Faccia all’insù, telescopi e cannocchiali puntati al cielo e smartphone pronti in mano: il 2 luglio si festeggia la Giornata Mondiale degli UFO, quale momento migliore per ottenere l’avvistamento di una vita o scattare la foto che cancella ogni dubbio? La data è stata scelta in onore del caso ufologico più famoso della storia recente, il crash di Roswell, e nelle intenzioni dei promotori la celebrazione dovrebbe servire per diffondere tra il pubblico la consapevolezza dell’esistenza degli Oggetti Volanti Non Identificati e spingere i Governi a declassificare i dossier in loro possesso. Due obiettivi che quest’anno sembrano più vicini che mai.
IL 2 LUGLIO SI FESTEGGIA IL WORLD UFO DAY
A dire che gli strani fenomeni avvistati nei cieli, per decenni circondati dal ridicolo e trattati come mere leggende, sono assolutamente reali è stato lo scorso aprile il Pentagono, con il suo comunicato relativo ai tre filmati ripresi dai jet della US Navy- i video sono autentici e raffigurano davvero oggetti sconosciuti. E a chiedere che vengano resi noti tutti i dati raccolti su di essi dalle varie agenzie governative adesso è persino la Commissione Intelligence del Senato degli Stati Uniti, non certo formata da ricercatori amatoriali o da appassionati della materia. Dunque, chi commemora il World UFO Day 2020 sembra avere più di un motivo per festeggiare.
Proprio in questi giorni, SatelliteInternet.com ha elaborato e diffuso i dati del National UFO Reporting Center relativi alle segnalazioni di strane luci in cielo riferite lo scorso anno dagli Americani: sono state 6.340, quasi doppio rispetto al 2018 quando si erano fermate a 3.456. Non deve stupire, considerando l’eco che hanno avuto su giornali e tv i casi dei piloti della Marina, che hanno incuriosito e forse spinto sempre più persone a farsi avanti e a raccontare. Lo testimonia un altro dato: nei primi tre mesi di quest’anno, gli avvistamenti sono stati il 112% in più di quelli dello stesso periodo del 2019. Se il trend si conferma, il 2020 sarà un anno sui generis anche da questo punto di vista.
MOLTI OSSERVATORI RIFERISCONO DI STRANE LUCI VISTE TRA I BOSCHI
Statisticamente, il luogo ideale per vivere esperienze del Terzo Tipo sembra essere l’Idaho, seguito da Montana e New Hampshire, il tutto sulla base del numero di segnalazioni in rapporto alla popolazione. Così, dalle parti di Boise più di 9 abitanti su 100mila hanno osservato oggetti volanti dall’aspetto bizzarro o sfere di luce dal movimento erratico. Nella classifica degli hot spot per gli UFO, il New Mexico- la terra di Roswell– si piazza al quinto posto e forse un po’ a sorpresa le isole Hawaii, solitamente associate solo a vulcani, natura rigogliosa e danze tradizionali, occupano l’ottava posizione con una media di 5.16.
Per chi invece non vuole avere né brividi né batticuore e preferisce evitare avvistamenti fuori dall’usuale, caldamente consigliati sono lo stato di New York, la Louisiana e soprattutto il Texas, fanalino di coda di questa graduatoria: tra pozzi di petrolio e mandrie bovine, gli UFO appaiono molto raramente, a poco più di 1 persona su 100mila. A livello assoluto, però, il luogo degli Stati Uniti con il numero più elevato di segnalazioni nel 2019 è lo Stato di Washington con 386 casi mentre quello più basso si è registrato in South Dakota (solo 26). SatelliteInternet.com aggiunge altri dati statistici: gli avvistamenti risultano più frequenti al nord degli Stati Uniti e durante i mesi più caldi, spesso poi si manifestano come insolite luci che scendono tra gli alberi di un bosco oppure sotto forma di oggetti in formazione o di velivoli non riconosciuti.
UFO? NO, SATELLITI STARLINK
Tra le varie spiegazioni logiche che non contemplano viaggi intergalattici vengono annoverati i fenomeni astronomici– stelle, meteore e pianeti- e soprattutto i satelliti, specie dopo l’inizio dell’era SpaceX: periodicamente, la compagnia di Elon Musk mette in orbita decine di StarLink che appaiono come tante luci in fila indiana in movimento sopra le nostre teste. Un po’ meno facile è trovare una spiegazione di fronte a sfere luminose che si spostano avanti e indietro nel cielo oppure cambiano improvvisamente quota e velocità, schizzando o bloccandosi a mezz’aria. Ecco, in quel caso, avere a portata di mano una telecamera è l’unico modo per essere poi creduti.
E in Italia? Anche da noi, l’anno scorso ha visto un aumento di casi, almeno stando a quanto segnalato al Servizio UFOline del Centro Ufologico Nazionale e della Sezione Ufologica Fiorentina: 241 rispetto ai 196 del 2018, con un +24 per cento. In testa alla classifica, Lombardia (52 avvistamenti), Lazio (33) e Veneto (21). A livello di città, prima è la capitale Roma con 23 episodi, seguita da Milano a quota 21. Per la maggior parte, si tratta di avvistamenti spiegati in modo convenzionale, ad eccezione di un 16 per cento per il quale non è stato possibile raggiungere una sicura interpretazione. Ma il 2 luglio, in ogni caso, saremo tutti con gli occhi rivolti al cielo, alla ricerca di una strana stella che si muova a zig-zag sull’orizzonte…