Robert Salas  è un ingegnere in pensione, ma ha servito a lungo nell’esercito degli Stati Uniti. Negli anni ’60 del secolo scorso, era un giovane capitano dell’aeronautica di stanza presso la base aerea di Malmstrom, nel Montana, dotata di armamenti nucleari: missili intercontinentali Minuteman, pronti al lancio in caso di conflitto atomico, posizionati all’interno di strutture super blindate e super protette scavate nel terreno e sparse per tutto lo Stato. Salas era al lavoro in una di queste inaccessibili camere sotterranee  quando accadde qualcosa di inspiegabile. Era la notte del 24 marzo 1967. Lo abbiamo incontrato al Simposio di San Marino, ecco l’intervista integrale.

Ci può raccontare cosa accadde quella notte del 1967?

Sì, il 24 marzo del 1967 ero al comando della sala di controllo lancio, perché il mio comandante stava riposando. Ci trovavamo a 60 piedi sotto terra (circa 18 metri, NdA) quando ricevetti la telefonata della guardia che stava in superficie, che mi diceva di vedere delle strane luci muoversi in cielo: andavano avanti, si fermavamo, tornavano indietro … Un movimento a zig-zag, quindi non poteva essere un aereo. Sembrava un UFO, mi disse. Io risposi: “Ok, grazie” e misi giù la cornetta. Ma cinque minuti dopo, mi richiamò molto spaventato, la sua voce era alterata e urlava al telefono. “Signore, vedo un enorme oggetto rosso sospeso sopra la cancellata, è luminoso, emette una luce molto intensa e pulsa“. Le guardie avevano puntano le loro armi contro quell’oggetto e mi domandavano cosa dovessero fare, chiedevano istruzioni a me. Io ero sconvolto, pensavo che i soldati fossero pronti all’attacco, dissi loro di usare la forza solo se necessario,  di fare il possibile per tenere quella cosa fuori dalla recinzione e chiusi la conversazione. Andai subito a svegliare il mio comandante che stava dormendo per raccontargli cosa stava succedendo, quando scattò il segnale di allarme  che indicava che tutti i missili erano stati disattivati: erano tutti passati dalla luce verde a quella rossa, nessuno di essi poteva essere lanciato, questo fu il messaggio che ci venne dato dai ragazzi che erano  nell’area del sistema di controllo. Così il mio comandante chiamò la postazione di comando alla base e gli dissero che una cosa simile era già successa una settimana prima in un altro silo, anche lì i missili erano stati disabilitati da un UFO.

E cosa successe dopo?

Controllammo i missili, non risultavano danneggiati, ma ci volle del tempo per ripristinarli. Poi quando finì il nostro turno, arrivarono altri due colleghi a prendere il nostro posto e noi ce ne andammo alla base a fare rapporto ai nostri superiori. Lì c’era un alto ufficiale dell’Air Force. Il nostro comandante semplicemente ci disse di mantenere il silenzio e ci fece firmare un documento che ci vincolava a non parlarne con nessuno. Noi lo firmammo e ci impegnammo a mantenere il segreto per tutta la vita.

Ma loro sapevano cosa era successo? Sapevano dell’UFO?

Certo, sapevano tutto! Ma ci dissero di tacere. Non ci dissero “per favore”, diedero l’ordine e basta.

Però poi Lei nei ha parlato. Quando e perché ha deciso di farlo?

Nel 1994 presi in mano un libro, “Beyond top secret” di Timothy Good. Quando ho aperto il libro , sono rimasto senza parole. A pagina 301, c’era un piccolo paragrafo in cui si parlava dei missili disattivati nel 1967 a Malmstrom. Ero scioccato, c’erano i documenti dell’Air Force- anche se l’UFO non veniva citato. Allora scrissi all’aeronautica militare e sulla base del FOIA , il Freedom of Information Act,  chiesi informazioni dettagliate su quei missili disattivati, non dissi niente dell’ UFO, ma dissi solo “in circostanze insolite”. Loro mi risposero: “Ok, quel caso è stato declassificato” e mi spedirono tutti i documenti. Ho capito che il caso non era più considerato segreto, così ho deciso di raccontare pubblicamente tutto quello che sapevo. E dal 1996 ho iniziato a parlarne in tv e ai giornali.

 C’era stato un altro caso simile nella stessa base la settimana prima?

La sede della base era a Great Falls, in Montana, ma i missili erano dislocati sotto terra per tutto lo Stato. Noi ci trovavamo a centinaia di miglia dalla base. E l’altro incidente è avvenuto in un altro centro di lancio come il nostro, in una diversa zona del Montana.

