La fine di un’era basata sulla segretezza e l’inizio di una nuova fase di trasparenza e di fiducia nelle istituzioni. Così è stata presentata la nuova task force per la declassificazione dei segreti federali, annunciata nel corso di una conferenza stampa al Congresso di Washington dal presidente della Commissione della Camera per la vigilanza e la riforma del Governo, James Comer, e dalla deputata Anna Paulina Luna- entrambi repubblicani. Stando alle dichiarazioni dei due parlamentari, presto l’America e il mondo intero conosceranno la verità su eventi drammatici e non ancora del tutto chiariti che hanno segnato la nostra storia recente- dagli assassinii politici degli Anni Sessanta del secolo scorso fino alla pandemia scoppiata nel 2020- e su un altro mistero sempre negato e mistificato: la realtà UFO.

«Per troppo tempo il governo federale ha mantenuto classificate informazioni di pubblico interesse: il popolo americano sta domandando maggiore trasparenza. Questa segretezza ha seminato sfiducia nelle nostre istituzioni. La Task Force si baserà sugli sforzi dell’amministrazione Trump per declassificare i documenti di importanza nazionale e garantire che gli Americani ricevano le risposte che meritano. La deputata Luna è impegnata a far luce sulla verità e a porre fine all’era della segretezza. È tempo di far entrare la luce del sole e di fornire finalmente le risposte che l’opinione pubblica chiede da tempo», ha affermato Comer. A partire da tutti i file tenuti nascosti per decenni sull’omicidio del presidente John Fitzgerald Kennedy (1963), di suo fratello, il senatore Robert Kennedy, e del reverendo Martin Luther King (entrambi uccisi nel 1968). Ma non solo.

«Sono onorata di guidare questa task force bipartisan che cerca verità e trasparenza. Indagheremo anche sui Fenomeni Aerei Non Identificati (UAP) e sugli Oggetti Sottomarini Non Identificati (USO), sulla lista dei clienti di Jeffrey Epstein, sulle origini del COVID-19 e sui documenti dell’11 settembre», ha assicurato la repubblicana Luna. «Lavoreremo a fianco del presidente Trump e dei membri del suo gabinetto per trasmettere la verità al popolo americano. Da questo momento in poi, ripristineremo la fiducia attraverso la trasparenza». Il gruppo inizierà i lavori a marzo per una durata complessiva di 6 mesi: ne dovrebbero far parte, oltre ad Anna Paulina Luna che la guiderà, anche i rappresentanti repubblicani Nancy Mace (che ha presieduto l’ultima audizione sugli UFO lo scorso novembre), Tim Burchett (molto attivo nella sua richiesta di disclosure), Lauren Boebert, Eric Burlison, Eli Crane e Brandon Gill, ma si prevede il coinvolgimento anche di parlamentari democratici.

Come primo atto, Luna ha inviato 11 lettere (destinatari: CIA, NSA, Dipartimento di Stato, Dipartimento della Difesa, Dipartimento della Giustizia, Dipartimento dell’Energia) per ottenere qualsiasi tipo di informazioni e documentazioni relative ai casi in esame entro il 18 febbraio. «Elimineremo la burocrazia, sfideremo l’ostruzionismo e garantiremo finalmente la verità. Troppo a lungo siamo stati trattati come bambini tenuti all’oscuro da coloro che abbiamo eletto per servirci. Bisogna aver fiducia e lasciare che il popolo americano pensi con la propria testa, che formi i propri giudizi sulla base della verità che ha il diritto di conoscere», ha ribadito Luna. Insomma, un programma molto ambizioso che segue le promesse elettorali di Donald Trump, con un impatto potenzialmente rivoluzionario.  Tuttavia, il tempo è poco e il lavoro enorme: entro il prossimo autunno, la sottocommissione dovrà declassificare e rendere pubbliche centinaia di migliaia di pagine.

Sull’assassinio del presidente Kennedy, ad esempio, l’FBI ha appena annunciato di aver trovato 14mila pagine mai esaminate finora. E parlando ai giornalisti, Luna ha detto che tutto fa pensare che i killer di JFK fossero due e che i risultati dell’autopsia siano dubbi. La pubblicazione della lista dei clienti di Epstein (il miliardario pedofilo morto suicida in carcere che sulla sua isola  privata intratteneva gli amici del jet-set con schiave del sesso minorenni), rischia di provocare un vero terremoto a livello internazionale, visto il calibro dei nomi coinvolti. Lo stesso vale per il crollo delle Torri Gemelle: sono troppe le incongruenze e le anomalie nella versione ufficiale degli attentati  dell’11 settembre 2001, la verità potrebbe essere sconvolgente. E che dire dei retroscena del Covid-19? Sveleranno l’esistenza di un piano preordinato e inchioderanno alle loro responsabilità scienziati, agenzie governative e CEO di grandi aziende fino ad oggi osannati come salvatori dell’umanità? Ma forse, nulla riuscirà a ribaltare per sempre gli equilibri esistenti e a modificare la narrativa corrente più dell’annuncio dell’esistenza di Intelligenze non Umane tra noi.

