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Attenzione: Bob Lazar è tornato…

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Bob Lazar è tornato. È lui il protagonista assoluto del film “Bob Lazar, Area 51 & Flying Saucers” nel quale, a 30 anni dalle sue prime clamorose rivelazioni,  viene fatta nuova luce sulla vicenda e sulla sua figura, tra le più bistrattate nella storia dell’ufologia. A distanza di tre decenni, l’uomo che ha svelato l’esistenza della base segreta di Groom Lake ha di nuovo accettato di parlare davanti ad una telecamera di sé, di come la sua vita sia stata stravolta e di quello che ha visto nei laboratori segreti in cui sostiene di aver lavorato.

BOB LAZAR OGGI

BOB LAZAR OGGI

Il suo nome è annoverato sia tra le gole profonde che tra i mistificatori- dipende dai punti di vista. Chi crede alle sue affermazioni, lo considera quasi un benefattore che ha messo a repentaglio la carriera e persino la sua stessa esistenza pur di far conoscere al mondo una verità scomoda: il Governo americano da tempo è in possesso di astronavi aliene e studiandone la tecnologia gli scienziati statunitensi hanno realizzato nuove scoperte. Lui stesso, Lazar, ha sostenuto di essere specializzato in “ingegneria inversa” e di aver lavorato sui sistemi di propulsione di un mezzo volante che non poteva essere terrestre.  Ma per tutti gli scettici, non è altro che un millantatore e un bugiardo.

Era il 1989, quando un giovane Bob Lazar, in forma anonima, rilasciava le prime confessioni alla stampa riguardo il suo coinvolgimento in questo segretissimo programma all’interno di un laboratorio, chiamato S-4 che si trovava nell’ Area 51. Il primo ad intervistare questo sedicente fisico, all’inizio ripreso nell’ombra per non farsi riconoscere, fu il giornalista di KLAS News  (una tv di Las Vegas associata alla CBS),  George Knapp. Poco tempo dopo, però, Lazar decise di uscire allo scoperto rivelando volto e nome e il suo caso divenne famoso, tanto quanto l’Area 51. Che tuttavia all’epoca non esisteva, almeno non ufficialmente. Il governo negava che ci fosse una base in quel punto del Nevada. Oggi sappiamo che non era vero.

UNA FOTO D'EPOCA CON UN GIOVANE LAZAR

UNA FOTO D’EPOCA CON UN GIOVANE LAZAR

Analogamente, per anni è stato smentito che Lazar sia stato un dipendente del  governo e che sia stato licenziato dopo le sue rivelazioni su questi argomenti top-secret. Anzi, scavando nella sua vita, non è emerso alcun documento che provasse la sua attività in questo o nell’altro laboratorio di Los Alamos dove sosteneva di aver lavorato in precedenza. Non risultavano nemmeno la sua laurea e le sue specializzazioni al Caltech e al MIT. Non è stato possibile trovare neppure un compagno di scuola che si ricordasse di lui. Insomma, un perfetto fantasma, come se il suo passato fosse stato cancellato con un colpo di spugna. Un elemento, questo,  che per gli ufologi sembrava  rafforzare- piuttosto che smontare- il suo castello di accuse.

Proprio di questo si è discusso durante una puntata dello show radiofonico Coast to Coast, molto seguito neglio USA, e ora condotto proprio da Knapp. Ospite, il regista Jeremy Corbell, autore del film su Bob Lazar. “La questione centrale, per me, era capire se davvero Lazar avesse mai lavorato nei laboratori di Los Alamos, in un ruolo scientifico o tecnico, se avesse avuto autorizzazioni di sicurezza: questo, credo, avrebbe giustificato l’idea che avrebbe potuto essere assunto in un posto come l’Area 51”, ha detto Knapp. E indagando, aveva trovato delle conferme per Los Alamos: dei colleghi, che tuttavia non volevano esporsi pubblicamente; il suo nome sull’elenco del telefono; una sua foto, con la didascalia, “fisico”, su un giornale. “Sapevamo che era stato lì”.

