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Andrew Collins:”L’umanità è nata sotto il segno del Cigno”

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 Un impressionate getto di luce  lungo miliardi di chilometri, un raggio   splendente che illumina il buio cosmico. I  telescopi spaziali più volte  hanno  fermato l’attimo in cui una stella morente  emana questi fiotti di energia pura nell’universo, simili a fantasmagoriche saette di plasma. E molti di questi raggi raggiungono la Terra, con differenti impatti sul nostro pianeta.

E’ proprio su questo presupposto scientifico che Andrew Collins ha elaborato la sua teoria che collega la storia della nostra  l’evoluzione  alle stelle. Lo scrittore britannico, autore di saggi e libri  sul mistero della nascita della civiltà umana, ha puntato il suo sguardo in  particolare su un raggruppamento di astri al centro della via Lattea, denominato in modi diversi a seconda delle epoche e delle culture. Noi oggi la chiamiamo Costellazione del Cigno, un tempo era detta anche Croce del Nord.  Tra queste stelle, c’è Cygnus X-3, della cui reale natura ancora la scienza si interroga. Forse è una stella a neutroni, forse un buco nero, oppure un “microquasar”, come avrebbe stabilito di recente uno studio effettuato da alcuni ricercatori italiani. Fatto sta che Cygnus X-3 è una sorgente costante e regolare di energia allo stato puro che si diffonde in tutta la galassia.

<Probabilmente questa è la fonte più misteriosa dei raggi  cosmici che conosciamo- spiega Andrew Collins.  Si tratta sicuramente di una stella, una volta simile al nostro Sole, che è  collassata  trasformandosi in un oggetto   molto piccolo, forse di 15/ 20 km di diametro, che emana  energie incredibili,  che  si espandono nello spazio . Stiamo parlando di getti di alta energia cosmica, quindi è possibile che arrivino d’altra parte dell’universo e ci influenzino. Non è un‘idea  così incredibile. Sappiamo che la nostra evoluzione è condizionata da tanti fattori: dall’ambiente in cui viviamo,  dagli effetti del clima, dal cibo che mangiamo. E anche dai raggi cosmici, che arrivano dopo un viaggio di migliaia, se non di milioni di anni-luce. Certo, molti di essi sono innocui, perché  per la maggior  parte vengono catturati e scomposti dall’atmosfera. Ma altri, invece, è possibile che abbiano agito sul nostro Dna. Io sono convinto che l’abbiamo fatto inducendo mutazioni  che ci hanno fatto evolvere, ad esempio hanno stimolato nuove facoltà fisiche o mentali. Tutto ciò è stato causato dalle particelle magnetiche che giungono dallo spazio profondo. Ed è straordinario, se ci pensiamo: non solo ciò che accade sul pianeta influisce su di noi, ma anche ciò che accade nel cosmo attorno.>

Una teoria affascinante che l’autore ha esposto nel suo ultimo libro “Il mistero del Cigno”, un percorso attraverso le varie “tappe” evolutive  compiute dall’Umanità- dai primi graffiti  nelle caverne fino alla costruzione dei primi templi colossali- nel segno, appunto, del Cigno e di questa sua stella assolutamente unica.

Lei dunque pensa che i raggi cosmici emessi da Cygnus X-3 abbiano influenzato l’umanità. Ma tutto ciò  quando e come   sarebbe  successo esattamente?

