pilota di elicottero per mostrare la sua abilità nell’abbassare le cose? Non ha niente a che fare con gli Alieni”, ha scritto su X), ma anche da ricercatori molto addentro alla questione UFO. Come John Greenewald Jr, creatore del sito The Black Vault, che sempre sul social di Elon Musk ha espresso la sua perplessità.
«Voglio essere sincero. Non ho idea di cosa sia questo presunto filmato di “recupero UAP”. Non so se si tratti di un aerostato, di un pallone meteorologico, di un’astronave aliena o di immagini create con l’intelligenza artificiale», ha scritto Greenewald. «Ma se i militari hanno catturato una tecnologia non umana, perché dovrebbero prenderla in questo modo, portarla appesa a un cavo, quindi lasciarla cadere in un campo, su una grande roccia, nel mezzo di un’erba sintetica o dovunque sia, e lasciarla rotolare finché non si è fermata da sola senza una sola persona in vista a garantire sicurezza, acquisizione e conservazione?». Altri utenti hanno messo in dubbio l’autenticità del filmato, che sembra un video diurno virato verso il verde per fingere che sia stato ripreso con telecamere per la visione notturna. Altri hanno invece stabilito che l’oggetto ovoidale, dal modo in cui rotola sul terreno, sia leggero e quindi non può essere tecnologia aliena. E sul web circolano già video-parodie di uova appese a fili e appoggiate su tappeti verdi… Insomma, quello che doveva essere il punto di forza di questa intricata vicenda si sta rivelando un po’ il suo tallone d’Achille.
Ammettiamolo: questo video non è la prova definitiva che ci aspettavamo. Ma non può nemmeno essere considerato privo di valore, vista l’autorevolezza degli attori in gioco- Jake Barber, gli altri ex militari intervistati, Garry Nolan, Ross Coulthart e una serie di fonti dell’Intelligence che hanno confermato a NewsNation credenziali e informazioni. Siamo certi che anche quelle immagini saranno state vagliate, controllate, verificate prima di essere messe in onda. Le obiezioni possono essere facilmente smontate: nessuno sa quanto possa effettivamente pesare un’ipotetica astronave aliena, quindi che l'”uovo” sia leggero non significa niente; l’alterazione dei colori può essere stata dettata dalla volontà di non rendere riconoscibile il punto di arrivo dell’oggetto recuperato; il personale a terra poteva trovarsi a qualche metro di distanza o essere arrivato appena dopo la fine della ripresa e per tanto non è finito nell’ inquadratura. Inoltre, i bene informati sottolineano che il video in questione non può che essere uscito da ambienti coinvolti in questo tipo di attività classificate e illegali. In particolare, dalla fazione che da tempo preme per una disclosure controllata e che facendo trapelare queste immagini prova a mettere all’angolo quella parte dei servizi segreti che invece vuole continuare a coprire tutto. Un braccio di ferro del quale potrebbe essere ora arbitro il nuovo Presidente degli Stati Uniti.