UNA RIVISTA CON LE RIVELAZIONI CLAMOROSE DEL 1989

UNA RIVISTA CON LE RIVELAZIONI CLAMOROSE DEL 1989

Ma Corbell ha fatto di più:  è riuscito a trovare una persona disposta a testimoniare che sì, Bob Lazar è davvero chi dice di essere e ha davvero lavorato in quei centri supersegreti. Si tratta di un fisico, il dottor Robert Krangle, che ha accettato di far registrare le sue risposte. Negli anni ’80 del secolo scorso, ha detto di aver lavorato saltuariamente per i Los Alamos National Laboratories e di farlo ancora ogni tanto.  Si è laureato nel 1973 al MIT di Boston con una tesi sulla fisica dei semiconduttori. Ha poi lavorato in varie installazioni governative (come  China Lake, la Kirtland Air Force Base, a Los Alamos, a Sandia), tutte credenziali che Corbell ha potuto verificare come autentiche.  Così il regista gli ha domandato se avesse mai conosciuto di persona Bob Lazar quando lavorava come fisico a Los Alamos.

E lo ha confermato senza alcun dubbio. “Era un fisico, esattamente come me. Noi ci riconosciamo l’un l’altro. Anche se nessuno me lo avesse detto, basta dargli uno sguardo, lui è un fisico. Cioè, si veste esattamente come un secchione”, ha risposto Krangle. Non solo, insieme a Lazar avrebbe partecipato anche ad  alcune riunioni ristrette durante le quali “ti chiedono di non parlare a nessuno di quello che stai facendo o di quanto hai visto”. In merito allo specifico campo di lavoro di Lazar, l’uomo ha però risposto:”Non sapevo cosa facesse lui più di quanto lui sapesse quello che facevo io”. Dunque, sicurezza a compartimenti stagni.

QUALI MISTERI NASCONDE VERAMENTE L'AREA 51?

QUALI MISTERI NASCONDE VERAMENTE L’AREA 51?

Ha poi continuato:”Capisco che Los Alamos lo abbia escluso. Ha commesso un suicidio professionale”. La sua colpa, aver spezzato la consegna del silenzio per condividere la informazioni di sua conoscenza.  Ma perché adesso Krangle ha accettato di parlare, mettendosi a sua volta contro il sistema? Perché- ha spiegato Corbell- è già ai margini, è un ribelle lui stesso. Non gli servono i contratti di Los Alamos per campare e quindi non è preoccupato delle eventuali ripercussioni.  Di sicuro, ora sarà lui a finire sotto la lente di ingrandimento degli scettici, allo scopo di dimostrare che non è affidabile. Ma per ora, la testimonianza del dottor Krangle sembra dissipare ogni dubbio: Bob Lazar è chi ha detto di essere e ha lavorato davvero per il Governo. Se questa parte del racconto è vera, sarà vero anche il resto?

Davvero, allora, avrà studiato i dischi volanti precipitati o catturati in territorio statunitense per carpire i misteri della loro tecnologia? Lo ribadisce lui stesso nel trailer ufficiale diffuso sul web per promuovere il film: “Mi chiamo Bob Lazar, sono noto per aver lavorato in una base segreta e per aver sottoposto a ingegneria inversa delle astronavi aliene… Non avevo nessun motivo per mentire”. E poi la voce registrata del giovane Bob 30 anni fa dice: “Potrebbe essere l’evento più importante della storia… un contatto fisico, una prova da un altro sistema, un altro pianeta, un’altra intelligenza”.

LA LOCANDINA DEL FILM DI CORBELL

LA LOCANDINA DEL FILM DI CORBELL

All’inizio di dicembre, “Bob Lazar, Area 51 & Flying Saucers” è stato presentato a Los Angeles davanti a un pubblico di 1600 persone. In poche ore, è balzato in testa alla classifica dei documentari scaricati da iTunes. “Il mio film vi dà una comprensione del vero Bob Lazar, il che rende più complicato rigettare tutte le sue affermazioni. Più si conosce Bob Lazar, più si deve affrontare la scomoda possibilità che dica la verità. Guardate le prove, guardate il mio film e poi decidete”, ha detto il regista. Rubando una frase dal trailer, possiamo concludere: una storia straordinaria, specialmente se fosse vera…

SABRINA PIERAGOSTINI

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