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«UAP, è arrivata l’Ora della Trasparenza»

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Cosa succederebbe se alcuni dei funzionari governativi più rispettati, i direttori dell’Intelligence e alti ufficiali dell’Esercitoci dicessero apertamente che i fenomeni anomali non identificati (insomma, gli UAP) sono reali, ma noi scegliessimo comunque di ignorarli? È la domanda che si pone- e ci pone- Maura Mindrila, direttrice della Strategia della Sol Foundation, il think tank fondato in California dal dottor Garry Nolan (celebre genetista), dall’antropologo Peter Skafish e dall’imprenditore belga Jonathan Berte per affrontare in modo multidisciplinare il problema della possibile interazione con Intelligenze non Umane per valutarne la ricaduta a livello politico, scientifico, economico, sociale e culturale.

MAURA MINDRILA, DIRETTRICE STRATEGICA DELLA SOL FOUNDATION

L’interrogativo, rivolto da Mindrila (a sua volta, avvocata e imprenditrice) ai suoi contatti con un post su X (l’ex Twitter) e su LinkedIn (il social usato dai professionisti per far rete), non è fine a sè stesso. «Alla Sol Foundation, crediamo che sia giunto il momento per le comunità scientifiche, politiche e accademiche globali di affrontare la realtà degli UAP, non attraverso speculazioni, ma attraverso un’indagine metodica e basata sull’evidenza», prosegue infatti il suo post, corredato di un video che assemblea le dichiarazioni pubbliche rilasciate nel corso degli ultimi anni da importanti personalità che riconoscono, in modo esplicito e senza giri di parole, la presenza nei nostri cieli di oggetti di cui non sappiamo praticamente niente, dotati di tecnologia molto sofisticata e di rilevante interesse da un punto di vista strategico. A parlare sono spesso leader che hanno avuto accesso a informazioni classificate, quindi ai massimi livelli di segretezza. Come l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che in un’intervista, parlando di UFO, diceva: «Ci sono filmati e rapporti su oggetti nei nostri cieli che non sappiamo esattamente cosa siano, non possiamo spiegarli. Come si muovono, le loro traiettorie…non seguono schemi facilmente spiegabili.»

L’EX PRESIDENTE OBAMA HA AMMESSO CHE CI SONO OGGETTI SCONOSCIUTI NEI NOSTRI CIELI

Anche John Ratcliff (attuale Direttore della CIA), ospite di un programma di Dan Bongino, ammetteva:«Ci sono tecnologie che noi non possediamo e contro le quali sinceramente non abbiamo difesa, mostrate da oggetti rilevati da sensori multipli. Ovvero, non sono solo stati visti dalle persone, ma sono stati anche agganciati dai radar, osservati da satelliti. Quindi è un problema di sicurezza nazionale e non ha senso dire: “Caspita, non sappiamo cosa sono”. Bisogna aprire una discussione per cercare di comprendere di cosa si tratti». E poi, sempre nel video, assistiamo all’imbarazzata ammissione dei vertici dell’ FBI, durante un’audizione al Congresso sulla crisi dei Droni del New Jersey, costretti a confessare di non avere alcuna idea dell’origine, provenienza e natura di quei velivoli.

I DRONI DEL NEW JERSEY, UN MISTERO IRRISOLTO

Rispondendo poi alle domande del conduttore di “60 Minutes” (nota trasmissione di approfondimento giornalistico della CBS), l’ex generale del NORAD Glen Varherck ha dichiarato in merito ai droni: «Non siamo in grado di tracciarli, c’è un gap di capacità. Di sicuro, possono andare e venire da ogni direzione, l’FBI sta valutando varie possibilità ma non c’è una risposta al momento». E ancora, le esternazioni di senatori e deputati americani, fino all’attuale Segretario di Stato Marco Rubio, tra i politici più attivi a chiedere una vera fase di disclosure, che parlando dei whistleblower fattisi avanti negli anni, diceva in tv:«Non so se siano credibili o meno, ma penso che sia il momento di raccogliere tutte le informazioni e cercare di comporre il quadro, senza pregiudizi e senza saltare alle conclusioni. Posso dire, però, che alcuni di loro rivestono posizioni importanti all’interno del Governo, sono persone serie e qualificate, quale incentivo possono avere ad inventarsi tutto?».

