L’esoterismo– passando dal corpus ermetico agli alchimisti fino alla Massoneria- in forme più o meno palesi si richiama all’antica cultura egizia. I simboli spesso si ripetono: il prisma piramidale, l’occhio onniveggente, la chiave della vita, il serpente… Ma fino a che punto sono solo esteriorità evocative atte a suggestionare l’adepto e quanto, invece, reali eredità di un misterioso sapere occulto andato perduto?
L’ho chiesto a Robert Bauval, nel corso della lunga intervista che mi ha concesso durante la sua ultima visita in Italia, ospite di un convegno a Pescara. Lo scrittore belga- che ha vissuto molti anni in Egitto e ha studiato a lungo gli aspetti più enigmatici della sua storia millenaria- ha già affrontato questo tema in un libro scritto a quattro mani con il collega britannico Graham Hancock con il quale ha appena finito una nuova avventura letteraria.
<Abbiamo sempre sospettato che ci fosse una continuità. E’ quella che io chiamo “la scienza talismanica”. È un’ abilità, un processo di comprensione basato sul potere della mente, sul potere del linguaggio, sul potere dei simboli… Credo che sia qualcosa che i Massoni hanno imparato, attraverso una tradizione antica. Quello che è terrorizzante è che si tratta di una conoscenza davvero forte, se si sa come utilizzarla…Ti farò un esempio che è calzante e semplifica molto la cosa. Negli anni ’80 lavoravo nell’Arabia Saudita. Un giorno, il re che governava all’epoca stava per imbarcarsi su un volo, quando il mullah gli ordinò di non salire sull’ aereo perché compariva il simbolo cristiano. Nella scritta in caratteri occidentali della parola “Saudi”, tra la S e la A si creava infatti uno spazio che sembrava una croce. Non appena il mullah la vide, la videro tutti. Si accorsero così che l’intero paese era “inondato” di croci: sulle insegne, sui biglietti, sui negozi, ovunque. E il simbolismo cristiano in Arabia Saudita è assolutamente vietato. Allora il Re cambiò tutte le scritte nelle quali compariva la croce. C’erano sempre state, ma divennero reali solo quando il capo religioso le vide: il mullah aveva compreso il potere del talismano, un concetto che opera sulla mente dell’uomo. Sapeva che tutti, ogni volta che avessero visto quelle scritte, avrebbero detto:”Ah… Una croce!” E sarebbe stato come un virus intellettuale che avrebbe infettato l’intera Nazione. Ecco come funziona la “scienza talismanica”: se la comprendi, puoi usarla con effetti straordinari. Sappiamo che l’effetto negativo di questa scienza è la propaganda– specie per scopi militari. Invece gli Antichi Egizi la usavano in chiave positiva, sapevano come farla funzionare. E la piramide ne è un esempio perfetto. Vedi, molte persone non capiscono perché l’hanno costruita così grande: poteva andare bene anche se fosse stata più piccola. E invece no: la scala delle dimensioni è fondamentale, ogni architetto lo sa, la scala è ciò che impressiona in una costruzione. Costringe la mente a pensare. Come ti ho detto, è l’elemento che ti colpisce, che ti provoca. Che ti induce a riflettere in un determinato modo. Ecco cosa fa il talismano: è un oggetto “magico” che condiziona la mente.>
Ma esistono, al giorno d’oggi, lobbies di potere o società occulte- concetti che spesso si sovrappongono…- che di quel sapere talismanico antico abbiano scoperto la vera natura e la perpetuano, nei loro riti segreti, da secoli – se non da millenni?
