Cosa sta producendo questa fase di disclosure iniziata nel 2017 da Luis Elizondo? Come è cambiato l’atteggiamento dell’Amministrazione di Washington nei confronti del fenomeno UFO/UAP dopo le deposizioni giurate davanti al Congresso americano di ex militari ed ex funzionari governativi? Quale effetto hanno avuto le rivelazioni, a volte davvero dirompenti, dei tanti whistleblower che si sono fatti avanti finora? Poco. Molto meno, certamente, di quello che molti auspicavano…. Su questo e molto altro riflette Pietro Marchetti, presidente del GAUS (Gruppo Accademico Ufologico di Scandicci) nella prima parte della sua intervista con Extremamente.

Marchetti-un bergamasco trapiantato a Firenze per amore- discute poi (parlando a titolo personale, non a nome del GAUS, tiene a precisare) del ruolo marginale dell’Europa all’interno del movimento globale di apertura sul tema Intelligenze non Umane e UAP. Ad eccezione di Gran Bretagna, Francia e in parte Italia (ma anch’esse, in modo piuttosto limitato e non del tutto trasparente), negli altri Paesi del Vecchio Continente non ci sono enti o istituzioni preposti allo studio degli Oggetti Volanti non Identificati: come se il fenomeno non esistesse o, meglio, non fosse importante.

Ben diverso lo scenario nelle Nazioni dell’America Latina, dove al contrario c’è un gran fermento di avvistamenti, scoperte, annunci e scoop sui quali è molto difficile esprimere giudizi certi per la mancanza di dati scientifici oppure per l’impossibilità di fare verifiche da parte di organismi indipendenti. Di fronte alle Mummie Tridattili di Nazca, in Perù, o alla Sfera di Buga della Colombia, anche tra gli appassionati e i ricercatori alternativi si moltiplicano scetticismo e sospetti, tuttavia spesso basati più su pregiudizi che non su elementi effettivi. Un motivo in più per approfondire gli studi su queste tematiche tanto affascinanti, quanto sfuggenti.
