Anno Domini 774. È l’anno della vittoria finale di Carlo Magno sui Longobardi e dell’inizio del suo regno in Italia. Ma non solo: è anche l’anno in cui si verifica un fenomeno anomalo e fino ad oggi sconosciuto, un’improvvisa ed estremamente intensa pioggia di radiazioni ad alta energia di provenienza ignota.
UNA PIOGGIA INSPIEGABILE DI RADIAZIONI ENERGETICHE HA COLPITO LA TERRA NEL MEDIOEVO
Lo hanno scoperto alcuni ricercatori, analizzando la quantità di isotopi radioattivi del Carbonio-14 negli anelli degli alberi cresciuti nell’emisfero settentrionale durante quel lontano periodo, oltre 1200 anni fa. L’aumento del C-14 è così evidente che il responsabile del team scientifico, Fusa Miyake, fisico dell’università giapponese di Nagoya, sostiene che tra il 774 e il 775 il livello atmosferico del C14 , nel giro di un solo anno, deve essere balzato del 1,2% in più rispetto al solito- circa venti volte la normale variazione.
Lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista Nature. “Sembra una ricerca molto ben strutturata– ha confermato Daniel Baker, docente dell’Università di Boulder, in Colorado, presso il laboratorio di fisica atmosferica e dello spazio. “Evidentemente, verso il 775 è avvenuto qualcosa che ha scatenato un’enorme energia.” Cosa fosse esattamente, però, non è ancora stato stabilito.
L’ipotopo del C14 si forma quando una radiazione altamente energetica proveniente dello spazio esterno colpisce gli atomi nell’atmosfera superiore, producendo neutroni. Essi si scontrano con l’Azoto14, che decade in Carbonio14. Un fenomeno che avviene costantemente: questo bombardamento di radiazioni è il motivo per il quale si crea una continua fonte di C14, che viene metabolizzato dagli esseri viventi (piante incluse) ed è utilizzato poi per la datazione dal radiocarbonio.
NEGLI ANELLI DEL LEGNO, C'È SCRITTA LA STORIA DELLA PIANTA E DEL NOSTRO PASSATO
Ma in questo caso la produzione di isotopi è stata eccezionale, come eccezionale deve essere stata l’intensità della radiazione. Gli unici eventi in grado di provocare questi effetti sono o una “inondazione” di raggi-γ provenienti dall’esplosione di una supernova oppure una tempesta di protoni da una gigantesca emissione solare. Ma secondo Miyake non sono state nè l’una nè l’altra, perchè entrambe avrebbero dovuto essere così massicce da causare anche altre conseguenze osservabili da chi viveva a quei tempi.
Una supernova, ad esempio, avrebbe dovuto essere così brillante da apparire come una nuova stella visibile anche in pieno giorno, come di fatti è avvenuto per le supernove del 1006 e del 1054. Ma l’eventuale esplosione del 774-775 avrebbe dovuto essere ancora più intensa e luminosa, visto che le due successive di cui siamo a conoscenza non hanno lasciato segni nei livelli di C14. E nessuno storico dell’VIII secolo racconta di luci strane e splendenti apparse in quegli anni.
È possibile, si chiede il fisico giapponese, che l’evento sia avvenuto, nei cieli dell’emisfero Sud, molto lontano dagli sguardi degli astronomi e degli studiosi europei del tempo? Certo, risponde, ma in ogni caso- se fosse davvero accaduto- ai giorni nostri gli scienziati, analizzando le tracce di raggi-x , dovrebbero trovare i residui di quel tremendo scoppio. Ma non ve ne sono.
A PROVOCARE L'INNALZAMENTO DEL C14, È STATO UN GIGANTESCO FLARE SOLARE?
Lo stesso vale per un’emissione di massa coronale: per produrre la quantità necessaria di protoni ad energia super-elevata avrebbe dovuto essere il flare solare più gigantesco e spaventoso mai registrato. Non solo: avrebbe cagionato le più sorprendenti aurore boreali della storia, anche a latitudini insolite, senza poi contare i danni distruttivi che avrebbe inflitto all’ozono, con conseguenze devastanti per l’ambiente. Ma per quanto ne sappiamo, in quello scorcio di Medioevo le cronache non riferiscono nulla del genere.
Insomma, un vero rebus. Gli anelli nel legno provano in modo certo che qualcosa di unico e di straordinario, nella stagione a cavallo tra il 774 e il 775, è sicuramente avvenuto. Ma la scienza non sa capire cosa sia stato. Baker, tuttavia, dissente in parte dalle conclusioni del collega giapponese e non esclude che la causa possa essere stata davvero un’emissione di massa coronale, un’enorme eruzione di plasma caricato elettricamente e diretto verso la Terra.
LE AURORE BOREALI, SPETTACOLARI MANIFESTAZIONI DELLE RADIAZIONI SOLARI
“L’emissione potrebbe essere stata accompagnata da condizioni nelle quali un numero inusuale di protoni sono stati accelerati fino a raggiungere un’energia super-elevata anche se il flare di per sè non era molto forte“, ipotizza. E conclude: “Sarebbe affascinante scoprire, in qualche testo cinese o del Medioriente, il racconto di strane aurore boreali o di altri strani eventi, accaduti proprio nell’anno in cui il C14 è improvvisamente aumentato.“
SABRINA PIERAGOSTINI