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A.A.A. Cercasi astronauti per Marte…

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Mars One fa sul serio. La società olandese che ha annunciato di voler mandare un equipaggio umano sul Pianeta Rosso per iniziarne la colonizzazione entro il 2023 ha lanciato il bando di concorso per aspiranti astronauti. Ecco dunque i requisiti necessari.

CHI SARÀ IL PRIMO UOMO A SBARCARE SU MARTE?

I futuri pionieri che per primi si cimenteranno nel più lungo viaggio spaziale mai tentato finora dovranno avere una profonda motivazione, capacità di costruire e di mantenere sani rapporti interpersonali, autocontrollo e senso di fiducia. Caratterialmente sono preferibili candidati pieni di risorse, adattabili ad ogni situazione, curiosi e creativi . Se vi siete riconosciuti in questo ritratto ed avete più di 18 anni, potreste essere uno dei prescelti da Mars One, ma affrettatevi: le selezioni inizieranno entro i primi mesi dell’anno.

Come é già stato anticipato, la missione marziana avrà tempi e modi di un reality show. Tutto si svolgerà sotto lo sguardo implacabile delle telecamere, in diretta tv, e sarà il pubblico stesso a decidere a chi assegnare il premio- ovvero una lunga, lunghissima vacanza su un pianeta deserto, arido e ghiacciato dal quale non è previsto ritorno…

Infatti i candidati che supereranno le selezioni formeranno 6 squadre da quattro membri ciascuna, ma solo una partirà, in base all’insindacabile voto popolare, verso la fine del 2022. ” Sarà il popolo della Terra a scegliere democraticamente i suoi ambasciatori su Marte“, spiega il sito online della società olandese. Le altre squadre partiranno in seguito, ognuna ad un intervallo di 2 anni dalla precedente, anch’esse con un biglietto di sola andata.

Almeno 8 anni prima della finale (ipotizziamo, trasmessa in Mondovisione) gli astronauti prescelti verranno sottoposti ad un addestramento specifico, che includerà anche una simulazione di viaggio e la permanenza in un ambiente dagli spazi ridotti, come sarà poi l’astronave.  Studieranno inoltre materie che potranno tornare molto utili una volta lassù,  come elettronica, riparazioni meccaniche e nozioni base di medicina.

I MODULI ABITATIVI CHE OSPITERANNO I FUTURI COLONI

Nel 2016, poi, Mars One prevede di lanciare il suo primo razzo verso Marte. Conterrà attrezzature, pezzi di ricambio, due rover e le unità abitative che qualche anno dopo i primi uomini che toccheranno il suolo del Pianeta Rosso dovranno assemblare: diventeranno le loro nuove case.

Detto così,  sembra quasi un gioco. In realtà,  invece, i futuri esploratori dovranno affrontare e superare una lunga serie di problemi durante la missione.E una delle maggiori difficoltà sarà vincere la noia. Se ne sono accorti i ricercatori che hanno esaminato le reazioni fisiche e psicologiche di quei volontari rimasti sigillati per un anno e mezzo dentro una capsula, nell’Istituto biomedico di Mosca.

Mars500, questo il nome del progetto promosso e finanziato in parte anche dall’Esa, é iniziato il 3 giugno del 2009 ed è terminato 520 giorni dopo- l’esatta durata di un tragitto in direzione di Marte. I sei uomini (tre russi, un cinese, un francese e un italiano) per tutto quel tempo sono rimasti chiusi all’interno di una struttura sperimentale che riproduceva le condizioni del volo spaziale: non avevano luce naturale ed aria fresca, dovevano condividere spazi angusti, senza poter vedere altri esseri umani se non i loro compagni di viaggio simulato.

Solo uno di loro ha mantenuto un ritmo circadiano quasi perfetto: dopo 12 ore di veglia, il suo cervello gli diceva che era mezzanotte ed andava a dormire, preciso come un orologio, per poi risvegliarsi riposato al mattino seguente. Un secondo, invece, ha progressivamente ridotto le ore di sonno e a fine missione era ormai diventato un insonne cronico. Tutti gli altri, invece, sopraffatti dalla noia passavano quasi tutto il loro tempo sotto le coperte, assopiti.

“Una delle più grandi sorprese è stata vedere l’enorme differenza del ciclo sonno-veglia in ognuno di loro”, spiega Mathias Basner, ricercatore presso l’Università della Pennsylvania, a Philadelphia. “L’unico membro dell’equipaggio che potremmo considerare l’astronauta perfetto era quello che riusciva a lavorare bene durante il giorno, perché riposava bene durante la notte.”

I SEI VOLONTARI DELL’ESPERIMENTO MARS500

Dunque identificare in anticipo chi può avere problemi di sonno si rivela fondamentale, in vista di una reale missione su Marte per la quale servono individui in grado di mantenersi sempre vigili e pronti anche se il tempo trascorre tediosamente identico, in un ambiente privo di diversivi e senza elementi naturali che segnino l’alternanza dal giorno alla notte.

Il successo dei voli spaziali umani interplanetari dipenderà dall’abilità degli astronauti di rimanere confinati ed isolati dalla Terra molto più a lungo di qualsiasi altra missione precedente o di queste simulazioni”, aggiunge il dottor David Dinges, coautore dello studio con il collega Mathias Basner. “Questa è solo la prima ricerca focalizzata sul ruolo del ritmo sonno-veglia, c’è ne vorranno altre”, conclude.

Anche perché riuscire a riposare nel modo giusto può aiutare a ridurre al minimo screzi e divergenze – inevitabili quando si è costretti a condividere uno spazio ridotto con degli estranei. “Il gruppo ha mantenuto una certa armonia, nonostante qualche tensione personale“, certifica Gro Sandal, psicologo presso l’Università di Bergen, in Norvegia.”In una situazione del genere è basilare conservare motivazione e concentrazione. Anche se può apparire strano, un viaggio su Marte è molto più monotono e noioso che eccitante.”

SABRINA PIERAGOSTINI

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