Una settimana intera all’insegna degli UFO, alla ricerca di prove, tracce, indizi sulla reale esistenza degli Alieni. Archeologi, ricercatori alternativi e ufologi si confrontano sulla domanda che da sempre l’Uomo si pone: siamo soli nell’Universo? Le recenti scoperte astronomiche sembrano puntare nella direzione di un cosmo nel quale la vita (anche quella intelligente) è diffusa. Ma potrebbe essere nel passato, nella storia ancora in parte da chiarire delle civiltà perdute che si sono susseguite sul nostro pianeta, il luogo in cui cercare la chiave di questo mistero.
Questo- e molto altro- è “Aliens week”, in onda dal 24 al 30 ottobre su History Channel a partire dalle 21. Sette giorni di programmazione proposta a livello internazionale incentrati sulla questione aliena durante i quali ripercorrere i casi più famosi e presentare le ultime novità. Un viaggio da un punto all’altro del globo, dalle sepolture degli imperatori cinesi ai ghiacciai dell’Antartide per trovare tutto ciò che sembra estraneo- alieno, appunto- alla nostra realtà e magari proprio di provenienza extraterrestre.
Nelle puntate di “Enigmi Alieni”, i nomi più noti agli appassionati del genere (da David Childress a Robert Bauval, da Erich Von Daeniken a Andrew Collins) cercheranno di suffragare la loro teoria sugli Antichi Astronauti– i visitatori di altri mondi che sarebbero giunti sulla Terra per portare la civiltà- con nuovi indizi. Così, le stanze che si celerebbero dietro alle pareti della tomba di Tutankhamon potrebbero contenere una verità scioccante: la mummia mai scoperta di Nefertiti dal DNA non umano. Ma per ora le stanze sono solo un’ipotesi e il corpo mummificato- secondo molti egittologi- sarebbe già stato individuato.
Dalle piramidi di Giza a quelle messicane, dai monoliti sepolti in semicerchio a pochi chilometri da Stonehenge fino alla città andina di Machu Picchu. Qui si troverebbe il presunto ingresso murato della tomba di Pachacutec, il sovrano che la leggenda vuole figlio del dio Viracocha– per i ricercatori alternativi, in realtà, non una divinità, ma una creatura aliena. Sotto quelle pietre, si nasconderebbe un vero tesoro fatto di preziosi gioielli, ma anche di strumenti tecnologici extraterrestri. Forse, però, perché le autorità peruviane non autorizzano gli scavi e le supposizioni restano tali.
Tra i più famosi indagatori del mistero, ecco poi il giornalista Giorgio Tsoukalos, direttore del centro “Ancient Astronaut Resarch” di Von Daeniken, editore della rivista Legendary Times e produttore proprio di Enigmi Alieni. A renderlo indimenticabile, la pettinatura cotonata, con i ciuffi dritti in testa, che gli è valsa qualche simpatica presa in giro sul web. È lui il protagonista dello spin-off del programma tv che prende il nome da lui, ovvero “Enigmi Alieni- Giorgio Edition”. Nella puntata trasmessa lunedì, lo abbiamo visto alle prese con la pietra di Roswell.
Si tratta di un ciotolo, di forma triangolare e dal colore marrone scuro, a dir poco anomalo. Reca infatti inciso un disegno che sembra evocare le fasi lunari, identico ad un crop circle apparso anni fa nelle campagne inglesi. A rendere strana questa pietra- trovata nel 2004 nelle vicinanze del supposto punto d’impatto dell’oggetto precipitato in New Mexico nel 1947- è la sua carica magnetica. Tsoukalos insieme al proprietario di questo insolito sasso ha fatto sottoporre il reperto a vari esami da parte di diversi esperti.
Alla fine, è stato escluso che il disegno sia stato realizzato con il sistema della sabbiatura, che la pietra (risultata naturale) sia stata dipinta o che contenga al suo interno un magnete. Se è un manufatto– come sembra- non è chiara quale tecnica sia stata utilizzata per realizzarlo. Nulla che provi una provenienza extraterrestre, certo. Ma nelle prossime puntate, troveremo Giorgio Tsoukalos alla ricerca di Atlantide, alla caccia del Big Foot e del mostro di Lochness, tra le strutture ciclopiche di Malta e tra le linee di Nazca. L’avventura continua.
SABRINA PIERAGOSTINI