Cosa insegue questa barca? L’ultimo USO arriva dalla Svezia
21 Settembre 2011
Cosa insegue questa barca?
Il video è davvero curioso, forse è uno dei più singolari nei quali mi sono imbattuta di recente. E questa volta il computer grafica non c’entra…I fatti: all’inizio di settembre, una coppia svedese- Malin e Mikael Korander- affittano una barca a vela insieme ad alcuni amici. Escono per fare un giro attorno all’arcipelago a nord di Goteborg. L’obiettivo, vedere dei “delfini neri”. Ma quello in cui si imbattono è qualcosa di molto, molto più strano. All’improvviso, vedono una scia attorno alla loro barca: c’è qualcosa che li segue. Malin inizia a filmare. A rincorrerli, è una boa bianca. Vista l’elevata velocità- l’oggetto tiene testa all’imbarcazione- e la precisa linea retta percorsa, gli amici escludono che sia un delfino a spostare con il proprio corpo la boa. Allora che cos’è? Lì sotto c’è forse un mezzo sottomarino? Uno dei passeggeri, Niklas Forsstroem, chiama la guardia costiera spiegando l’accaduto. I militari intervengono, ascoltano il racconto e spiegano: è solo un’illusione ottica. “Ci sono correnti marine molto forti, in questa zona. La boa in realtà è ferma, ma sembra in movimento”.
Sarà. Però i signori Korander, una volta scesi a terra, riguardano il filmato e restano scettici: la palla bianca si muove davvero. Il video finisce sul sito web di un giornale svedese, ma anche sul tavolo del ministero della Difesa. Le Forze Armate, a quanto pare, prendono molto sul serio le immagini e aprono un’indagine. Senza esito, al momento, visto che non possono ancora escludere nè che si sia trattato di un sottomarino nè di un qualche tipo di pesce. Nel dubbio, però, la zona continua ad essere perlustrata da navi ed aerei militari.
Questa la storia, riportata anche altri quotidiani in Svezia. Non in Italia, forse anche per la difficoltà linguistica (a proposito: ringrazio pubblicamente Jenny Wemlerth, del team di Extremamente.it, per l’accurata traduzione delle fonti scandinave ). Eppure è una storia che merita, credo, alcune riflessioni. Innanzi tutto: l’immediata spiegazione addotta dai militari (“è solo un’illusione ottica”) ricorda quelle che abbiamo sentito dire per i più insoliti avvistamenti celesti (“era solo un meteorite”, “era solo un riflesso”, ” era solo un aereo”, tanto per citarne le più comuni). Prima ancora di provare a capire, si nega, nascondendosi dietro alle più banali ovvietà. Magari il testimone si accontenta e tutto finisce lì. Ma in questo-come in molti altri casi- esiste un filmato attendibile e la spiegazione non regge.
Non solo: una volta divenuto pubblico il video, le Forze armate- interpellate dalla stampa locale – hanno dovuto ammettere di aver aperto un’inchiesta sull’accaduto. Quindi l’anomalia di quell’oggetto bianco, che solca il mare quasi “scortando” la barca a vela prima di deviare, ha stupito non poco anche loro. E hanno parlato apertamente di “possibile mezzo sottomarino”. Di quale provenienza, non è dato saperlo: potrebbe essere un sommergibile spia ( russo? cinese? Nato?), rimasto involontariamente impigliato in una boa e così reso visibile in superficie. O forse- chi può dirlo?- il sottomarino ha origini molto più lontane e ancora meno note.
Proprio nel Mare del Nord, in acque territoriali svedesi, a luglio un cacciatore di tesori aveva individuato, grazie al sonar, un relitto mai visto prima: tondo, con un diametro di 18 metri e adagiato sul fondo melmoso a notevole profondità ( ne abbiamo parlato anche noi, nell’articolo del 30 luglio “Un’anomalia nel mare svedese: trovato grande oggetto circolare” ). Tutte le ipotesi erano aperte: da un’eccezionale concrezione rocciosa , ad un’antichissima costruzione umana sommersa dall’innalzamento degli oceani, all’Uso (ovvero un ” Unidentified Submarine Object”).
Restiamo dunque nell’attesa che qualche munifico sponsor paghi le spese per andare a prelevare il misterioso oggetto marino e vedere cosa sia realmente. Nello stesso modo, restiamo in attesa di sapere quale altro misterioso oggetto marino abbia solcato il mare al largo di Goteborg, qualche pomeriggio fa…
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