“La Bibbia è uno dei tanti libri scritti dall’uomo nella sua storia, quindi contiene cose vere, cose false, cose inventate, cose esagerate, cose volutamente sminuite… Ecco perchè, a mio avviso, non è un libro sacro. Non lo è nell’accezione riportata dai nostri vocabolari di lingua italiana: dal momento che non parla di Dio, non lo possiamo definire così.”
Non usa giri di parole nè velate allusioni. Come sua abitudine, Mauro Biglino esprime con estrema schiettezza concetti a dir poco scomodi: le sue affermazioni smantellano le poche certezze che la maggior parte di noi- educati nella fede cristiana- credevamo di possedere. Lo ha fatto con il primo saggio, “Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia”, ha proseguito con “Il Dio alieno della Bibbia” e “Non c’è creazione nella Bibbia”, lo ha ribadito- con più efficacia che mai- nella sua ultima fatica “La Bibbia non è un libro sacro- Il grande inganno”.
Sì, la Bibbia, sempre la Bibbia. Perché è proprio leggendo letteralmente il “Libro dei Libri” in lingua originale che Biglino ha elaborato la sua teoria sconcertante, che fa dell’umanità soltanto il prodotto di un esperimento di bioingegneria e di Dio un’entità tecnologicamente assai evoluta, ma assolutamente non trascendentale. Tra quelle pagine antiche, tradotte per anni per conto delle Edizioni Paoline, si è formata progressivamente la sua convinzione: quello che il testo afferma non corrisponde a quello che ci è stato insegnato.
“Io ho semplicemente letto il testo masoretico, quindi l’ebraico, da cui derivano le Bibbie che abbiamo in casa, operando una scelta metodologica particolare: ho fatto finta che ciò che è scritto sia esattamente quello che gli autori del tempo intendevano raccontare e che quindi non richieda l’applicazione di categorie interpretative tipo l’allegoria, la metafora, e così via.
Con l’interpretazione letterale emerge un quadro, un mosaico che si sta componendo in modo sempre più chiaro, sempre più evidente: non c’è bisogno della categoria del mistero- il mistero della fede o il mistero di Dio- perchè in realtà nel testo di misteri non ce ne sono”, dice l’autore.
Ma se non c’è Dio nella Bibbia, allora di cosa parla? “Ci racconta la storia del rapporto tra un popolo e un individuo che noi conosciamo col nome di Yahweh, che era uno dei tanti componenti di un gruppo che la Bibbia definisce col termine Elohim e che in seguito la teologia ha unificato traducendo con la parola Dio, ma in maniera del tutto arbitraria e senza alcuna giustificazione. La Bibbia è sicuramente in gran parte un libro storico, soprattutto nelle parti non originali, ovvero nelle parti che gli autori biblici hanno recepito dalle popolazioni del Medio Oriente e che poi hanno rielaborato adattandole alle vicende del loro popolo.”
Si riferisce specialmente alla Genesi, che presenta molti punti in comune con la Cosmogonia e l’epica della Creazione di Sumeri, Babilonesi e Assiri. Ormai gli storici e i linguisti concordano nell’affermare che le tavolette mesopotamiche furono le fonti dalle quali attinsero gli autori biblici- sintetizzando, togliendo, aggiungendo, modificando, come spesso fa chi copia. Tuttavia, grattata via la patina superficiale, la sostanza corrisponde, le storie sono le stesse. Ma mentre per gli accademici si tratta solo di miti, di fantasie poetiche, per gli studiosi alternativi si tratta invece di fatti reali. Le storie sarebbero Storia. E ne è convinto anche Biglino.