 Sempre, ovviamente, che la sottocommissione riesca a portare a compimento i suoi obiettivi- cosa non scontata. Innanzitutto, perché la task force non ha potere di sub poena, ovvero non può obbligare nessuno a testimoniare minacciando conseguenze legali: ergo, chi veramente detiene segreti inconfessabili potrà sottrarsi e scegliere di non deporre o di non consegnare dossier in suo possesso. Inoltre, Anna Paulina Luna è una giovane congresswoman e potrebbe non avere l’autorevolezza che serve per confrontarsi con i nomi che contano all’interno della comunità di Intelligence. Tra l’altro, per ora i componenti di questo gruppo speciale non hanno neppure un’adeguata sicurity clearance, ossia il nulla osta di sicurezza necessario per accedere a informazioni coperte da segreto. Infine, come dicevamo, sei mesi sono davvero pochini per poter smaltire una massa enorme di documenti, accumulati per decenni negli archivi. Quindi, anche questo non è altro che un annuncio di facciata, per rassicurare i cittadini americani che tutto è cambiato senza in realtà cambiare nulla? O nelle migliori delle ipotesi, è comunque solo l’ennesimo tentativo di continuare a gestire un rilascio controllato e centellinato di informazioni? Possibile. Ma non è detto che vada così. In questa partita potrebbero esserci anche altri giocatori in grado di forzare la mano.

Condivido con i miei lettori alcune riflessioni che ho scambiato con amici ben informati in materia. Come Paolo Guizzardi (nel Centro Ufologico Nazionale dal 2008 e dal 2021 rappresentante italiano per l’ICER): «In effetti, il processo graduale di trasparenza istituzionale sul fenomeno UFO/UAP sta per subire- anzi, direi, ha già incominciato a subire- un salto di qualità epocale. Un salto consistente nel fatto che sta venendo a galla un aspetto finora mai considerato ma di estrema importanza: quello della coscienza umana e della sua rilevanza nel contesto dello studio del fenomeno e delle sue interazioni con le Intelligenze non umane. Ritengo che a tempo debito oscurerà gli aspetti della sicurezza nazionale. Anche questo specifico aspetto ha una potenzialità dirompente e spero che verrà maneggiato con cura. In ogni caso, è bene ricordare che la disclosure non è un momento, ma un processo lungo».

 Questa l’opinione di Andrea Lani, ingegnere aerospaziale che sostiene di poter interagire telepaticamente con entità extraterrestri: «Secondo me, il rilascio della verità è già in corso, ci siamo in mezzo. È solo una questione di livelli… Ora siamo al primo step, ma con sprazzi più avanzati, come quando Jake Barber allude a contatti paranormali o mistici con entità “spirituali” che sono cruciali nel discorso. Il processo andrà più veloce di quanto si possa immaginare, bisogna guardare all’intero pacchetto di informazioni: i podcast e anche NewsNation stanno giocando un ruolo più importante del governo. Le visioni, poi, si stanno allineando. Dopo l’intervista di Barber, l’approccio meramente tecnologico e pratico di ricercatori come Avi Loeb è diventato meno rilevante per chi vuole la verità sugli UAP. Il risveglio segue altri canali rispetto a quelli governativi e sta interessando milioni di persone che hanno le loro esperienze. Non c’è modo migliore di convincersi di qualcosa se non sperimentandolo».

 Sulla stessa lunghezza d’onda, l’ingegnere Antonio Virzì, appassionato studioso: «La disclosure va molto al di là di quello che i governi possono dire o non dire. A livello ufficiale, ci sono due fazioni che si stanno scontrando: una vuole un po’ di trasparenza e l’altra vorrebbe mantenere tutto sotterrato per sempre. La prima sta agendo in maniera coordinata con un piano a lungo periodo: ne fanno parte Elizondo, Mellon, Grusch, Barber. Ma sono piacevolmente sorpreso che la discussione si stia velocemente spostando su paranormale, telepatia e contatti diretti. Sono convinto che la motivazione sia esterna al governo e alla fazione pro-disclosure: sono le Intelligenze non Umane a dettare la tempistica. Siamo di fronte a un’ondata di rivelazioni che- credo- non si potrà fermare. I prossimi 2-3 anni saranno sconvolgenti (in positivo)».

 Continua Virzì: «Il governo americano sa perfettamente che la vera disclosure non è ammettere l’esistenza delle NHI, ma la natura stessa della realtà in cui viviamo. Se molte di queste entità sono multidimensionali e la coscienza è ciò che ci accomuna e trascende dalla realtà fisica, come deve cambiare la scienza o la struttura stessa della società per rispecchiare questa nuova concezione di vita? È qualcosa di assolutamente dirompente per le istituzioni governative, sociali, religiose. I governi hanno paura di diventare inutili. E se gli Stati non esistono più, non esiste nemmeno il complesso militare. Ecco il rischio che molti vedono: la messa in discussione di tutti i “meccanismi” di controllo che il potere oggi ha sulle popolazioni del mondo. Proprio per il timore di perdere questo controllo, nasce l’esigenza di azioni come la task force, per conservare un minimo di fiducia dell’opinione pubblica. In ogni caso, nessun governo potrà mai dirci tutta la verità sulla presenza delle NHI nel nostro pianeta e sulla nostra vera storia: spetta a noi, individualmente, aprirci alla realtà e stabilire contatti diretti con entità benevole. Credo che tra 30 o 40 anni potremo vivere in un mondo completamente diverso».