“Il generale Lionel-Max Chassin, che fu a capo delle forze armate aeree francesi, nel 1970 disse: <Ci sono problemi e noi li studiamo>. Le posso dire, ampliando la risposta del generale Chassin, che ci sono problemi seri e che noi li studiamo approfonditamente.” Sorride Alain Boudier e aggiunge, in inglese, “It’s a serious business”. L’argomento da tenere in debita considerazione sono gli Ufo. O meglio- come ormai va più di moda, negli ambienti scientifici- i “Fenomeni aerei non identificati”, contraddistinti dalla sigla anglosassone più rassicurante “UAP”.
Incontro Boudier durante il Simposio Internazionale di San Marino, dove è stato invitato come presidente della Commissione Sigma, istituita dall’Associazione Aeronautica ed Astronautica di Francia (la cosiddetta 3AF) per studiare, per l’appunto, quegli eventi che si verificano nei nostri cieli e di origine ancora ignota. La commissione Sigma ha da poco stilato la sua relazione finale il cui contenuto è ancora avvolto da strettissimo riserbo.
“Questa commissione tecnica è stata creata tra il 2007 e il 2008 perché all’interno della 3AF non esisteva ancora un gruppo di studio speciale per analizzare tutti i fenomeni aerei non identificati. Per colmare questa lacuna, il presidente Michel Scheller ha voluto la commissione Sigma. Abbiamo lavorato quasi 5 anni per realizzare il rapporto finale che dal dicembre 2012 è nelle mani del presidente. Questo rapporto finale ha richiesto una ventina di riunioni, dunque circa 4 all’anno, con una serie di 6 sedute concentrate tra settembre, ottobre e novembre del 2012.
Il dossier finale è formato da 200 pagine. È diviso in due parti, la prima parte consta di 60 pagine, la seconda di 140. Nella prima sezione si spiega come si è proceduto allo studio, quale è stato il metodo seguito. Ma le pagine più interessanti sono quelle riservate alle nostre conclusioni e alle raccomandazioni. Al momento il rapporto è ancora “sotto embargo”, non vi posso anticipare i contenuti, ma quello che vi posso dire è che la seconda parte della relazione contiene una serie di casi inediti, i più significativi, avvenuti in Francia e all’estero.”
Impossibile strappare di più a Monsieur Boudier, cortese ma irremovibile su questo punto. Quelle pagine sono ancora al vaglio dei vertici dell’Associazione scientifica francese e nessuno al momento può dire se e quando verranno rese pubbliche. Ma la sensazione è che gli esperti della commissione Sigma non abbiano archiviato tutto come eventi naturali o fatti di scarso interesse o allucinazioni collettive. Basti pensare che proprio ad aprile è stata varata una seconda sessione di studi, una Sigma 2 per intenderci, il cui scopo è quello di approfondire alcune tematiche emerse in questi anni di ricerche. Insomma, i membri della commissione devono essersi imbattuti in qualcosa di parecchio interessante. “It’s a serious business”, è un affare serio, come dice Boudier.
Allora oso entrare in merito e butto lì questa domanda:si sono mai verificati fenomeni di natura sicuramente extraterrestre in Francia?
“Lei usa il termine extraterrestre, io preferisco usare l’espressione non-terrestre”, specifica l’ex dirigente del Ministero della Difesa. Ma ammette almeno due casi “rimarcabili”. Il primo che cita è accaduto il 1 luglio del 1965 ed è noto come “l’incidente di Valsole”, nell’alta Provenza.
All’epoca, un contadino raccontò di aver notato nel suo campo un oggetto sferico grande quanto un’auto. Avvicinatosi, si era accorto della presenza di due piccoli individui, chinati ad osservare le sue piante di lavanda. Uno dei due lo avrebbe allora paralizzato con un’arma. L’uomo, immobile ma cosciente, avrebbe avuto così tutto il tempo per osservare gli sconosciuti, alti circa un metro, dalla pelle bianchissima, con una testa molto grande e che parlavano una lingua sconosciuta. Dopo qualche minuto, i due sarebbero saliti sull’oggetto sferico sul quale sarebbero spariti in cielo. Una storia incredibile, se non fosse per le tracce anomale effettivamente trovate sul terreno dove, per molti anni, non sarebbe più cresciuta la lavanda.
Un altro episodio, probabilmente non-terrestre per dirla come Boudier, avvenne invece il 5 novembre del 1990 e venne osservato da un migliaio di testimoni in varie zone della Francia, tra Biarritz, Strasburgo e Brest. Nel cielo, poco prima delle 19, apparve una serie di sfere luminose in movimento. Qualcuno parlò invece di un singolo oggetto enorme, rettangolare, al cui interno brillavano quelle luci e che procedeva a 400/500 km orari. “Non è una velocità straordinaria – ammette il portavoce della commissione Sigma- ma quell’evento ha provocato… bè, non dico panico, ma la gendarmeria francese è stata molto sollecitata. Ci sono stati centinaia di avvistamenti e migliaia di controlli fatti dalla stessa gendarmeria. Ufficialmente è stato spiegato come l’effetto del rientro di un missile sovietico che è passato da 120 a 80 km di altitudine, ma quando abbiamo degli oggetti che viaggiano a 400 km all’ora paralleli al suolo è un po’ difficile accettare questa risposta, per dirlo in modo diplomatico…”
Alain Boudier non si sbilancia, dunque, ma lascia intendere di ritenere più plausibile un’altra spiegazione, sicuramente meno ufficiale. Proprio come aveva fatto, alcuni anni fa, un altro rapporto, noto come “Cometa”, dalle iniziali delle parole “Comitè d’etudes approfondies”. Era il risultato di 4 anni di lavoro di un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Studi Avanzati per la Difesa Nazionale e venne reso pubblico nel 1999.”Gli Ovni e la difesa: a cosa dobbiamo essere preparati?”, titolava il dossier: in copertina, c’era un oggetto volante metallico fotografato in Costa Rica. Un Ufo, insomma. Il documento, dopo aver analizzato decine di casi ed avvistamenti, arrivava ad una conclusione netta, definendo “un fatto certo” l’origine extraterrestre degli Ufo e la loro realtà fisica, sostenendo che si trattava di mezzi volanti controllati da esseri intelligenti che non appartengono al nostro pianeta.
Un bel colpo, per gli scettici che però hanno sempre sminuito la credibilità del rapporto, non governativo e quindi non ufficiale, in quanto redatto da un centro di studi privato. Obiezione che vale anche per la Commissione Sigma oppure è in qualche modo ha avuto il beneplacito del Governo francese?
“È una bella domanda…”, risponde Alain Boudier. “ Il nostro team è da considerarsi un gruppo di esperti ufficiali. In effetti tra i 12 membri ci sono un ex capo di Stato maggiore, un ex astronauta, un ex funzionario della Difesa, un ex direttore di un centro spaziale. Ecco, questo più o meno è il livello della Commissione Sigma. Dunque ha una forte connotazione scientifica, è un‘emanazione diretta della 3AF che a sua volta è una vetrina prestigiosa della scienza e della tecnologia francese, sia spaziale che aeronautica, sia civile che militare”. Pare di capire che ciò che questi esperti hanno scritto dei Fenomeni Aerei non Identificati sia stato ben valutato, ben soppesato, ben appurato. E sarà difficilmente contestabile. Non resta che attendere e sperare in una rapida pubblicazione di questo testo che promette scintille…