La stagione dei Crop Circle è ufficialmente iniziata. Un po’ in ritardo- d’altra parte, anche l’estate si è fatta attendere- ma alla fine i campi coltivati, quasi prossimi alla mietitura, si sono di nuovo trasformati in enormi tavolozze sulle quali mani ignote hanno disegnato le loro elaborate creazioni. Arrivano segnalazioni ed immagini spettacolari, come sempre, da mezza Europa.
L’ultimo Cerchio nel Grano è spuntato giusto ieri a Sarrebourg, una località della Francia. Tra le piantine ancora verdi di frumento è apparso un pittogramma formato da una serie di circonferenze allineate, di grandezza prima crescente e poi decrescente. Lo ha ripreso dall’alto il fotografo Laurent Miami. Nella stessa zona, a partire dal 2002, erano già comparsi altri curiosi disegni di origine mai del tutto chiarita.
“Land Art”, ecco la spiegazione più logica per questi complessi intrecci e per queste volute ardite che appaiono nel giro di poche ore, spesso di notte. Opera di ignoti artisti, dunque, decisamente abili ed esperti: nel corso degli anni, in realtà, molti cropmakers si sono fatti avanti per mostrare la loro tecnica di realizzazione in pubblico. Ma le loro dimostrazioni pratiche non hanno sciolto tutti i dubbi e in molti è rimasta la convinzione che siano ben altri gli autori: entità provenienti da altri mondi che con questo linguaggio geometrico cercano di comunicarci i loro messaggi.
La pensano così anche gli abitanti del villaggio di Tseperov, vicino a Leopoli, in Ucraina. Tra il 30 giugno e il 1° luglio, in aperta campagna, è apparso un grande Crop Circle. Alcuni ragazzi hanno raccontato di aver sentito degli strani rumori provenire dal campo, quella notte; altri ricordano di aver sentito latrare insistentemente i cani. E i contadini della zona si sono detti certi: non può essere opera dell’uomo, perchè sul terreno non ci sono segni di trattore nè impronte di piedi. Per loro, è un mistero.
Imponente e magnifica anche la stella ad otto punte comparsa in Italia tra il 29 e il 30 giugno a Robella, in provincia di Asti. Visto dall’alto, il pittogramma sembra un enorme quadrante di un orologio, formato da cerchi concentrici, triangoli ed archi, apparso- anche in questo caso- nel volgere di una notte. “Sono disegni perfetti, creano curiosità”, ha commentato il sindaco del paese. Le immagini riprese con i droni dal team Aereo Visione rendono giustizia alla straordinaria bellezza della composizione.
Un crop circle degno dei più famosi cerchi nel grano inglesi. È qui che tutto ha avuto inizio, addirittura secoli fa: la prima testimonianza di un disegno realizzato in un campo coltivato risale infatti al XVII secolo ed arriva proprio dal Berkshire, in Inghilterra. Anche all’epoca si ipotizzava una natura soprannaturale dell’evento, ma anzichè agli Alieni si dava la colpa al “Diavolo Mietitore”. Questa estate, in Gran Bretagna, sarà però ricordata soprattutto per un’aspra polemica esplosa tra gli appassionati della materia.
Da un lato, c’è infatti il CCIC- acronimo per Crop Circle Information and Co-ordination Centre del Wiltshire, uno dei luoghi a più alta densità di cerchi del grano di tutto il mondo. Dall’altro, ci sono i singoli e i gruppi che da anni studiano queste insolite creazioni. Oggetto del contendere, un pass che il CCIC ha deciso di introdurre per consentire l’ingresso nei crop circle: 7,5 sterline per un giorno, 20 sterline per un week-end e 60 sterline per l’intera stagione.
Il denaro, dice l’associazione, andrà in parte al fondo utilizzato per coprire le spese fotografiche– noleggiare aerei ed elicotteri costa…- e in parte ai contadini che, aderendo all’iniziativa, apriranno i loro campi alle orde selvagge di visitatori che di solito lasciano lattine, bottiglie ed altra immondizia dietro al loro passaggio. Si eviterà così, dice il CCIC, la pratica sempre più diffusa nelle campagne inglesi: non appena spunta un Cerchio nel Grano, l’agricoltore procede rapidamente alla mietitura, cancellando ogni prova prima dell’ invasione dei curiosi.
Ma il biglietto di ingresso non piace, per niente, a tutti gli altri ricercatori indipendenti. Innanzitutto perchè, al momento, sono pochissimi i proprietari terrieri che hanno sottoscritto l’accordo. Quindi, per ora, il pass vale poco più di carta straccia. Secondo, lamentano coloro che contestano l’idea di far pagare le visite ai crop circle, così si incentivano i falsi: chissà quanti si daranno da fare per creare disegni tra le spighe ed incassare un po’ di cash. Insomma, ora anche i Cerchi nel Grano rischiano di diventare un bel business.
SABRINA PIERAGOSTINI