IL SEGRETERIO DI STATO DI WASHINGTON, MARCO RUBIO

Il post di Maura Mindrila ha raccolto commenti illustri. Ad esempio quello di Hal Puthof, fisico che ha lavorato per decenni a fianco dell’Intelligence americana in programmi coperti da segreto, che ha scritto: «Ci sono prove significative di alta qualità sugli UAP, incluse nell’ambito classificato, e pertanto il soggetto è meritevole di seria investigazione con i migliori strumenti a disposizione». Il collega Eric Davis ha aggiunto: «È uno dei fenomeni non naturali e non umani più importanti, meno compresi e meno studiati che l’umanità abbia mai affrontato. È un fenomeno molto antico che è stato ignorato a nostro danno per troppo tempo. Le conseguenze e l’impatto delle sue numerose interazioni con la razza umana sono molteplici e per lo più non vantaggiose. La leadership governativa e accademica è carente in questo ambito e questo deve cambiare adesso». Laconico, ma non meno efficace, il messaggio di Karl Nell, ex colonnello delle Forze Armate degli Stati Uniti ed alto dirigente in ambito aerospaziale: «Ci sono zero dubbi che gli UAP siano reali.»

AL CENTRO, IL FISICO ERIC DAVIS PARLA AL CONGRESSO AMERICANO DI INTELLIGENZE NON UMANE

In una recente dichiarazione rilasciata al programma News Nation, poi, il senatore Mike Rounds (che con il senatore Chuck Schumer aveva proposto, senza grande successo, un progetto di legge per rendere pubblica tutta la documentazione relativa al fenomeno), ha detto in sostanza: se questi oggetti misteriosi sono nostri, è un segreto tenuto nascosto al Congresso in modo illegale; se sono mezzi dei nostri avversari, allora costituiscono una grande minaccia; se sono velivoli non umani, siamo di fronte alla rivelazione più dirompente della storia dell’umanità. In ogni caso, è indispensabile arrivare a una spiegazione. E se esistono davvero Intelligenze non Umane tra noi, Rounds chiede che il governo sveli eventuali contatti con queste entità.

IL RAPPRESENTANTE DEL CONGRESSO AMERICANO, ERIC BURLSON

 Nei giorni scorsi, ha poi parlato di questa tematica anche Eric Burlson. È il deputato repubblicano statunitense, membro della Task Force per la declassificazione dei segreti federali, seduto in prima fila, in Messico, alla conferenza stampa di Maussan sulla Sfera di Buga. Ed è lo stesso che nelle settimane scorse ha assunto come proprio consigliere esperto David Grusch, ex militare ed ex agente segreto, una delle “gole profonde che ha apertamente parlato di retro-ingegneria ricavata da oggetti volanti non umani precipitati. Ebbene, il politico ha detto che il presidente Trump è stato “briffato” riguardo la presenza di Alieni Nordici (detti anche “Tall Whites”, ossia “Bianchi Alti”), ibridi e Grigi. Burlson, poi, ha alluso all’esistenza di una tecnologia super avanzata, che potrebbe cambiare tutte la nostre vite, tenuta sotto chiave e non condivisa con l’umanità.

NELLA FOTO, UNA PRESUNTA ALIENA “NORDICA”

Insomma, ce n’è abbastanza per chiedere trasparenza, dice la Sol Foundation.  Ne trarrebbe beneficio la scienza, perché “gli UAP potrebbero rappresentare una fisica che ancora non comprendiamo. Impedire agli scienziati di accedere a dati di alta qualità ritarda potenziali scoperte, non solo nel settore aerospaziale, ma anche nella scienza dei materiali, nell’energia e nella conoscenza». Ma sarebbe molto importante anche dal punto di vista della sicurezza, nazionale e globale. Infatti,  “ignorare segnalazioni attendibili di velivoli sconosciuti operanti in uno spazio aereo controllato non è scetticismo, è negligenza”. Infine, ma non certo meno importante, l’apertura completa in questo ambito avrebbe un’enorme rilevanza culturale e sociale. «La divulgazione solleva domande epistemologiche fondamentali (cosa conta come conoscenza?) e ontologiche (cosa è reale?). Le risposte influenzeranno l’istruzione, la filosofia e la teologia per generazioni. Questo non è più un argomento marginale. È una questione multidisciplinare che attraversa la società, toccando tecnologia, governance, difesa, studi sulla coscienza e altro ancora. Se credi nella ricerca aperta, nella responsabilità pubblica e nel diritto di scienziati e cittadini ad accedere all’intera portata di ciò che è noto, aiutaci ad amplificare questo messaggio.» Insomma, sta a noi, a tutti noi, far sentire la nostra voce e pretendere, finalmente, la verità.

COSA VOLAVA NEI CIELI DI MOSUL, IN IRAQ?

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