Un generale che parla in pubblico di Alieni? Sembrerebbe proprio così: durante un discorso ufficiale, ripreso dalle tv, l’uomo al vertice dell’ U.S. Army ha citato- tra i pericoli di cui l’esercito deve guardarsi- anche i contingenti ibridi e gli omini verdi– spesso sinonimo di Extraterrestri. Ma è proprio così? Molto probabilmente, in questo caso, le apparenze ingannano…
Lo scorso 21 aprile, Mark A. Milley, Capo di Stato Maggiore dell’esercito americano, ospite della Norwich University, un collegio militare del Vermont, ha preso la parola davanti a centinaia di giovani cadetti dei ROTC (ovvero Reserve Officers’ Training Corps) durante il simposio per il 100° anniversario della loro fondazione. Nel suo intervento, ha elencato tutte le criticità che un soldato deve oggi affrontare, in un panorama sempre più difficile da decifrare.
“Se il mondo nel 1916 era complesso, se lo era nel 1945, ora nel 2016 lo è assai di più e ve lo posso dire per esperienza personale”, ha detto il generale, per poi aggiungere:”Voi avrete a che fare con terroristi, avrete a che fare con eserciti ibridi, avrete a che fare con omini verdi, avrete a che fare con tribù, dovrete affrontare tutte queste situazioni e le dovrete affrontare tutte in contemporanea”. Il discorso ha fatto subito drizzare le antenne degli ufologi: il capo supremo dell’U.S Army in questo modo non ha di fatto ammesso che esistono truppe ibride- ovvero, incroci umani/alieni- e che gli Extraterrestri sono qui, pericolosamente tra noi?
Sui blog e sui siti che si occupano di questi argomenti, lo speech del Generale Milley è stato ripreso con grande enfasi. Eppure la realtà sembra essere molto diversa, come spiega Open Minds che ha fornito una interpretazione molto convincente di queste parole apparentemente strane del Capo di Stato Maggiore americano, ma che diventano normali e logiche, se si conosce il gergo militare. A partire dal termine “Hybrid armies”, con il quale si indicano truppe in parte non convenzionali. Ad esempio, i combattenti che non appartengono ad un vero e proprio Stato (come i terroristi dell’ISIS) o che ricorrono anche alla cyber guerra, con attacchi ai sistemi di comunicazione e di informazione.
Tuttavia, anche la definizione “little green men”- che per gli appassionati di ufologia ha un solo significato, quello spesso ironico di “piccolo alieno”- in realtà in ambito militare viene usata per concetti ben diversi. Gli omini verdi sono i militari che non indossano divise, che si spostano sui mezzi privi di segni di riconoscimento e di cui non si può affermare con totale certezza l’appartenenza. Come i contingenti che stanno affiancando i ribelli ucraini: per gli Stati Uniti sono corpi speciali russi, ma Mosca nega di aver mai mandato lì proprie truppe.
Insomma, dice il sito americano, il Generale Milley non ha fatto altro che parlare da militare a dei militari, con il gergo da loro comunemente usato e perfettamente comprensibile. Non c’è stato nessun passo falso, nessuna ammissione involontaria della presenza di entità aliene sulla Terra. Almeno per ora, dai vertici militari USA non è arrivata la “disclosure” che tanti ricercatori alternativi invocano e che alcuni di loro si aspettano in tempi brevi. Forse- se mai ci sarà- arriverà da parte dell’eterno nemico, anche adesso, a Guerra Fredda ufficialmente finita: la Russia.
La notizia è riportata dal sito Ufo e dintorni. In un’intervista ripresa da MEMRI TV ( la televisione del Middle East Media Research Institute), trasmessa lo scorso ottobre dal canale russo all-news i RT, l’ammiraglio in pensione Vladimir Nikolayevich Chernavin, – l’ultimo comandante della Marina Militare dell’URSS e poi a capo della flotta navale russa fino al 1992, nonché ex viceministro alla Difesa- ha candidamente parlato di UFO da lui stesso avvistati quando era in servizio e di molteplici avvistamenti del genere custoditi negli archivi moscoviti.
“Ce ne sono stati centinaia di resoconti del genere. Quando comandavo un sottomarino, ho visto questo fenomeno nell’Oceano Atlantico e nel Mar dei Caraibi”, ha ammesso. E ha raccontato un episodio specifico: “Ho visto un oggetto volante sopra una postazione sovietica. Ha assunto forme diverse, ma per lo più sembrava un cappello tondeggiante”. “Come un CD?”, gli ha chiesto l’intervistatore.
“Brillava molto– ha replicato l’ammiraglio- la luce cambiava e il disco si spostava assai velocemente. Sorvolava un punto, poi scompariva e riappariva da un’altra parte. Poi poteva immergersi e sparire del tutto. Dopo un po’, sarebbe rispuntato fuori dall’acqua, ma con una forma differente.” Infine, la conclusione: “Dovremmo osservare questo tipo di fenomeni eccezionali, credevo allora e ancora credo che non possiamo ignorarli.”
SABRINA PIERAGOSTINI