Sono tempi eccitanti per chi si interessa alla questione aliena. Ogni giorno, una nuova rivelazione, un informatore che si fa avanti, un video inedito, una scoperta definita eclatante. Tempi eccitanti, ma anche forieri di confusione e di possibile disinformazione. Orientarsi tra veri scoop e false notizie non è facile per nessuno e il rischio di buttare (come si suol dire) il bambino insieme all’acqua sporca non va sottovalutato. Ecco perché potrebbe essere utile sentire il parere di un fisico teorico che da oltre 50 anni lavora con e per il governo degli Stati Uniti proprio per districare la matassa della presenza aliena sul nostro pianeta e l’altrettanto annoso problema dell’ interconnessione tra Noi e Loro.

Andando in ordine sparso, nelle ultime settimane abbiamo sentito l’ultimo whistleblower che si è confidato con la coppia di investiga-UFO, Jeremy Corbell e George Knapp. Matthew Brown è l’autore del rapporto noto come Immaculate Constellation, presentato al Congresso degli Stati Uniti mesi fa, e da lui redatto sulla base delle informazioni scoperte mentre lavorava all’interno dell’organizzazione per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Come ricorderete, questo programma sarebbe stato avviato in tutta fretta dopo la diffusione dei primi video del Pentagono e la successiva ammissione dell’esistenza di oggetti volanti non identificati spesso avvistati e ripresi dai militari americani. Immaculate Costellation doveva servire a impedire la pubblicazione di altro materiale UFO rilevante e a nasconderlo tanto all’ opinione pubblica quanto al Congresso, spostandolo all’interno di programmi ad accesso talmente riservato da diventare praticamente invisibile. Nella lunga intervista, Brown non solo ha rivelato che la percezione relativa agli UFO è sempre stata manipolata e che paura e ignoranza sono state usate per conservare il segreto, ma anche che la realtà non sarebbe affatto quella che conosciamo.

“Il nostro mondo non è ciò che sembra. Ci sono forze che plasmano la realtà al di là della nostra comprensione. Viviamo in un sogno, in una realtà costruita con cura. Utilizziamo una scienza strettamente controllata, repressa e distorta… Le persone normali sono state lasciate indietro… Ci viene insegnata intenzionalmente una falsa scienza per impedirci di imparare di più. Non siamo liberi, questa realtà ha molto più di quanto ci sia stato permesso di credere. E Dio è reale», ha detto tra le altre cose Brown, che ritiene che l’umanità sia una specie di “risorsa” per Intelligenze Superiori, forse utilizzata per fare esperimenti oppure addirittura a scopo di intrattenimento. Insomma, vivremmo in una realtà a metà tra Matrix e il Truman Show. In ogni caso, con un Grande Burattinaio (le NHI, ossia le Intelligenze non Umane? La IA? Le élites?) che decidono tutto per noi, a nostra insaputa. Secondo l’informatore, non ci sono dubbi che esista una tecnologia avanzata nei nostri cieli e si tratterebbe sia di mezzi alieni sia di velivoli nati dalla retro-ingegneria (questi ultimi dalla capacità molto inferiori rispetto agli originali).

Più o meno in contemporanea, la Task Force per la declassificazione dei segreti federali ha tenuto un incontro pubblico al Congresso, trasmesso in diretta, con ospiti alcuni dei nomi più in vista della fase attuale di disclosure : l’ex contrammiraglio Tim Gallaudet, l’astrofisico Eric Davis e il suo collega di Harvard Avi Loeb, Lue Elizondo, Chris Mellon. In questa occasione, l’ex direttore dell’AATIP ha mostrato con enfasi la foto di un supposto gigantesco UFO in volo con relativa ombra sul terreno, che nel giro di poche ore si è rivelato essere solo un effetto ottico. Ma a parte questo imbarazzante siparietto, gli altri relatori hanno dato notizie di rilievo. Come Mellon, che ha spiegato che circa 1800 avvistamenti riportati negli ultimi anni dal personale militare non sono mai stati rilevati dai radar: o il sistema di controllo dei cieli è altamente deficitario oppure questi dati confluiscono su canali classificati. Da parte sua, Davis ha ammesso di aver preso parte al programma di retro-ingegneria, avviato già a partire dagli Anni Cinquanta in gran segreto e con nomi cambiati di continuo per renderlo non rintracciabile. E a precisa domanda, ha detto di conoscere quattro razze aliene: i Nordici, i Grigi, i Rettiliani e gli Insettoidi. Semplicemente una notizia trovata sul web (come qualcuno ha malignamente commentato) oppure un’informazione di prima mano?

