Dopo anni di silenzio, torniamo a parlare di una vicenda che fece molto scalpore: il caso Apollo 20, ovvero la presunta missione spaziale congiunta tra Stati Uniti e Russia avvenuta (secondo alcune gole profonde) nel 1976 allo scopo di esplorare i relitti di astronavi aliene sulla faccia nascosta della Luna. E lo facciamo con un ricercatore che più di tutti, a livello internazionale, ha indagato su questa vicenda dalle tante luci e ombre, tra informazione e disinformazione, con video palesemente falsi e altri ancora da valutare: Luca Scantamburlo.

Luca ha avuto modo di dialogare con tre informatori: il primo, colui che creò il caso pubblicando i primi video il 1° aprile 2007 (facendo subito pensare a una burla) noto con lo pseudonimo RetiredAfb, che avrebbe preso parte alla missione segreta; il secondo, con il nickname Moonwalker1966delta, sedicente membro dell’equipaggio della missione precedente (Apollo 19, anch’essa ufficialmente mai esistita), abortita per problemi tecnici; un anonimo militare NATO che avrebbe visionato il materiale relativo a queste due vicende mentre lavorava all’estero. Da queste fonti, molto diverse per credibilità, Scantamburlo avrebbe ricevuto informazioni e dettagli tali da ricostruire un quadro completamente nuovo (e da vari punti di vista, sconcertante) in merito al programma spaziale condotta da Washington a partire dagli Anni Sessanta e che smentirebbe tutta la narrativa ufficiale. Nella prima parte della sua intervista, scopriamo dunque con lui i segreti delle missioni Apollo e della Luna. Segreti inconfessabili che anni di richieste tramite FOIA non sono ancora riusciti a scalfire.
