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Le ultime rivelazioni su Roswell: “Gli Ufo caduti erano due”

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 Il Caso Roswell non smette di far discutere. Dopo 65 anni- e svariate, contraddittorie versioni- l’incidente più famoso della storia moderna dell’ufologia conquista ancora la ribalta. Ora, per le affermazioni di un ex ufficiale, secondo il quale le astronavi aliene precipitate nell’estate del 1947 furono ben due e a provocare il primo crash fu un’innovativa tecnologia sperimentata all’epoca dagli Usa.

UN'IMMAGINE RECENTE DELL'EX UFFICIALE RICHARD FRENCH

Ne ha parlato per primo l’Huffington Post, con un’intervista esclusiva ripresa poi da molti quotidiani internazionali e siti online: le rivelazioni del Tenente Colonnello in pensione Richard French– noto per aver lavorato al  “Blue Book Project” volto a dimostrare l’infondatezza dei presunti avvistamenti Ufo ( insomma, è stato per anni quello che in gergo si definisce un “debunker”) hanno stupito quanti studiano il caso, da entrambi gli schieramenti.

“C’è una cosa che molta gente ignora: a Roswell gli schianti furono due“, ha detto dunque French aggiungendo: “Il primo fu provocato da un aereo americano sperimentale che stava volando su White Sands, in New Mexico, dotato di un tipo di arma ad impulso elettrico che mandò in tilt l’Ufo, facendolo precipitare al suolo.”

Nell’articolo, l’ex ufficiale- che nel 1947 era un giovanissimo pilota impegnato in test di volo ad Alamagordo, sempre in New Mexico- ha spiegato in modo piuttosto colorito come i militari abbiano fatto cadere quel mezzo volante proveniente da un altro mondo. ” Non appena l’hanno centrato con l’impulso elettromagnetico- bingo!- l’Ufo è diventato incontrollabile ed è venuto giù.”

La storia di Richard French- che ha combattuto in Corea e nel Sudest asiatico ed è stato poi  inquadrato nell’ Intelligence militare– lascia molto perplesso un'”eminenza grigia” nel campo  ufologico. Parliamo di John Alexander, anche lui colonnello dell’esercito americano che  ha avuto accesso ai documenti top-secret ed ha creato un gruppo di ricerca composto anche da funzionari governativi e scienziati, giungendo alla conclusione che il fenomeno Ufo è reale. Ma la versione di French, no, quella proprio non lo convince…

UN GIOVANISSIMO FRANCH, NEL 1947

Zero possibilità che sia vera“, ha infatti commentato Alexander. “Le armi basate sugli impulsi elettrici sono state sviluppate negli anni ’80, non è possibile che esistessero già nel 1947. Negli anni ’60 avevamo i sistemi laser, ma il nostro raggio di azione era estremamente limitato e non avevamo neppure armi laser a quell’epoca“, ha spiegato l’ufficiale che si sta battendo per far concedere un’amnistia a tutti quei militari che – violando il segreto di Stato- vogliono rivelare le loro esperienze con gli Alieni.

French però sostiene di aver saputo questa nuova versione sul celeberrimo incidente di Roswell da una fonte molto confidenziale e molto attendibile, un soldato che svolgeva servizio in quei tempi lontani proprio a White Sands. Lo stesso testimone gli avrebbe raccontato del secondo crash, avvenuto pochi giorni dopo e a poche miglia di distanza da quello più famoso del 2 luglio 1947.

 “Riteniamo che si trovassero sul luogo alla ricerca di superstiti del primo schianto. Intendo dire, quegli esseri provenienti  dallo spazio, i tipi che erano a bordo dell’Ufo…”, ha spiegato l’ex tenente colonnello. “Ho visto le fotografie di alcuni frammenti dell’astronave che presentavano iscrizioni in una lingua che assomiglia all’arabo- ha poi aggiunto French nell’intervista- erano all’interno di un dossier che sono riuscito a sfogliare velocemente.”

IL CASO ROSWELL, NEI GIORNALI DELL'EPOCA

Queste ultime rivelazioni arrivano a distanza di poche settimane da quelle di un altro personaggio piuttosto controverso, l’ex agente segreto della Cia Chase Brandon, uno abituato a sapersi muovere con abilità in situazioni ambigue e molto esperto nel doppio-gioco.

Anche lui ha sostenuto di aver avuto accesso ad un file super-riservato, custodito nel quartier generale dei servizi segreti americani, dal quale avrebbe scoperto che l’oggetto caduto a Roswell non era un pallone meteo– come sostenuto all’inizio dalle autorità- e nemmeno un velivolo sperimentale del “Progetto Mogul”- come dichiarato dalla commissione d’inchiesta governativa. Nossignori: era un disco volante “chiaramente non proveniente da questo pianeta”.  Verità o perfetta strategia della confusione?

 SABRINA PIERAGOSTINI

 

 

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