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Siamo soli nell’Universo? Se la risposta è “no”, allora dove sono finiti tutti gli altri? Sono gli interrogativi che da tempo l’umanità si pone e ai quali ora prova a rispondere uno scienziato americano. E la sua conclusione non è scontata.

“Matematicamente parlando, se gli alieni esistono, avrebbero già dovuto trovarci. Se ancora non lo hanno fatto, evidentemente è stata una scelta volontaria: ci hanno evitato”. Così sostiene Thomas Hair, docente della Florida Gulf Coast University, a Fort Myers, in una ricerca presentata all’Associazione Matematici d’America a Boston pochi giorni fa. La sua teoria si basa su stime- da lui definite prudenti- di quanto tempo impiegherebbe a raggiungere la stella più vicina una civiltà dotata delle giuste risorse e del know-how tecnologico necessario per compiere viaggi interstellari.

L'ASTRONAVE DI STAR TREK REGINA DEI VIAGGI INTERSTELLARI

Ipotizzando una velocità da crociera- l’1 per cento di quella della luce- questa presunta popolazione aliena potrebbe compiere il tragitto in circa 500 anni. Dunque, nel volgere di qualche millennio, avrebbe potuto colonizzare mezza Via Lattea ed arrivare anche da noi. Ma non è successo, dice il matematico. “Probabilmente ci hanno oltrepassato senza notarci. Oppure preferiscono navigare con le loro astronavi nel proprio sistema solare”.

UNA SPETTACOLARE IMMAGINE DELLA VIA LATTEA

Questa provocazione- che ovviamente ha senso solo immaginando, come fa Hair, che gli Alieni esistano ma che non siano mai giunti sulla Terra ( due premesse sulle quali si potrebbe stare a discutere per ore)- lo porta a domandarsi perchè ci abbiano oltrepassato. La lista delle risposte è lunga, spiega il ricercatore, ma forse la principale è: qui da noi non c’è nulla che li possa interessare.

2001 ODISSEA NELLO SPAZIO: IL LEGGENDARIO MONOLITE DI KUBRICK

“Una qualche civiltà aliena avanzata è probabilmente di natura non biologica. Non hanno bisogno di un luogo come la Terra: a loro non serve  nè metallo nè acqua. D’altra parte, poi, l’Universo è pieno di materia, anche dove la forza di gravità non è così forte ed è più semplice prendersi ciò che si vuole”. Insomma, il viaggio fino al nostro pianeta sarebbe inutile- oltre che lungo: non ne varrebbe la pena.

Altra possibile spiegazione: le rotte utilizzate degli extraterrestri passano altrove, al di fuori del nostro sistema solare. Quindi, ci avrebbero semplicemente bypassato senza accorgersi della nostra presenza.  Ma qualunque sia la ragione, dice Hair, non abbiamo speranze: se E.T. esiste, non sa che noi invece siamo qui a puntare i nostri telescopi spaziali, come Kepler, anelando un qualsiasi segnale dai fratelli cosmici. Loro ci ignorano e basta.

MONDI ALIENI?

Eppure avrebbero tutti gli strumenti per trovarci, quasi ad occhi chiusi. Una civiltà nata anche solo qualche milione di anno prima della nostra avrebbe una tecnologia così avanzata da poter scoprire la vita ovunque. E nel caso della Terra sarebbe un gioco da ragazzi. “Con tutti i CFC ( i clorofluorocarburi emessi  da frigoriferi e spray) sparsi nella nostra atmosfera, non passiamo di certo inosservati”, spiega.

FORME DI VITA ELEMENTARI: I BATTERI

L’opinione di Hair non è del tutto condivisa dal collega Wodds Halley, fisico presso l’Università del Minnesota. “Non sappiamo abbastanza di come sia nata la vita sulla Terra per ritenerci in grado di riconoscere quella aliena, se mai la incontrassimo”, afferma in un libro appena pubblicato ed incentrato proprio sulla possibilità dell’esistenza di forme di vita intelligenti nello spazio.

E.T., SE ESISTE, CI SNOBBA

“Credo che esistano tre possibilità”- dice Halley. “La prima: la vita è rara, cosa che ritengo molto probabile. La seconda: la vita è strana, ogni volta può assumere forme imprevedibili e sempre diverse. Terzo: la vita è noiosa, potrebbe ripersi in forme molto simili a quelle terrestri, ma non abbiamo ancora la tecnologia per riconoscerla. Penso che tutte e tre queste possibilità siano plausibili, ma per ora quella più evidente è la prima: la vita è rara. Noi siamo rari.”

SABRINA PIERAGOSTINI

 

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