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Occhi puntati sulla Luna. Per la precisione, su Anna Paulina Lunacongresswoman repubblicana a capo della Task Force istituita negli Stati Uniti per declassificare i segreti federali- inclusi quelli sugli UFO. E proprio di UFO ha parlato in una lunga intervista per il podcast di Joe Rogan (che in America è una vera celebrità, con centinaia di migliaia di spettatori).  Le affermazioni della giovane politica non sono passate inosservate: pur non potendo entrare nei dettagli e sviando varie domande dirette per non violare informazioni classificate,  Luna ha tuttavia detto molto. E si è tolta anche qualche sassolino dalla scarpa…

L’INTERVISTA DI JOE ROGAN CON LA CONGRESSWOMAN

La sua prima esperienza diretta con questo tema delicato l’ha vissuta quando era Airfield Manager presso la base dell’Air National Guard a Portland: il suo compito era garantire la sicurezza e l’efficienza delle operazioni sul campo di volo, coordinando le varie attività, conducendo ispezioni e rispondendo alle emergenze. Ma quando si è verificata l’incursione di un oggetto che i piloti degli F-15 non sono stati in grado di intercettare, si è trovata di fronte a un muro di gomma. «Nessuno di loro volle parlare, “non te lo possiamo dire”. Poi risultò che fosse un UFO, perché non fu possibile identificarlo e li surclassò in volo. Sperimentai lo stigma presente nel mondo militare, “vuoi davvero perdere il tuo nulla osta di sicurezza?”». La seconda volta, come rappresentante del popolo americano eletta al Congresso, si sentì rifiutare l’accesso alla base aerea di Eglin, dove vari piloti avevano chiesto di poter parlare con lei e con altri due suoi colleghi in merito a quello che avevano visto nei cieli e che il comando militare stava affossando. Permesso negato, addirittura con il coinvolgimento dei vertici del Pentagono. 

LA RAPPRESENTANTE REPUBBLICANA AL CONGRESSO AMERICANO, ANNA PAULINA LUNA

Ma non potevano essere semplicemente velivoli segreti americani? Anna Paulina Luna non si è tirata indietro e ha ammesso: «Penso ci sia tecnologia molto avanzata americana prodotta da contractor e per forza alcune informazioni vanno classificate. Tuttavia- e  ti sembrerà folle- sulla base di investigazioni e di cose che ho visto, stiamo parlando di qualcosa che sinceramente supera quello che sappiamo ora e la nostra fisica. È.una tecnologia che non abbiamo la capacità di riprodurre, è come dare un cellulare a un uomo delle caverne, non siamo in grado di svilupparla.» Poi, l’affondo: sulla base di quello che è stato detto da vari testimoni sia durante le audizioni, sia parlando con lei in privato,  è emersa la possibilità che si tratti di entità interdimensionali. «Sono cose preesistenti o al di fuori delle dimensioni che conosciamo. Ti posso dire con una certa fiducia che esistono cose che non sappiamo spiegare al momento. Li chiamano esseri interdimensionali, operano nello spazio e nel tempo. Sono teorie che non mi sono inventata, arrivano dai testimoni che ho sentito, che hanno visto cose che non ti posso rivelare- testimoni ai quali credo- che hanno visto dei movimenti nello spazio-tempo. Ma queste informazioni provengono anche dal passato, le troviamo all’interno delle religioni e anche nella Bibbia… Oggi, viviamo in un mondo in cui abbiamo accesso a molte informazioni tramite i social media e questo sta davvero cambiando il modo di comprendere l’origine della vita e la realtà spirituale».

MOLTI TESTIMONI PARLANO DI ESSERI INTERDIMENSIONALI E LA PRESIDENTE DELLA TASK FORCE CONGRESSUALE CREDE A QUESTA TEORIA

Un po’ vago, ha commentato Joe Rogan. Allora la presidente della task force ha specificato così: «Va bene: ho mai visto un portale aperto? No. Ho visto un’astronave personalmente? No. Ho visto delle prove di questo? Sì. Ho visto foto e documentazioni di velivoli che ritengo non siano opera dell’Uomo? Sì. C’è un significato storico per tutto ciò? Sì. Ci sono testi anche precedenti all’era cristiana che lo testimoniano? Sì. Credo che il governo abbia accesso a una certa tecnologia? Sì. E credo che alcuni appaltatori abbiano retro-ingegnerizzato questa tecnologia, così possiamo spiegare gli sviluppi che stiamo vedendo, ma penso anche che ci sia un pericoloso livello di segretezza nelle informazioni per il popolo americano. Se a membri del Congresso viene negato l’accesso ai programmi speciali, è un grande problema . Perché io sono stata eletta dai cittadini ma c’è gente non eletta che opera in segreto. Un grande problema» La causa: per decenni, ha detto, l’Intelligence è stata autorizzata a procedere in questo modo, diventando sempre più potente, e ha iniziato ad agire “fuori dal seminato” fin dai tempi di John F. Kennedy, e in modo sempre più sleale. Eppure, come anche il conduttore ha sottolineato, utilizzare fondi neri per operazioni segrete è illegale e nessuno ha il diritto di tenere nascoste informazioni che potrebbero cambiare tutta la nostra percezione della realtà.