<Io penso che quello che è sopravvissuto è solo una forma di questa scienza, non quella originaria. Sappiamo che nel corso dei secoli è stata riscoperta- ad esempio in Italia, durante il Rinascimento, grazie ai testi ermetici c’era stato un revival di questa scienza. Sappiamo che molte persone hanno frugato in questa forma di magia. Avevano capito che avrebbero potuto ottenere effetti molto forti… Anche la Chiesa cattolica l’ha usata, i Gesuiti erano molto bravi in questo. Penso che questo sia ciò che è sopravvissuto: echi deboli di un segreto sepolto nel tempo. È una realtà difficile da spiegare, sai… È un qualcosa che ha creato una sorta mito quasi universale, di cui gli Egizi sono il fulcro. Una forma di magia, dei riti, una sacralità che loro basavano su un oggetto per noi misterioso che chiamavano “la pietra Benben”. Non sappiamo cosa fosse, ma era all’origine di tutto il loro sistema di credenze. Forse era soltanto un meteorite. Ma poteva essere anche altro, non lo capiremo mai. Di certo il Benben scatenò in loro questa profonda fede nella divinità e nella vita dopo la morte. Viene menzionato di continuo nel corso della civiltà egizia: aveva una forma conica e fu per loro quello che per gli Ebrei fu l’Arca dell’Alleanza. Ovvero uno strumento che li metteva in relazione con il divino. E le società segrete dicono di mantenere la memoria di questi oggetti sacri, alcune sostengono di esserne depositarie o di sapere dove sono nascosti. Se sia vero o no, però, è un’altra questione. >
Sul mercato anglosassone, è già uscito l’ultimo lavoro di Bauval ed Hancock: “Master game”. Una sorta di ideale continuazione del libro “Talismani” e di cui l’autore belga ci spiega, in anteprima, i contenuti:
<Anni fa, io e Graham Hankock abbiamo scritto il libro “Talismani”, nel quale abbiamo cercato di spiegare l’origine delle strane piante di alcune capitali come Parigi, Londra, Washington e Roma. Per farlo, siamo tornati indietro, all’antico Egitto, perché sapevamo che c’erano due tradizioni che arrivavano da lì, quella ermetica e quella gnostica, che ad un certo punto si erano incrociate attraverso le società segrete e i Massoni. Molto di quel simbolismo che si vede nella disposizione urbanistica di quelle città esprime questa ideologia. Quindi questo è quello che abbiamo fatto. Ma mentre scrivevamo quel libro, ci siamo resi conto che le radici della nostra ricerca risalivano all’epoca dei Templari, ci siamo dovuti passare attraverso. Abbiamo dovuto analizzare le Crociate e tutti gli eventi ad esse collegati…
Questi argomenti sono diventati oggetto del nostro libro e sono tornati alla ribalta alcuni anni dopo, quando abbiamo iniziato a capire che esisteva una gran confusione nel mondo di oggi, a partire da questo conflitto tra Est e Ovest. Non si comprende perché questo fondamentalismo esista, perché si verificano questi terribili attacchi terroristici… Abbiamo percepito che l’origine di tutto era la reciproca incomprensione. Alqaeda, le organizzazioni integraliste, percepiscono l’Occidente e in particolare l’America come una sorta di eredi dei soldati crociati. È questa la cosa interessante: nella loro mente c’è una crociata continua. Ne abbiamo avuto un esempio con quello che è successo a Oslo, quando quel folle ha compiuto una strage identificandosi in una sorta di templare… Lui è un singolo, ma sull’altro lato c’è più di un individuo, c’è un’intera organizzazione. C’è una guerra perenne e la domanda è: cosa riguarda? Cosa riguarda davvero? Devi entrare proprio nel cuore della questione. Che riguarda un oggetto: la rocca di Gerusalemme. Noi ci abbiamo rinunciato: il mondo cristiano ha perso la guerra, i crociati hanno fallito, è finita, non siamo più interessati a Gerusalemme- anche se abbiamo esportato il modello di quella città altrove. Ma ebrei ed islamici no, sono ancora lì e se la contendono. È un problema molto serio, ma noi lo definiamo, nel libro, un “master game”, perché è un gioco, anche se giocato dai Potenti del mondo. Una volta erano i Templari, poi in un certo momento i Massoni- con il loro rituale basato sul tempio di Salomone. Adesso, ci sono i politici che si sono imbevuti di questa confusa ideologia, in particolare gli Americani che dopo la Seconda Guerra Mondiale hanno sostenuto la nascita dello Stato di Israele: una cosa molto strana. Specie se consideriamo che i promotori della creazione di Israele erano tutti massoni. È un elemento molto rilevante, per capire quali furono i motivi che li spinsero, motivi apparentemente legati alla Bibbia. Così abbiamo deciso di riconfezionare il libro chiamandolo “Master Game”, con capitoli contenenti storie molto affascinanti, specie nella parte finale. Perché all’improvviso il quadro è diventato più chiaro. È apparso evidente che il problema non iniziava con Alqaeda nel 2001, ma risaliva molto più indietro nel tempo. La storia prende il via nel VII secolo: all’epoca emerse un problema al quale non venne data risposta. E adesso è necessario che sia risolto!
“Master Game” è uno di quei libri che cerca di far dissolvere la nebbia in modo da far vedere l’assurdità del gioco, un gioco terribile, che può provocare conseguenze estremamente pericolose oggi giorno. Adesso da un lato gli Egiziani post-Mubarak stanno provocando Israele, dall’altro ci sono gli Iraniani ormai prossimi alla bomba nucleare. Una situazione drammatica, perché c’è chi vuole questo tipo di mondo, questo conflitto perenne. E invece deve essere risolto, in un modo o nell’altro. Perché una volta c’erano i Templari che combattevano con le spade e con le frecce. Adesso il gioco sta iniziando a diventare un gioco molto pericoloso.>
Sabrina Pieragostini
FINE QUARTA PARTE