Da qualche giorno sembrano scomparsi. Dopo aver imperversato per settimane, dalla metà dello scorso novembre in poi, ed essersi guadagnati i titoli di apertura sui mass Media americani, i misteriosi “droni” avvistati in modo particolare sul New Jersey, sulla costa atlantica degli Stati Uniti e sulla Gran Bretagna, sono spariti. O meglio, sono scomparsi da giornali e social. Ma il fatto che non se ne parli più con enfasi non significa che gli intrusi abbiano levato il disturbo. Anzi. A quanto pare, sfere di luce e oggetti volanti di vario aspetto si sono ripresentati in massa sopra una serie di infrastrutture di importanza cruciale del Regno Unito.
Su X, Christopher Sharp (caporedattore del giornale online Liberation Times) il 7 gennaio ha scritto: «Negli ultimi giorni, ho ricevuto multiple segnalazioni in merito a “droni” e UAP sopra alcune delle strutture militari e dei siti nucleari più sensibili della Gran Bretagna. Esse includono: la base navale di Portsmouth (nell’Hampshire); Chicksands (Berkshore); Aldemaston, sede dell’Atomic Weapons Establishment britannico; le basi RAF Menwith Hill (Yorkshire), Coningsby e Cranwell (entrambe in Lincolnshire). Mi sono state tutte segnalate dall’inizio del nuovo anno e indicano un’enorme impennata di avvistamenti di “droni”, se non si tratta di errori di identificazione». E ha aggiunto: «Ho parlato con il Ministero della Difesa del Regno Unito questa sera. La risposta? “C’è stata una notevole quantità di copertura mediatica su questo problema tra novembre e dicembre 2024, con riferimento a segnalazioni di droni avvistati su vari luoghi, compresi quelli da te elencati. Non abbiamo contestato la copertura generale, ma temo che non forniremo molti dettagli sulla questione: è in corso un’indagine su questi rapporti.”» Un testimone oculare ha riferito a Sharp di aver visto una ventina di oggetti anomali in volo sopra Coningsby, alcuni dei quali si muovevano in formazione.
Intanto, mezzi volanti luminosi dalle traiettorie bizzarre e con caratteristiche insolite continuerebbero a farsi vedere anche sulla East Coast statunitense. Ma le immagini in rete ultimamente scarseggiano: sembra che le autorità (c’è chi dice fossero agenti dell’FBI) siano passate di casa in casa per requisire i video e a invitare caldamente- diciamo cosi…- i residenti a non condividere più post sull’argomento. Fine della storia. Almeno da un punto di vista mediatico. Ma l’allarme non è affatto rientrato e il mistero non si è risolto: lo dimostra il fatto che la FAA (la Federal Aviation Administration, l’ente preposto alla sicurezza dei voli) ha esteso il divieto di sorvolo dei droni fino al 17 gennaio, allargando l’area interdetta ai velivoli guidati da remoto ad altre contee. Perché questi sconosciuti, che secondo il Governo e il Pentagono non costituiscono alcuna minaccia, in realtà qualche problemuccio lo pongono. Primo: se non sai con chi o con che cosa hai a che fare, è impossibile stabilirne le intenzioni.. Secondo: dal momento in cui questi velivoli ignoti spuntano qua e là come funghi, anche in spazi aerei non autorizzati, non si può escludere che costituiscano un rischio per la sicurezza di piloti, equipaggi e passeggeri. Difatti, qualcosa di molto pericoloso è già successo.
La FAA ha infatti confermato che lo scorso 11 dicembre (in piena crisi droni ) un Gulfstream G550 ha avuto una collisione a mezz’aria con un oggetto misterioso nello spazio aereo di Miami mentre era diretto da Fort Lauderdale all’aeroporto di Westchester County di New York. Il bimotore, fortunatamente, è riuscito ad atterrare all’aeroporto internazionale di Palm Beach. Sono poche le informazioni sull’incidente: solo un post sul sito web della Flight Safety Foundation e uno su X di Ryan Graves, co-fondatore e direttore esecutivo di Americans for Safe Aerospace, un’organizzazione non-profit per la segnalazione di fenomeni anomali non identificati (UAP) da parte dei piloti. Secondo l’ex topgun della Navy, uno dei motori del G550 ha ceduto dopo l’impatto contro un oggetto metallico non identificato a circa 27.000 piedi- ovvero, 8 mila metri. A passare la notizia a Graves sarebbe stato un informatore che vuole restare anonimo, preoccupato per la dinamica dell’incidente. «Questa altitudine è uno spazio aereo di Classe A altamente regolamentato che richiede piani di volo e transponder, ma l’oggetto in questione non ne aveva.» Inoltre, secondo Ryan Graves, non poteva trattarsi di un pallone meteo (tutti dotati di transponder), né di un drone (quella quota è troppo elevata e comunque illegale) e neppure di un uccello: mancano tracce biologiche e i danni al motore sono stati prodotti da metallo.
Insomma, una tragedia sfiorata e un rischio concreto. Se il Dipartimento della Difesa di Washington si ostina a negare la minaccia e a far finta che il problema non sussista, la spiegazione può essere solo una: sa esattamente- a differenza nostra- cosa sta accadendo nei cieli degli Stati Uniti, della Gran Bretagna ma anche della Germania, delle Filippine e del resto del mondo- ovunque il fenomeno si stia manifestando. I vertici militari conoscono la natura di questi “droni” e hanno per l’ennesima volta mentito pubblicamente, prima nel negare di possedere alcuna informazione in merito (vedi l’incontro con i giornalisti della vice addetta stampa del Pentagono Sabrina Singh) e poi smentendo addirittura la presenza di velivoli anomali (come ha fatto, sollevando reazioni indignate, il consigliere John Kirby). Continueranno a fingere e a sfuggire l’opinione pubblica? Il cambio della guardia è imminente, il 20 gennaio entrerà alla Casa Bianca Donald Trump e molti si aspettano da lui l’apertura da lungo attesa. Ma a raffreddare gli entusiasmi, ci ha pensato il giornalista Ross Coulthart.
Il conduttore di Reality Check, parlando in pubblico in una conferenza della Scientific Coalition for UAP Studies, mesi fa aveva dichiarato: «Trump ha già avuto briefing sugli UFO. E come è andata? Ha il terrore di essere ammazzato se rivelerà quello che sa, così mi è stato detto. Quindi c’è un potenziale presidente che ha paura di essere fatto fuori. Questo è un enorme scandalo, dovrebbe essere la questione più rilevante di tutte a livello globale. Perché se le informazioni sugli UAP uscissero, il mondo cambierebbe in una notte». Di fronte all’esplosione di avvistamenti genericamente spiegati come droni, anche se palesemente molti di essi si manifestano in modi molto diversi e difficilmente spiegabili in termini convenzionali, Coulthart ha detto in una recente intervista online: «Nel 2025 si scatenerà l’inferno. Il volume degli avvistamenti di oggetti assurdi nei cieli è fuori controllo. Sono inondato da video da ogni parte del mondo. Non è soltanto il New Jersey, non è solo il Regno Unito. Sono l’India, la Groenlandia, la Russia, il Kazakistan, la Cina, il Giappone. Non riesco a credere alla quantità di avvistamenti che stanno avvenendo in questo momento. Qualcosa si sta mostrando nei nostri cieli. Ci guarderemo indietro e diremo che l’autunno dei droni è stato un punto di svolta. Questa ondata di avvistamenti di droni sopra strutture militari non ci sembra nulla per ora, ma scommetto che sta per trasformarsi in qualcosa di enorme. Credo che in futuro il 2024, ironicamente, verrà visto come la quiete prima della tempesta».