<La cosa importante da sottolineare è che i raggi cosmici  di Cygnus X-3 sono di un tipo particolare. Innanzi tutto, a differenza degli altri questi (definiti “cigneti” N.d.A) giungono qui direttamente e sono talmente potenti che non solo attraversano intatti l’atmosfera e  colpiscono il terreno, ma riescono anche a penetrare  nel sottosuolo per decine, per centinaia  di metri e sono stati rintracciati persino  in caverne e miniere. E’ per questo che l’acceleratore costruito dal Cern di Ginevra è stato collocato così in profondità, proprio per evitare l’interazione di queste particelle subatomiche stellari. Questo è l’unico raggio cosmico identificato che possa raggiungere profondità tanto elevate. Ma non solo. Altri raggi cosmici, come ad esempio i neutrini , quando arrivano sulla Terra ci trapassano senza conseguenze. I cigneti invece influiscono su di noi. E li possiamo persino vedere. So che suona strano, ma è così . E’ un dato di fatto che negli anni ’60, gli astronauti della missione spaziale Apollo, quando cercavano di andare a dormire di notte,  vedevano dei flash di luce davanti ai loro occhi- sia quando erano aperti , sia quando erano chiusi, era lo stesso. La Nasa ha dunque fatto degli esperimenti nelle missioni successive , scoprendo che quel fenomeno era causato dai raggi cosmici che passando attraverso il nervo ottico “ scoppiavano” negli occhi formando  globi  di luce. E  la stessa cosa può succedere sottoterra al buio. Penso che i nostri antenati, che hanno creato la prima arte delle caverne, ne fossero a conoscenza. Immaginiamo:  molte decine di migliaia di anni fa, qualcuno si è trovato  in una caverna , al buio, probabilmente in uno stato di coscienza alterata , nel corso di  cerimonie rituali e all’improvviso ha visto  delle luci fortissime davanti  agli occhi . Gli uomini antichi non potevano che interpretarla come un’esperienza religiosa, come un evento importante. E probabilmente si rendevano conto che tutto ciò  avveniva  quando apparivano determinate stelle sopra le loro teste. La più ovvia per loro sarebbe stata  la costellazione del Cigno, che è conosciuta anche come la Croce del Nord,  e avrebbero iniziato ad associare la loro esperienza nelle caverne con questo gruppo di stelle,  collegando un qualche genere di mito della  creazione a questo preciso punto nel cielo. Penso che tutti questi elementi insieme abbiano  creato le fondamenta del legame tra le stelle e la religione.>

Ci sono indizi evidenti nella religione, nella storia o nell’architettura che possono supportare la sua ipotesi?

< C’è la prova  che la Costellazione del Cigno è stata importante per i nostri antenati  praticamente in tutto il mondo, a partire dall’arte delle caverne nell’Europa occidentale fino al  complesso templare appena scoperto  nel sud-est della Turchia, in un posto che si chiama Gobleki  Tepi. Un edificio in pietra antico di   12mila anni, nel quale   le pietre sembrano orientate  verso la costellazione del Cigno nel cielo del nord. Questo antico tempio è un vero enigma  per la scienza. Io ho cercato  di entrare nella mente delle persone che avevano ideato questo incredibile monumento di cui fino ad oggi solo una piccola parte è stata scoperta, forse meno di un decimo:  ci sono almeno altre 20 strutture che devono essere ancora scavate dagli archeologi . Ad ogni modo, quando sono  tornato in Inghilterra,  non facevo che pensarci e ho immaginato che magari i  discendenti di questo popolo che aveva eretto Gobleki Tepi aveva vissuto nella stessa zona e che forse la loro religione mi avrebbe potuto dare un indizio.

Perciò ho  studiato tutte le religioni indigene di questa zona- ed erano tante- ma avevano tutte una cosa in comune: focalizzavano la loro attenzione sulla parte nord del cielo e credevano che ci fosse qualche influenza cosmica dietro la creazione. Il luogo da cui proveniva e dove poi sarebbe ritornata l’anima era associato ad un uccello, di solito un avvoltoio. L’avvoltoio  era visto come un uccello della rinascita,  perchè i nostri antenati posizionavano i corpi degli morti all’esterno e gli uccelli ripulivano il corpo dalla carne,  poi le ossa venivano riposte e conservate . Per questo  associavano questo uccello al cielo e io pensai: “Devo ritrovarlo “, così controllai esattamente dove essi guardavano nel cielo e scoprii che era la costellazione del Cigno. Per noi è l’uccello celestiale, mentre i nostri predecessori vissuti in questa zona a sud della Turchia credevano che fosse l’avvoltoio a portare le anime verso il paradiso. Immediatamente capii di aver trovato il posto giusto. Ma poi mi sono reso conto che esistono molte  altre costruzioni circolari in pietra e altri monumenti in tutta Europa che sono allineati con le stelle del Cigno, al momento in cui  sorgono o tramontano . Inclusa Giza.>

FINE  PRIMA PARTE

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