Una giornata densa e intensa, ricca di spunti di riflessione, di ipotesi da approfondire, di proposte da sperimentare e anche di momenti di commozione. È sempre difficile, quando si è coinvolti in prima persona, dare un giudizio equo e distaccato, ma l’XI Meeting “Figli delle Stelle” e il 24esimo Convegno Internazionale di Ufologia “UFO-Le regole del gioco” che si sono svolti in contemporanea il 29 ottobre a Firenze sono stati un successo. Lo dicono l’affluenza del pubblico, la grande qualità degli interventi dei relatori, l’apprezzamento da parte di chi era in sala, gli applausi che hanno interrotto di sovente le presentazioni. Davvero un grazie- enorme e collettivo- a tutti coloro che hanno contribuito a rendere speciale questa domenica fiorentina.
Emozionato ed emozionate è stato Anis Tarzak che ha raccontato la sua esperienza con entità di altri mondi con le quali sarebbe in contatto fin dalla prima infanzia- trascorsa in un difficile contesto familiare, dal quale è fuggito non appena ha potuto. Dopo momenti estremamente duri (non ha nascosto di aver vissuto anche per strada come un clochard) la sua rinascita -interiore e non solo-è passata dall’enigmatica piramide di Falicon che si erge a poca distanza da Nizza (in Francia), costruita sopra una grotta carsica usata in antichità per riti esoterici legati al culto del dio Mitra. Da 18 anni Tarzak vive nel nostro Paese e parla un italiano perfetto che-dice- gli è stato insegnato da “Loro” per consentirgli di scrivere nella nostra lingua i libri nei quali, in forma di romanzo, l’autore franco-tunisino condivide le nozioni ricevute dai suoi amici speciali.
Jack Sarfatti, il fisico teorico che ha rivoluzionato il mondo della scienza con i suoi studi nella California Hippy di 50 e passa anni fa, si è cimentato nell’arduo compito di spiegare a noi comuni mortali cos’è e come funziona il cosiddetto “Campo S o Campo di Sarfatti”, la teoria da lui elaborata per spiegare la fattibilità dei viaggi nel tempo. Con quella formula matematica, afferma lo scienziato, si spiegano le assurde prestazioni del Tic-Tac e degli altri strabilianti mezzi volanti osservati da vari piloti militari: si muoverebbero nello spazio-tempo, fluttuando tra il nostro presente (quando li vediamo) e il loro futuro (quando scompaiono nel nulla). Il fisico ha poi risposto alle domande del pubblico insieme ad altri due grandi ospiti internazionali in collegamento dagli Stati Uniti: il dottor Garry Nolan, docente della School of Medicine della Stanford University coinvolto dalla CIA nello studio degli oggetti volanti non identificati, e dall’attivista politico Stephen Bassett, direttore del Paradigm Research Group che chiede la fine dell’embargo della verità sugli UFO.
Dai tre ricercatori è emersa una posizione comune: sono convinti che la strada verso la disclosure sia stata finalmente intrapresa. Per Bassett, è indispensabile che il processo si velocizzi, per arrivare a informazioni condivise prima delle prossime elezioni presidenziali. «Non recriminiamo su quello che non è stato detto o fatto dagli Stati Uniti in passato, rallegriamoci per i successi fin qui ottenuti e andiamo avanti, non possiamo fermarci. La rivelazione deve avvenire adesso, non tra 10 anni, per me è impensabile», ha dichiarato. Tutti si sono detti per nulla sorpresi dalle dichiarazioni della “talpa” Grusch, perchè sapevano anche prima, da fonti personali, dell’ esistenza di velivoli non umani tenuti nascosti dal governo USA. Sarfatti e Nolan (che ha risposto imbarazzato con un “non posso rispondere” alla domanda sui frammenti di materiale extraterrestre da lui analizzati) hanno convenuto su un fatto: il Pentagono, per studiare gli UAP, si è affidato a scienziati non all’altezza del compito, evitando con cura di coinvolgere i migliori. «Ma un tipo della CIA, già negli Anni Settanta, mi aveva detto che a loro interessavano solo due cose: capire cos’è la coscienza e come volano gli UFO», ha rivelato il fisico teorico che ha bazzicato a lungo in quegli ambienti.