E ancora: in una delle sue esternazioni in merito alla “guerra delle tariffe” con Pechino, il presidente Trump con nonchalance ha detto che gli Stati Uniti sono in possesso di un’arma straordinaria. Queste le sue parole: «Abbiamo armi di cui nessuno ha idea cosa siano e sono le armi più potenti al mondo». Si riferiva metaforicamente alla possibilità di utilizzare qualche super deterrente per rintuzzare le contromosse della Cina? Oppure intendeva un’arma vera e propria ancora segreta? Sta di fatto che poco dopo Michael Kratsios, a capo dell’Ufficio per la politica scientifica e tecnologica della Casa Bianca e consigliere scientifico del Presidente, ha fatto un altro annuncio sibillino subito diventato virale. Parlando in pubblico del ruolo che gli USA possono avere nell’innovazione a livello globale, ha infatti detto: «La nostra tecnologia ci permette di manipolare il tempo e lo spazio. Annullano le distanze, fanno crescere le cose, aumentano la produttività». Cosa intenteva davvero Kratsios? Alcuni commentatori hanno ironicamente suggerito che il consigliere scientifico abbia fatto un’affermazione folle che contrasta con le leggi della fisica, mentre altri l’hanno considerata- ancora una volta- puramente metaforica, per sottolineare il potere trasformativo di tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale o i sistemi aerospaziali.

Io ho avuto la fortuna, di recente, di parlare a lungo con un uomo che di scienza ne mastica abbastanza… Jack Sarfatti. Riporto dal suo sito ufficiale: «Ha studiato con Hans Bethe e con altri importanti fisici del Progetto Manhattan per la bomba atomica della Seconda Guerra Mondiale tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 alla Cornell University. Lo storico del MIT David Kaiser, nel best-seller “Come gli Hippie salvarono la fisica”, gli ha attribuito il merito di essere stato uno dei principali promotori dell’importanza dell’entanglement quantistico già alla fine degli anni ’50, che ha portato alla nascita dell’industria dei computer quantistici. La CIA e gli agenti militari statunitensi chiesero al Dott. Sarfatti di lavorare sulle spiegazioni fisiche della nostra coscienza e sul funzionamento dei dischi volanti. Questo accadde più di cinquant’anni fa e Sarfatti ha risolto entrambi i problemi applicando la fisica tradizionale della teoria della gravità di Einstein e della meccanica quantistica. Ha anche influenzato significativamente il Presidente Reagan nella formulazione della Strategic Defense Initiative. (…) Sta attualmente lavorando per aggiungere la coscienza alle reti neurali di intelligenza artificiale alla scala di 3 nanometri del chip M4 dei Computer Apple, nonché per il controllo della gravità con piccole quantità di energia per i voli spaziali, rendendo obsoleta la propulsione a razzo/jet e consentendo viaggi interstellari pratici verso esopianeti abitabili.»

Capito bene? Ecco chi è il fisico teorico che ascolterete sabato 24 maggio a Torino, durante il convegno “Intelligenze non Umane e Coscienza- Nuove Frontiere del contatto”, promosso dall’associazione Luna Nova. Il pubblico del teatro San Giuseppe sentirà direttamente dalla sua voce queste sconvolgenti scoperte. Il professore racconterà anche i suoi contatti diretti con le Intelligenze non Umane che hanno segnato la sua vita, da quando era un bambino fino ad oggi, anticipandogli quello che avrebbe fatto come ricercatore scientifico. Rivelerà quello che ha definito il suo rivoluzionario Progetto Manhattan 2.0, già molto avviato. Ma parlerà anche di miracoli, paranormale, viaggi nel tempo, Warp Drive, psionici- tutto spiegato e spiegabile con le leggi della natura. Dopo la video intervista, l’illustre scienziato si collegherà in diretta per rispondere a tutte le curiosità del pubblico. Ma Jack Sarfatti non è l’unico, grande ospite di questo convegno che intende esplorare con un approccio interdisciplinare uno dei temi più affascinanti e controversi del nostro tempo: la possibile connessione tra i fenomeni anomali e la nostra coscienza, intesa come un ponte tra diversi piani di realtà. Trovate il programma dettagliato sul sito di Luna Nova e qui potete subito acquistare il vostro biglietto… Vi aspettiamo!
