Prima pensava che sarebbe stato Barack Obama. Ma contava molto anche su Papa Francesco. Adesso, punta tutto su Vladimir Putin. Lui è Stephen Bassett, promotore del Paradigm Research Group il cui scopo dichiarato è indurre il mondo della politica a divulgare i segreti relativi agli UFO tenuti sotto chiave dai governi. Oggetto della sua scommessa, il nome del potente della Terra che per primo annuncerà al mondo l’esistenza di intelligenze extraterrestri in mezzo a noi.
Lo avevamo anticipato alcuni mesi fa, quando Stephen Bassett era volato a Mosca per una serie di incontri finalizzati a convincere la leadership russa a farsi promotrice della “UFO disclosure” – la rivelazione più attesa. Il lobbista americano, infatti, non riponeva e non ripone alcuna speranza su “The Donald”: nella sua spregiudicatezza un po’ naif, Trump non sembra affatto interessato all’argomento. Ecco perché Bassett ora è convinto che l’unico a poter rompere quello che lui chiama l’”embargo della verità”, imposto dai leader mondiali dopo il crash di Roswell del 1947, possa essere solo il presidente russo.
Ha spiegato il perché in un documentario trasmesso da REN TV – lo stesso canale, lo ricordiamo, del famigerato fuorionda (o supposto tale) nel quale l’allora presidente Medvedev ammetteva l’esistenza di file segreti riservati al capo del Cremlino nei quali si parla di UFO e Alieni mescolati al genere umano. Ora lo stesso Bassett ha diffuso un breve spezzone di quella intervista registrata lo scorso anno. “Nutro la forte curiosità di capire perché Putin non si sia fatto carico di questo lascito nei 26 anni a partire dalla fine della Guerra Fredda e non lo abbia annunciato, per essere il presidente della rivelazione,” dice alla telecamera.
Eppure, continua, essere il capo di stato che per primo ufficializzerà la presenza degli ET sul pianeta darebbe a lui e all’intera Russia un primato mondiale straordinario: “La nazione salirebbe, all’istante, al centro del palcoscenico e lui agli occhi della gente sarebbe elevato ad una statura incredibile, diventerebbe colui che ha portato al mondo la cosa più profonda di sempre. Questa è un’opportunità incredibile. Se avessi due minuti per parlare con Putin, la mia unica domanda sarebbe: perché non ha parlato della presenza degli ET? Io credo che Vladimir Putin ne sia ben consapevole.”
Se consideriamo reali– e non uno scherzo di dubbio gusto- le affermazioni fatte a suo tempo da Medvedev, dobbiamo concordare con Bassett: in quanto presidente, anche Putin dovrebbe conoscere (e da parecchio tempo) il contenuto della valigetta stipata di X-file consegnata al momento dell’insediamento insieme a quella che contiene i codici nucleari: in un certo senso, entrambe hanno un contenuto esplosivo… Ammesso, ovviamente, che quei documenti top secret esistano veramente.
Durante la settimana trascorsa in Russia, l’attivista americano ha avuto incontri con varie organizzazioni interessate alla questione aliena di cui fanno parte anche ex ufficiali dell’esercito ed ex agenti dell’intelligence. “In Russia e nell’Unione Sovietica c’è sempre stato, da parte dell’opinione pubblica e del governo, un aperto e considerevole interesse riguardo i fenomeni extraterrestri”, ha commentato. E in un comunicato, ha spiegato: “Il Paradigm Research Group ha ripetutamente affermato ai media americani che Vladimir Putin è probabilmente il capo di stato più adatto in questo momento a riconoscere formalmente la presenza extraterrestre e a fornire nuove prove provenienti da fonti militari russe per sostenere l’annuncio. Se ciò accadesse, le conseguenze geopolitiche per gli Stati Uniti sarebbero notevoli.”
Dichiarazioni provocatorie, specie in queste fasi di rapporti molto tesi tra le due superpotenze, con il Russiagate sulle prime pagine dei giornali e le inchieste in corso per capire quanto e come Mosca abbia influenzato l’ultima campagna elettorale. Ma questo è l’obiettivo di Bassett: fare pressioni, incalzare, soffiare sul collo di chi sa, in modo da indurlo a parlare. In questo caso, forse spera che qualcuno- tra i piani alti di Washington– prenda l’iniziativa e anticipi Putin, assumendosi l’onere e l’onore della “disclosure”, bruciando sul tempo il nemico storico- la Russia.
Chissà, forse si può spiegare così la prima ammissione ufficiale del Pentagono che lo scorso dicembre ha riconosciuto di aver condotto per anni uno studio segretamente finanziato dal senato americano volto a identificare le potenziali minacce aeree- leggi UFO. Due video, ripresi da caccia militari invano impegnati nell’inseguimento di un oggetto sconosciuto, sono già stati resi pubblici e secondo l’ex direttore del programma di ricerca, Luis Elizondo (anche lui, un ex agente segreto) altri filmati verranno diffusi nei prossimi mesi. Insomma, la corsa al primato è iniziata…
SABRINA PIERAGOSTINI