Due dischi argentei avvistati a pochissima distanza da ben tre aerei con passeggeri a bordo in avvicinamento all’aeroporto londinese di Gatwick. L’episodio allarmante è avvenuto circa sei mesi fa, ma è arrivato alla ribalta solo nei giorni scorsi ed ha anche innescato una polemica sui tabloid britannici.
A raccontare la cronaca di quella collisione mancata per un soffio nel cieli di Londra è stato il quotidiano “The Sun”. Lo scorso 30 dicembre, verso le 9 del mattino, i piloti di un volo commerciale hanno segnalato alla torre di controllo la presenza di intrusi nel loro corridoio di discesa allo scalo. Hanno espressamente parlato di “due dischi piatti di color argento”, come prova il rapporto ufficiale diffuso dall’United Kingdom Airprox Board.
Con il termine “airprox” si intende una situazione nella quale, a giudizio del pilota o del controllore di volo, la sicurezza di un aereo può essere compromessa dalla posizione o dalla velocità di un secondo aviogetto, che in questo caso è stato osservato, ma non identificato. Tutte e tre i piloti a bordo del Boing 777 in questione hanno visto gli oggetti passare a 30-60 metri sotto di loro. Anche gli equipaggi di altri due voli li hanno ugualmente notati e segnalati. Tutti hanno infatti informato il Controllo del traffico aereo.
La natura degli oggetti non è stata determinata, anche se i testimoni oculari hanno ipotizzato che fossero non meglio identificati “giocattoli”. Forse freesbee d’alta quota? Aquiloni di forma insolita? Droni radiocomandati da ragazzini tecnologici? In ogni caso, pare che l’avvistamento sia stato confermato anche dai radar che ha un certo punto hanno visto addirittura sei oggetti volanti, poi spariti all’improvviso. Uno di questi si trovava sopra East Gristead.
Nel riferire la notizia, The Sun ha ricordato che proprio in questa cittadina c’è il quartier generale britannico di Scientology, la potente Chiesa fondata da Ron Hubbard che conterebbe milioni di adepti in tutto il mondo- tra loro, i più famosi sono gli attori Tom Cruise e John Travolta. È bastato associare la presenza dell’Ufo alla sede dell’organizzazione religiosa per far scattare la protesta di Scientology che ha chiesto scuse immediate da parte del giornale.
Cosa puntualmente fatta, ma con il classico humour tutto inglese. “In seguito ad una lettera spedita dagli avvocati della Chiesa, ci scusiamo con qualsiasi forma di vita aliena per averla collegata a Scientology” ha scritto il tabloid inglese. Proprio il Sun, nei mesi scorsi, aveva pubblicato la prova che dimostrerebbe quanto sempre negato dai seguaci di Hubbard, ovvero la loro fede negli extraterrestri.
Un reporter della BBC, infatti, ha scoperto una sorta di “cattedrale aliena” costruita nella base di Trementina, in New Mexico (non troppo distante da Roswell), ben nascosta agli sguardi indiscreti dei terrestri, ma perfettamente visibile agli eventuali visitatori di altri mondi. Le immagini satellitari mostrano infatti due grandi cerchi incisi nel terreno che si intersecano, al cui interno campeggiano due rombi: simboli che servirebbero a guidare i viaggiatori spaziali. Qui, in un bunker sotterraneo a prova di catastrofe nucleare, sarebbero custoditi i “testi sacri” scritti dal fondatore del movimento.
“Ironia della sorte: tutta l’attenzione della stampa si è concentrata sulla parte meno interessante della storia, cioè la vicinanza dell’Ufo al quartier generale di Scientology, e non sul fatto in sè”, commenta Nick Pope, ex consulente del Ministero della Difesa britannica proprio sulla questione aliena. “Questo episodio è ufologicamente perfetto: la testimonianza dei piloti, l’evidenza sui radar, i documenti ufficiali, la cui credibilità non può essere contestata. È molto raro che tutte queste circostanze si verifichino contemporaneamente.”
A Pope non impressiona dunque l’eventuale connessione degli oggetti volanti non identificati con la organizzazione religiosa, quanto il rischio corso quando quei dischi argentati – come riferisce il rapporto- si sono trovati a soli 30 metri dal Boing777. Trenta metri dal disastro. “Non importa sapere cosa fossero, non importa neppure credere o meno agli Ufo. La questione è molto più grossa e va affrontata con maggior serietà di quanto fatto finora: cosa sarebbe accaduto se uno di questi oggetti avesse colpito l’aereo? Oggi staremmo parlando di una strage. La sicurezza deve essere la nostra priorità.”
SABRINA PIERAGOSTINI