Già, la coscienza: la chiave per interpretare la realtà, secondo il biocentrismo del biologo Robert Lanza e le teorie del fisico italiano Federico Faggin. Un’energia che non si crea e non si distrugge, ma si trasforma: la morte sarebbe dunque solo un passaggio da questo a un universo parallelo. Un tema del quale ho parlato nella mia presentazione incentrata sui fenomeni extra-dimensionali raccolti nel libro “I misteri della tazzina” scritto con il collega del Corriere della Sera Flavio Vanetti. Una seduta spiritica vissuta 45 anni fa dal giovane Flavio è stata la molla per indagare su medianità, NDE, reincarnazione, vita dopo la morte, apparizioni mariane, contattismo, UFO, abduction, presenze demoniache e luoghi magici- tutti aspetti diversi di un’unica realtà “altra”, un mondo popolato da esseri di pura energia, invisibile ai nostri sensi, ma forse molto più autentico di quello materiale. A sostenerlo, i tanti testimoni che ho incontrato. Al pubblico ho mostrato tre casi emblematici, raccontati in video-interviste dal dottor Vincenzo D’Amato (esperto di ipnosi regressiva e rapimenti alieni); da Luca Riguzzi, maestro reiki che ha intrapreso una lunga ricerca spirituale; da Luciano Gasparini, allievo prediletto della contattata Maria Morganti.
Con Filippo Sarpa ci siamo immersi nei misteri della Valmalenco, vedendo in anteprima assoluta 30 minuti di “Encounters- Italy: We are not Alone” (“Incontri- Italia: Non siamo soli”) il documentario realizzato nell’estate 2022 in valle da due videomaker canadesi, Rob Freeman e Mark McNabb (quest’ultimo in collegamento web). Tra stralci di interviste, testimonianze di incontri ravvicinati e aneddoti, Filippo ha ricostruito per il pubblico i giorni e le notti di riprese insieme agli altri protagonisti del filmato (che sarà disponibile all’inizio del 2024): persone diverse con diversi trascorsi, ma tutti uniti dal desiderio di comprendere cosa stia accadendo in questo angolo di Lombardia. E proprio qui, in Valmalenco, Marco Galli ha sperimentato per la prima volta un CE5- un incontro ravvicinato del V tipo, ossia volontario, con entità non umane– grazie alle meditazioni guidate e alle visualizzazioni di Ricardo Gonzales, famoso contattista argentino. Galli, nel suo intervento, ha spiegato le tecniche che ha appreso e che ha riprodotto in gruppo dando appuntamento a Camaldoli il prossimo aprile, per un nuovo tentativo di contatto.
Un’esperienza straordinaria che Nicolò Dilella sostiene di provare fin dalla nascita, da quando era in culla e strane entità lo andavano a trovare… Ma nel suo caso, non è lui a decidere come e quando comunicare con questi Esseri di Luce: sono loro- nel cuore della notte, durante una passeggiata in montagna o magari in aereo- a palesarsi e a parlargli chiedendogli di condividere i loro messaggi. E lui lo fa: ormai da anni si dedica esclusivamente alla divulgazione extraterrestre con conferenze, video e corsi per promuovere “il risveglio della coscienza”, verso una nuova forma di consapevolezza. Da Loro- esseri meravigliosi che emanano amore, dice- ha capito la centralità della spiritualità. «L’umanità si deve risvegliare, deve prendere coscienza di sé. Questo presuppone una presa di responsabilità e un reale desiderio di cambiare vita per crescere, per evolvere, per capire che l’unica cosa davvero importante non è il denaro o il potere o la prevaricazione, ma è solo l’amore,» la sua esortazione.
Infine, a sorpresa, il presidente del GAUS Pietro Marchetti ha mostrato un video inedito, girato pochi giorni fa a Pordenone nel quale in pochi frame (meno di un secondo e mezzo) si vede qualcosa che si muove molto velocemente nel cielo. Analizzandolo fotogramma per fotogramma, appare cambiare aspetto– dalla classica forma a campana a quella discoidale allungata. Un UFO?Mistero…Ecco, dunque, in estrema sintesi, cosa è successo al meeting che GAUS ed Extremamente hanno organizzato a Firenze. Ma è stato anche molto di più, qualcosa non semplice da spiegare a parole. È stato un incontro di persone che pur non conoscendosi si sono riconosciute tra loro, in un clima di condivisione, rispetto, ascolto. Come compagni di viaggio che si ritrovano dopo aver percorso tappe separate, ma con la medesima destinazione. La meta forse è ancora lontana da raggiungere, ma non ci stancheremo di cercarla. Insieme.