Dopo l’Fbi, la Cia. Anche la “Central Intelligence Agency” (i servizi segreti americani) – come non immaginarlo?- si è interessata, in passato, agli strani fenomeni avvenuti nei cieli di tutto il mondo. Insomma, ha indagato sugli Ufo.
A settembre, sono state divulgate su Internet pagine e pagine di documenti segreti, proprio come era successo nei mesi scorsi per i dossier accumulati sull’argomento dai colleghi federali. Ma attenzione: anche da queste carte non emerge “la pistola fumante”. Non c’è alcuna prova che , davvero, astronavi spaziali con o senza equipaggio si siano mai palesate dopo un lungo viaggio interstellare proprio sul nostro pianeta azzurro. Nei fogli redatti a macchina o vergati a mano dagli 007 di Washington in 50 anni di lavoro, spicca soprattutto l’interesse per il fenomeno Ufo da un punto di vista strategico e sociale. Dal 1947 in poi, infatti, si diffonde negli States una sorta di “isterismo di massa” : segnalazioni a raffica, un disco volante dopo l’altro, diffondono il timore incontrollato di un’imminente invasione aliena che la Cia studia per poterlo sfruttare in qualche modo a proprio vantaggio in quel clima da Guerra Fredda. Per questo, le spie americane riportano tutti gli avvistamenti insoliti registrati anche al di là della Cortina di Ferro- dall’Ungheria alla stessa Russia. Non mancano, poi, disegni , riproduzioni fotografiche e racconti diretti di testimoni. Ma nulla di decisivo, nulla di eclatante neppure questa volta. Per i più curiosi, i documenti sono consultabili all’indirizzo : http://www.foia.cia.gov/
Insomma, gli archivi segreti delle agenzie americane preposte alla sicurezza nazionale, anche quando vengono aperti al pubblico, deludono sempre: non rivelano quelle verità che migliaia di ricercatori e milioni di lettori si aspettano. Forse perché non c’è nessuna verità nascosta? Oppure perché , al contrario, giace ancora sepolta altrove?
E’ quello che pensa un gruppo di “cacciatori di Ufo” che ha deciso di giocare l’asso nella manica, rivolgendosi direttamente al Presidente Obama. L’amministrazione in carica ha infatti lanciato il programma “We the people”, in base al quale i cittadini possono pretendere che i funzionari dello Stato intervengano in merito ad importanti temi di interesse collettivo. “Se una petizione ottiene un sostegno sufficiente- scrive il website del Governo- lo staff della Casa Bianca si impegna ad inviare la richiesta agli esperti in materia e a dare una risposta ufficiale”. E per “sostegno sufficiente” si intendono 5mila firme raccolte entro 30 giorni.
Detto, fatto. Subito il ricercatore Stephen Basset, presidente del Paradigm Research Group, ha preso carta e penna per richiedere che il Governo degli Stati Uniti riveli tutto ciò che sa sugli E.T. con queste parole: <Noi sottoscritti invitiamo con forza il Presidente degli Stati Uniti a riconoscere formalmente la presenza di entità aliene in contatto con la razza umana e a diffondere immediatamente al pubblico tutti i documenti provenienti da tutte le agenzie e dalle forze armate che abbiano rilevanza con questo genere di fenomeni>.
Basset ha raccolto le firme necessarie in nemmeno 4 giorni ed ha inoltrato subito la petizione alla quale, a questo punto, la Casa Bianca non può sottrarsi. Ma il cacciatore di Ufo non nutre eccessive speranze sull’esito della sua iniziativa. “ Da Washington probabilmente mi daranno una risposta insignificante. Magari sosterranno di non aver mai investigato su un simile argomento – ed è una bugia- oppure che l’argomento non è di interesse nazionale perché non costituisce una minaccia- e questo non possono saperlo per certo”.
Ma se anche la risposta ufficiale del Governo sugli alieni dovesse mai arrivare, comunque, qualcuno ci crederà ancora ?
Anche l’ Europa dovrebbe indagare sugli UAP, raccogliere e condividere informazioni per stabilirne la reale natura e provenienza. È la richiesta avanzata in una lettera al Parlamento europeo […]
A volte le tragedie ci travolgono e ci lasciano annichiliti. Altre volte, per fortuna, ci sfiorano soltanto ma portano comunque problemi e difficoltà inattese…Cari lettori di Extremamente, […]
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