All’epoca, che spiegazione è stata data di questo problema contemporaneo a tutti i missili?

Nessuna spiegazione. Ci sono state due distinte investigazioni segrete, una militare da parte dell’Air Force e una condotta dagli ingegneri della compagnia aerea Boeing che aveva un contratto con l’esercito, ma nessuna ha scoperto niente su  questo malfunzionamento, non è stato un problema ai computer o alla linea elettrica. Non hanno saputo dire niente. Il punto è che è stato quell’oggetto ad inviare un segnale elettromagnetico che ha trapassato uno strato di 60 piedi sotto terra e ha raggiunto di cavi- i missili erano collegati separatamente l’uno dall’altro-  e ha penetrato gli scudi difensivi dei cavi interrompendo la trasmissione. Non abbiamo nemmeno ora, come aeronautica militare, un equipaggiamento in grado di fare una cosa del genere. Per questo ho concluso che quel velivolo non era di questo mondo, che fosse un mezzo extraterrestre dotato di tecnologia aliena.

Prima di quella notte, cosa ne pensava di UFO, alieni e compagnia?

Non ne pensavo nulla! i giornali ne parlavano, c’era gente che vedeva strane luci nel cielo, io leggevo i racconti ma non me ne preoccupavo, non ne ero interessato,

E dopo quella notte?

Me ne sono molto interessato … Ma non ne ho potuto parlare fino al 1995.

Non ne ha parlato nemmeno a casa, magari con sua moglie, con la sua famiglia?

No, no, non ne ho parlato con nessuno, mai. Silenzio totale. Fino a quel giorno in cui ho iniziato a raccontare la mia storia, ho mantenuto quel segreto come mi avevano ordinato di fare.

Perché pensa che gli UFO siano così interessati al nucleare?

Be’, oltre a quell’incidente, ce ne sono stati molti altri simili. Credo che abbiano voluto mandarci un messaggio, perché non hanno mai danneggiato l’arsenale nucleare, semplicemente lo hanno messo fuori uso per un breve periodo. Quando hanno preso di mira le basi di lancio, non hanno fatto altro che disattivare i  missili, anche se potevano distruggerli… Quindi, non sono stati degli attacchi violenti. Ci hanno dato solo un avvertimento.

Crede che il governo americano conosca la verità su questo tema?

Oh sì, certamente. O meglio, parte del governo, una lobby segreta che non credo ne informi il presidente. Vari presidenti hanno cercato di ottenere informazioni, come ad esempio Clinton, che ci ha provato con molta energia, ma senza ottenere molto. Penso che ci sia questo piccolo gruppo di potere dentro il nostro governo, esattamente come accade in molti altri stati. Tutti lavorano in sinergia per mantenere la gente all’oscuro su questa tematica. Ai presidenti viene mostrato qualcosa, alcuni documenti, delle foto, custodite in una stanza segreta, hanno preso visione di qualche file, ma non ha potuto rivelare nulla.

Gli scettici dicono che la sua è una storia inventata, non ci sono testimoni oltre a Lei, nessun riscontro… Come ribatte?

Cosa rispondo? Gli scettici dovrebbero prendere seriamente in esame le mie prove. Mi accusano di mentire, ma non considerano tutti i documenti che ho portato, le testimonianze di persone molto attendibili. E ancora, ci sono i testimoni e i documenti degli altri casi simili che sostengono quello che io dico. Di solito gli scettici che mi attaccano non hanno mai letto i miei libri, ne ho scritti due e contengono molti dettagli che sono facilmente verificabili.

Ora il Pentagono ha ammesso di aver studiato gli UFO tra il 2007 e il 2012. Pensa che siamo vicini ad una completa apertura sul tema?

Ho il sospetto che questo piccolo gruppo di potere che dura ormai da più di 70 anni voglia solo soddisfare un po’ la curiosità della gente, ma che non abbia la seria intenzione di dare informazioni importanti sugli UFO, non vogliono che il pubblico conosca tutta la verità. Qui stiamo parlando di potere, di soldi, molti soldi… E credo che all’interno di questo gruppo ci sia anche molta corruzione. Cercano di mantenere il più possibile il segreto, non vogliono che la gente sappia che questo fenomeno è reale, ma la gente vuole sapere, siamo noi a dover decidere.

Pensa che l’opinione pubblica sia pronta?

Certo, credo che noi siamo pronti, anche se gli Extraterrestri pensano di no, ci ritengono una civiltà ancora molto violenta, abbiamo armi nucleari e minacciamo di usarle gli uni contro gli altri. Gli Alieni pensano che non siamo ancora pronti per loro. Ma noi siamo pronti per conoscere quello che i nostri governi ci nascondono.