L’INTELLIGENCE AMERICANA, CON GLI ANNI, SI SAREBBE RAFFORZATA TRAVALICANDO I PROPRI COMPITI

Tra le tante testimonianze che hanno convinto la deputata, quella di Ryan Graves, all’epoca pilota della Navy, riguardo un clamoroso avvistamento avvenuto sopra la base aerea di Vanderberg. «Una cosa è apparsa sulla base, ci sono molti rapporti in merito con telefonate alle forze dell’ordine da parte di un centinaio di persone. Qualsiasi cosa sia apparsa sulla base, era più grande di un campo da football americano ed era un cubo rosso con delle strane cose al centro. Ho visto i disegni. Questo ragazzo era sobrio, un ottimo pilota, e raccontava questo. Sembra un film di fantascienza, ma sulla base delle prove che ho visto non ho motivo di credere che queste persone stiano mentendo, anzi credo che ci sia qualcosa al quale il popolo americano abbia diritto di avere accesso. E vale anche per altri argomenti. Il mio approccio è la trasparenza, che costruisce la fiducia. Pensare che siamo l’unica forma di vita in questa galassia è piuttosto assurdo». Ma nell’intervista, Luna ha anche tirato una bordata nei confronti di alcuni informatori che hanno avuto la ribalta di recente. E non è stata tenera.

LA RESA ARTISTICA DI QUESTO IMPRESSIONANTE AVVISTAMENTO

Parlando di testimoni e di SCIF (acronimo di Sensitive Compartmented Information Facility, in italiano “Struttura per Informazioni Compartimentate Sensibili”, ovvero una stanza o una parte di un edificio protette nel quale condividere dati classificati), la repubblicana ha detto: «Il problema è che ho cercato di raggiungere i nomi più grossi del mondo ufologico. E tutti hanno preso “l’influenza SCIF”. Ovvero il giorno in cui la SCIF era aperta, è successa una cosa del tipo: “io sono qui, avanti, venite e fateci un briefing”, ma loro si sono ammalati o il cane era morto. Non sono guariti e non ci hanno più parlato. Ci ignorano. E se non vieni a parlarmi in una SCIF, allora stai dicendo un mucchio di str….»  A chi si stava riferendo? A non aver ancora deposto in una SCIF sono David Grusch, Chris Mellon e Luis Elizondo. Quest’ultimo è l’unico finora ad aver replicato alle accuse di Anna Paulina Luna, sentendosi chiamato in causa. Lo ha fatto sul social X, spiegando che  molte volte si era recato a Washington a spese proprie per scoprire, all’ultimo secondo, che l’incontro era saltato. All’ennesimo invito, arrivato con soli tre giorni di preavviso, ha dovuto dare forfait per un impegno pubblico già preso da tempo. In ogni caso, pare evidente una frattura, forse non sanabile, tra alcuni testimoni eccellenti e la deputata, che li ritiene non sinceri e non credibili.

LUIS ELIZONDO SI È SENTITO ATTACCATO DA ANNA PAULINA LUNA

Difficile prevedere ora quali risultati otterrà questa task force congressuale e cosa in generale produrrà lo sforzo dell’amministrazione Trump in ambito disclosure. Speriamo non il classico topolino partorito dalla montagna. Le premesse non sono esaltanti. Il vicepresidente Vance ha rivelato ad un altro podcaster di essere “ossessionato” dagli UFO e di voler approfondire la sue conoscenze in merito durante la pausa agostana. Ma il suo boss, che in campagna elettorale aveva promesso di rivelare tutta la verità sul misterioso caso dei droni del New Jersey, prima ha detto che si trattava di velivoli autorizzati dalla Federal Aviation Administration (che lo ha smentito) e poi, in una recente intervista, ha cambiato tiro dicendo in modo sibillino: «Non posso dire chi era e cosa era. In realtà mi piacerebbe dirlo, ma non è un grosso problema… Non è affatto un problema». Ma se decine di velivoli che per settimane hanno provocato disagi agli aeroporti, sorvolato basi militari e centrali nucleari, eluso ogni forma di intercettazione e spaventato la popolazione, mostrando caratteristiche di volo e forme anomale (come l’oggetto nero a forma di cubo visto da un pilota civile e rivelato dalla FAA solo dopo una richiesta FOIA di John Greenewald Jr.) non sono un problema per Trump,, allora cosa sono?

UNO DEI DRONI DEL NEW JERSEY AVEVA QUESTO ASPETTO, MA PER TRUMP NON È UN PROBLEMA…

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