Ma chi erano allora quei signori, che tra il Tigri e l’Eufrate venivano chiamati Anunna/Anunnaki e che gli Ebrei invece definivano Elohim? Sicuramente, dice lo scrittore, non erano divinità- almeno non nel senso comune del termine. E non lo era neppure Yahweh. “Ci sono parecchi passi che lo confermano”, dice Mauro Biglino.”Innanzi tutto, lui non si definisce mai Dio, mai si definisce creatore: anzi, ogni volta che si presenta deve ricordare il suo curriculum, nel quale in qualche modo deve spiegare e giustificare chi è.
E poi ci sono tutti i suoi atteggiamenti, a partire dal fatto che con le persone che lo seguono, che gli sono state affidate e che sono poi diventate il cosiddetto popolo eletto, costui si comporta come un normalissimo dominatore-colonizzatore. Tra l’altro, una delle sue caratteristiche è la gelosia rispetto ai colleghi e rivali Elohim. Geloso al punto di minacciare i suoi fedeli di morte, qualora dovessero tradirlo per mettersi con gli altri! Quindi è evidente che Yahweh sapesse molto bene di non essere l’unico.”
Chi era, allora? “Bè, questo è più complicato da stabilire. Era sicuramente un individuo in carne ed ossa che mangiava, beveva, camminava, si sporcava, doveva riposarsi, doveva lavarsi… Faceva parte del gruppo degli Elohim, ma purtroppo la Bibbia non ci dice molto su di loro, perchè ha subìto nei secoli tutta una serie di rimaneggiamenti continui, spaventosi, drammatici, che l’hanno veramente trasformata, e tutti quei rimaneggiamenti erano finalizzati a togliere l’evidenza del racconto e a sostituirla con il pensiero monoteista che da un certo punto in avanti il sacerdozio di Gerusalemme ha deciso che doveva essere veicolato.”
Ecco i concetti scomodi, le affermazioni forti che hanno attirato sull’autore attacchi personali, insulti pesanti e persino minacce di morte. È accaduto di recente, alla vigilia di una sua conferenza a Milano – come al solito, affollata di pubblico all’inverosimile. Qualcuno ha spedito una lettera contenente un proiettile e frasi farneticanti all’indirizzo di Biglino.
Un episodio odioso, probabilmente opera di un mitomane, ma comunque preoccupante: ricorrere alla violenza, fosse anche solo verbale, per contrastare idee non condivise è una dimostrazione di inciviltà ed intolleranza di cui, onestamente, non sentivamo la mancanza.
Conosco Mauro Biglino ormai da qualche anno. Mi ha chiesto di leggere le bozze di “La Bibbia non è un libro sacro” e di scrivere qualche riga a commento. Di getto, me ne è venuta qualcuna di più… Quel testo è poi diventato la prefazione del suo saggio. Non posso che ribadire quanto ho scritto in quella paginetta e mezza: questo è sicuramente il suo libro più efficace e nello stesso tempo più sconvolgente. Meglio, destabilizzante. Perchè lo stile molto più discorsivo rispetto al passato (“è una conferenza fatta alla tastiera”, ammette lo stesso autore) fa sì che i concetti che veicola arrivino diretti e centrino il bersaglio.
Colpito e affondato, insomma… Così si sente un lettore medio, educato nei principi cristiani, magari persino praticante, che però si è sempre interrogato su alcuni punti poco chiari del racconto biblico e ha provato nel suo cuore più di un dubbio. Ad esempio, su quel Dio che si autodefinisce “il Dio degli Eserciti” e guida alla strage il suo popolo prediletto a scapito degli altri- colpevoli solo di adorare altre divinità. Di omicidi ed eccidi la Bibbia è piena. Alcune pagine grondano letteralmente sangue. Vendetta, ritorsione, gelosia, crudeltà sono sentimenti che troppo spesso sembrano animare il Dio del Vecchio Testamento, al pari di uno Zeus qualunque.
Atteggiamenti umani – anzi, disumani- che spariscono nel Dio Padre, amorevole e misericordioso, del Nuovo Testamento: un Dio della Pace, un Dio dell’Amore che non sembrerebbe aver nulla a che spartire con l’entità adorata dagli Ebrei nei secoli precedenti. Tutti argomenti che Mauro Biglino affronta e spiega, attraverso un’analisi letterale del testo scevra da sovrastrutture teologiche e misteriche. Scopri così che i tuoi dubbi erano fondati. Ma le risposte che ricevi non ti piacciono. Eppure, da quel momento, non puoi far finta di ignorarle.
Biglino ci dimostra che abbiamo solo una delle Bibbie possibili: 11 libri che un tempo la componevano sono stati eliminati e sono scomparsi; altri invece sono stati aggiunti in un secondo momento nel canone ufficiale. La Bibbia cristiana non è come quella ebraica; di più, la Bibbia cattolica non è come quella ortodossa. In quale versione sarebbe racchiuso il vero messaggio divino? Ma in realtà, dice Biglino, Dio, lì dentro, non parla. A parlare è una creatura che ci ha fatto a sua immagine e somiglianza, sì, ma in un laboratorio…
“L’uomo come lo conosciamo noi, l’Homo Sapiens, è un prodotto di ingegneria genetica, operato da questi signori – ce lo dice proprio la Bibbia che non parla di creazione, mai, neanche di creazione dei cieli e della terra, ma parla solo degli interventi che questi Elohim hanno fatto, interventi tesi a modificare l’ambiente nel quale si trovavano a vivere e a modificarlo in funzione delle loro esigenze”, sostiene infatti il ricercatore. Insomma, non saremmo altro che degli OGM- organismi geneticamente modificati. Da loro, da quei dominatori che per interessi personali hanno manipolato il nostro DNA per dar vita ad una specie umana più evoluta, operando una specie di “upgrade”.
Ipotesi campate per aria? Pura fantasia? Sembrerebbe di no. Altri studiosi, in altri campi, partendo da diversi presupposti starebbero arrivando su posizioni molto simili. “Ci sono dei riscontri, un po’ per volta stanno emergendo”, dice Mauro Biglino. “Nel mio libro sono pubblicati i primi stralci di un saggio che uscirà in primavera, opera del biologo molecolare Pietro Buffa, dal quale si evince come in realtà tutta una serie di domande finora inevase dal punto di vista della genetica troverebbero una possibile risposta qualora si incominciasse a prendere in seria considerazione l’ipotesi che qualcuno è intervenuto a dare dei colpi di acceleratore all’evoluzione umana.”
Anche alcuni rabbini che insegnano in università americane hanno condiviso le sue traduzioni più contestate. Altri hanno riconosciuto come corrette le sue spiegazioni più choccanti. La maggioranza, però, gli ha dichiarato guerra. “Nel mondo ebraico ci sono tutti gli atteggiamenti possibili e immaginabili: si va dall’ateismo puro, che è un po’ lo sbocco naturale di chi legge la Bibbia- perchè non c’è Dio nella Bibbia- sino all’ortodossia ovviamente più integralista. In mezzo ci sono tutte le possibili varianti. Quindi ci sono persone del mondo ebraico che sono in totale accordo con me, altre che sono in totale disaccordo”, chiosa lui senza scomporsi.
Ma ecco la domanda che angoscia tutti i credenti che si approcciano agli studi di Biglino: se nella Bibbia Dio non c’è, allora significa che Dio non esiste? ” Assolutamente no. Vuol dire semplicemente che in quel libro non se ne parla. Dopo di che, bisogna liberarsi un po’ dell’idea che o una cosa è scritta nella Bibbia e dunque è vera oppure non è scritta nella Bibbia e allora è falsa. La Bibbia è solo uno dei tanti libri scritti dall’Uomo. E il fatto che Dio esista è assolutamente indipendente da quel libro. E mi verrebbe da dire per fortuna, perchè se il Dio unico e trascendente dovesse dipendere dalla Bibbia sarebbe un po’ malmesso…”
SABRINA PIERAGOSTINI